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01/06/2023 20:00:00

Laboratori di analisi, la Regione trova i fondi per le strutture private

Quattordici milioni di euro per definire il rapporto con le strutture private accreditate e contrattualizzate del Servizio sanitario regionale. È l’ammontare delle risorse destinate dalla Regione ai privati convenzionati, attraverso un decreto dell’assessorato della Salute.

La distribuzione delle economie registrate nel corso 2022 ha consentito di porre fine a una complessa attività di negoziazione con i soggetti interessati, permettendo di rispondere ai bisogni di salute espressi nei Distretti sanitari territoriali.

«Allo stesso tempo - evidenzia il presidente della Regione, Renato Schifani - il governo sta lavorando per definire, in maniera condivisa e a valere per il 2023, criteri omogenei e uniformi che possano garantire appropriatezza di prestazioni sanitarie e la capillare erogazione delle attività nell’intero ambito regionale nel rispetto degli aggregati di spesa, anche in relazione al prossimo riparto delle risorse finanziarie».

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Fondo autonomie locali, Regione trasferisce oltre 184 mln ai Comuni - La Regione Siciliana ha avviato il trasferimento delle risorse economiche relative all'ex “Fondo autonomie locali” ai Comuni dell'Isola per l’annualità 2023. Si tratta di 184,1 milioni di euro ripartiti tra i 391 Comuni della Sicilia, in base ai criteri definiti dalla Conferenza regionale delle Autonomie locali.

Il dipartimento regionale delle Autonomie locali provvederà al pagamento delle prime tre trimestralità; la quarta, invece, verrà erogata nei primi mesi del 2024 e in quella sede verranno effettuati gli eventuali conguagli.

«Gli uffici - afferma l'assessore delle Autonomie locali, Andrea Messina - hanno svolto un lavoro intenso, garantendo il rispetto della scadenza del 31 maggio. Un particolare ringraziamento al responsabile del dipartimento Salvatore Taormina e al dirigente del Servizio Maria Teresa Tornabene per l'impegno profuso in questi mesi che ci ha permesso di trasferire i fondi spettanti. La Regione è al fianco dei Comuni siciliani, assicurando i trasferimenti necessari alle amministrazioni locali, molte delle quali in grave dissesto economico-finanziario e bisognose con urgenza di fondi a garanzia del loro funzionamento».

A breve, verrà adottato il decreto di riparto delle risorse di parte corrente destinate ai Liberi consorzi e alle Città metropolitane, in base sempre ai criteri elaborati dalla Conferenza regionale delle Autonomie locali, secondo le indicazioni contenute nella legge di Stabilità regionale.

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Scala dei Turchi, Regione: «Accordo riguarda la zona demaniale» - «L’annunciato accordo tra il Parco archeologico e paesaggistico della Valle dei Templi, la Regione Siciliana e il Comune di Realmonte per la gestione della Scala dei Turchi riguarda esclusivamente la zona demaniale e non l’area di competenza privata». A chiarire i contorni della vicenda è il direttore del Parco della Valle dei templi, Roberto Sciarratta.

«La proposta di gestire il sito, attraverso un ingresso contingentato e controllato, che metta fine a un uso improprio della Scala dei Turchi - dichiara il direttore - è stata accolta favorevolmente dal Parco, in sinergia con l’assessore regionale ai Beni culturali, Francesco Scarpinato. Abbiamo subito preso in considerazione l’ipotesi di istituire un biglietto unico con un percorso congiunto di visita guidata da Villa Romana alla Scala dei Turchi. L’idea è quella di offrire ai visitatori di tutto il mondo una parte considerevole delle bellezze di Agrigento attraverso un accordo che rispetti vincoli, limiti e possibilità. Non gestiremo in toto la Scala dei Turchi, ci occuperemo solamente dell’area demaniale (circa 1.800 metri quadrati) che è stata delimitata con decreto del dipartimento regionale dell’Ambiente (numero 35 del 23 gennaio 2021) confinante con il mare, che è quindi di demanio pubblico e non privato, affidata da luglio scorso, in concessione decennale al Comune, con possibilità di rinnovo per ulteriori dieci anni».

«Questo - afferma l’assessore Scarpinato - significa rispetto delle norme, delle regole e ovviamente delle proprietà altrui, passando per la tutela, valorizzazione e fruizione dei nostri beni paesaggistici. L'iter dovrà consentire un uso ragionevole del sito, una messa in sicurezza dei luoghi, dei visitatori e dei lavoratori, in assoluta condivisione tra l'amministrazione comunale, il Parco e la Regione Siciliana, per ottenere l'utilizzo dell'area di grande interesse culturale e paesaggistico».