Dario Safina, deputato regionale del PD, commentiamo le elezioni appena trascorse. Iniziamo da Partanna, è la vera sorpresa di queste amministrative.
Penso che uno dei grandi sconfitti di questa tornata elettorale sia Nicola Catania. Sindaco uscente che alle regionali prende migliaia di voti, che si impegna al massimo, sembrava lui il vero candidato, per chi ha seguito quella campagna elettorale, ma non riuscendo a vincere, è sicuramente un grande sconfitto, soprattutto perché Li Vigni ha convinto la comunità partannese con un programma fatto di cose concrete, puntando all’ambiente, al recupero dei beni dismessi, alla valorizzazione dell’agricoltura, tutta una serie di cose che possono rappresentare il cambiamento in quel comune che nella Valle del Belice è un asse portante dello sviluppo.
Passiamo a Trapani. Inizialmente gli exit poll davano una sconfitta, poi un ballottaggio e poi man mano si è ribaltato tutto con la vittoria di Tranchida che ha vinto con quasi il 43% dei voti, lontani, però, dal plebiscito di cinque anni fa. A cosa è addebitabile?
L’ho già detto, qualcosa nel rapporto tra noi e la città si è rotto e dobbiamo recuperare questo rapporto con un pezzo di città che ci ha voltato le spalle in questi cinque anni. Credo che le responsabilità siano nostre e qualcosa la dobbiamo cambiare. C’è anche un dato politico, abbiamo subito l’abbandono della coalizione da parte dell’ormai ex presidente del consiglio Guaiana che stava su quella comoda poltrona che la maggioranza gli aveva dato. Guaiana ancora una volta canta vittoria, ma vorrei ricordare che con questo sistema elettorale conta la vittoria del sindaco e non chi arriva primo con la lista. Da quando ha abbandonato la coalizione non ha più vinto una campagna elettorale, ha perso ad Erice, le regionali e ha perso anche a Trapani. Poi per quanto concerne la nostra sinistra, penso che il PD debba fare chiarezza al suo interno. La maggior parte degli elettori del PD hanno scelto di sostenere Tranchida e le liste a lui legate, Uniti per Trapani e I Democratici che, se tutto va bene avranno quattro consiglieri e dunque avremo il gruppo del PD in consiglio comunale, se tutte e due le liste supereranno lo sbarramento e al di là del gruppo quest’ambiguità deve finire. Obiettivamente la gestione che ha avuto il segretario provinciale Domenico Venuti e l’ex gruppo dirigente locale del PD, a partire da Brillante, hanno rischiato di far vincere una destra pericolosa.
E’ questo l’unico rimprovero che fa a Brillante, il rischio di far vincere il centrodestra.
E’ un rimprovero grave, perché in una città che, con tutti gli errori, è stata amministrata avendo a cuore la tutela dell’ambiente, il decoro urbano, lo sviluppo futuro, il provare a far restare i giovani nella nostra città, i nuovi corsi universitari, Brillante e i suoi amici hanno messo a rischio un progetto che può rappresentare una svolta per Trapani. Mi dispiace che i Cinque Stelle hanno giocato a dividere e alla fine hanno pagato un prezzo altissimo, si sono dimezzati e non avranno una rappresentanza in consiglio comunale. Mi dispiace perché con i Cinque Stelle abbiamo intrattenuto ottimi rapporti, con ottimi risultati a Paceco, ma anche Valderice anche se non abbiamo vinto, a Partanna abbiamo vinto insieme e a Castellammare abbiamo fatto una dignitosissima battaglia insieme.
Safina, il segretario del PD Venuti non ha sposato la candidatura di Brillante.
C’è un’ambiguità, perché ad oggi Francesco Brillante mi risulta essere un componente della sua segreteria e al netto della circostanza che il PD di Trapani non si sia pronunciato, ma come segretario provinciale, io avrei detto a Brillante: questa tua candidatura è incompatibile con la presenza nell’organismo esecutivo del PD e poi, devo dire la verità, la partecipazione ad una iniziativa politica in campagna elettorale, iniziativa nobilissima in materia di diritti dei minori, da parte del sindaco Venuti che è anche segretario del PD, onestamente mi sa di un qualcosa che vuol prendere in giro gli altri, lo dico qui e lo dirò a Domenico Venuti, e siccome non è uno stupido, io penso che abbia commesso un errore, non dico che abbia sostenuto Brillante, ma il suo errore ha potuto in qualche modo disorientare i nostri elettori e sotto questo profilo, è chiaro che noi dobbiamo riflettere perché queste ambiguità minano la bontà del progetto del PD che in questa provincia non ha fatto male perché a San Vito abbiamo vinto, a Partanna abbiamo vinto, a Paceco abbiamo vinto, a Castellammare siamo arrivati terzi ad un soffio dal sindaco uscente, a Buseto abbiamo vinto con il sindaco Poma. Insomma in provincia di Trapani piangiamo meno che nelle altre province siciliane.
Safina spieghiamo questa cosa. Se il partito democratico tiene, in che modo pensate di mettere ordine al vostro partito?
Io penso che si debba fare una discussione schietta su quella che è l’organizzazione del PD, su come si sta all’interno del partito, su come non ci si deve abbarbicare su delle posizioni precostituite e su come si debba rilanciare aprendo ad un nuovo gruppo dirigente.
Il PD su Brillante può tentare una sorta di recupero?
Io penso che la posizione di Brillante rispetto al PD di Trapani sia incompatibile. Il modo in cui Brillante ha gestito la campagna elettorale e programmato la sua campagna contro l’attuale amministrazione e quindi contro di noi, non sia compatibile con la volontà di costruire una comunità tutti insieme, lo dico sommessamente, ma ho il dovere di dirlo. Io non butto fuori nessuno, non ho alcun potere, non sono negli organismi esecutivi, negli organismi di garanzia, ma faccio un’analisi politica.
Peppe Guaiana, complimenti la sua lista è andata oltre il 10%, lei ha preso più di mille voti, come sempre, ma tutto ciò non è bastato a far decollare la coalizione di Maurizio Miceli, cosa è mancato?
Su Maurizio Miceli è mancato ben poco, la volontà dei Trapanesi è stata chiara, il risultato di Amo Trapani è notevole, si conferma la prima lista in assoluto, devo ringraziare i lettori che mi hanno confermato per la quarta volta il primo assoluto degli eletti. Su Maurizio Miceli, una candidatura eccellente, i trapanesi hanno avuto voglia di cambiare, ha avuto un risultato un incredibile, ma questa aria di cambiamento viene fermata da una legge elettorale che ha consentito l'elezione a sindaco di Tranchida, che a mio parere oggi è il sindaco "abusivo" della città di Trapani, visto che le sue liste hanno raccolto il 60% e lui ha avuto il 20% meno delle liste. Come dire, le liste sono servite a suo uso e consumo per farlo rieleggere a sindaco di Trapani con una differenza di 250 voti. I Trapanesi si dovranno accontentare di altri cinque anni di questa amministrazione, mi auguro solo che l’atmosfera di odio che si è innescata durante la campagna elettorale si fermi un po’, perché poi alla fine, l’interesse comune, al di là delle posizioni politiche, è quello che Trapani possa rinascere.
Guaiana, forse vi siete occupati troppo del vostro avversario e non avete parlato dei programmi e della prospettiva per Trapani. Non avete fatto un po’ il gioco di Tranchida?
Ci siamo ritrovati in una campagna elettorale in cui abbiamo illustrato i nostri programmi. Maurizio Miceli ha tantissimi voti in più rispetto ai voti delle liste. Purtroppo nella coalizione del centrodestra ci sono le porte girevoli, ci siamo ritrovati con un attuale assessore regionale che ha fatto una lista a supporto del candidato Tranchida, consentendogli una lista con quattro consiglieri comunali e l’8% e naturalmente, se abbiamo un cavallo di troia all’interno del centrodestra, è chiaro che questo ci ha dato un ritocco sui numeri elettorali che non ci hanno consentito di vincere al primo turno come si poteva fare benissimo. Anche la posizione della Garuccio, che ha fatto questa battaglia individuale, non credo sia servita granché, e mi dispiace che tutti questi candidati messi in campo siano stati bruciati esclusivamente per garantire la poltrona all’attuale sindaco e alla prossima giunta che sarà la stessa e quindi credo che cambierà ben poco.
La Garuccio è la vincitrice morale di questa campagna elettorale. Ha deciso di isolare i poteri politici e non fare passi indietro. I suoi mille e settecento voti, che non le hanno consentito di entrare in consiglio comunale, le hanno cristallizzato un ruolo ben determinato. E’ vero, la politica si fa dentro le aule istituzionali, ma sminuirla così non elegante e galante da parte sua.
Ho grande stima per Anna Garuccio, aveva un eccellente programma per Trapani, non riesco a capire perché fare corsa in solitario visto che appartiene alla comunità del centrodestra e non inserire il suo programma nel nostro.
Guaiana lei si è presentato a queste elezioni amministrative senza l’amico di sempre Peppe La Porta, che è rimasto ancorato al progetto di Tranchida.
Ho lasciato il 24° posto della mia lista libero per l’amico Peppe La Porta che ha deciso di fare una corsa in solitaria rimanendo attaccato alla poltrona. Mi auguro che il suo seggio possa scattare.