Gentile direttore di Tp24,
ho letto le dichiarazioni del consigliere comunale di Salemi Giuseppe Vultaggio e affido a lei e ai lettori alcune mie osservazioni su quanto da lui espresso.
Il consigliere Vultaggio nella sua intervista parla di "lunghe riflessioni e valutazioni", forse in sintonia con le sue lunghe assenze dal consiglio comunale dove i cittadini di Salemi che lo hanno votato avrebbero voluto vederlo. A dire il vero basta poco per alzare il velo di ipocrisia con il quale Vultaggio avvolge le sue parole per far emergere una verità di fatto: egli non è mai stato autonomo nelle sue scelte, avendo legato i suoi destini lavorativi a quelli di un ex deputato regionale con il quale ha collaborato fino alla scorsa legislatura all'Ars. Tutto legittimo, attenzione, ma davanti a questa verità incontrovertibile fa sorridere la presa di posizione di Vultaggio che parla della necessità di "attuare in maniera indipendente" le sue scelte politiche. Gli elettori lo avevano scelto per un ruolo importante come quello di consigliere comunale ma quella sedia è rimasta vuota a lungo mentre egli lavorava al suo personale destino.
Vultaggio parla poi di "poca capacità d'ascolto" da parte dell'Amministrazione. La verità, caro direttore, è che non si ricorda una sola idea, una sola proposta concreta da parte del consigliere, neppure da capogruppo di Salemi2024. L'Amministrazione, certo, ha fatto delle scelte perché i cittadini l'hanno votata affinché quelle decisioni fossero prese: sta qui, forse, la delusione di Vultaggio, più propenso al politichese e all'attendismo e meno, forse, all'operatività che serve nella risoluzione dei problemi quotidiani dei cittadini. Amministrare una città come Salemi non è facile, ma di questo Vultaggio e il suo dante causa non si sono mai occupati e preoccupati. Ora, alla vigilia di una tornata elettorale, il primo scalpita alla ricerca di posizioni di privilegio (screditando anche chi, nella maggioranza, ci ha messo la faccia soffrendo tra mille difficoltà e contribuendo significativamente ai risultati ottenuti in dieci anni di amministrazione) e il secondo pensa di continuare a far covare una conflittualità silente, avviata da tempo, servendosi della sua pedina.
Un metodo subdolo e logorante, tipico di chi sta alla finestra e giudica senza alzare le maniche della propria camicia per lavorare. Un metodo che Vultaggio ha ben recepito. Per quanto riguarda la scelta del quinto assessore, invece, Vultaggio fa finta di non ricordare che è sempre stato scelto il metodo dello scorrimento in lista di chi ha partecipato alle ultime competizioni elettorali a Salemi, in prima persona o indirettamente, non potendo chiedere, però, a una maggioranza di avallare il coinvolgimento di personalità che non si riconoscono più nel progetto politico di quattro anni premiato dagli elettori, a meno che non lo si faccia in malafede.
E lasciano il tempo che trovano anche i commenti sulle scelte relative al Pd provinciale: ricordo prima di tutto a me stesso che la lista del Partito democratico è stata la prima in provincia di Trapani alle ultime Regionali. Dati che a Vultaggio, e a chi ne muove i fili, non fa piacere ricordare. E a proposito del Pd, non posso non sottolineare come lo stesso vuoto di idee e contributi Vultaggio lo abbia fatto registrare anche nell'incarico ricevuto nel partito a livello regionale: un incarico che ha lasciato mesi fa senza lasciare traccia.
Caro direttore, stiano tranquilli tali burattini e burattinai della politica. Presto arriverà il tempo delle elezioni e i cittadini potranno esprimere il proprio giudizio, anche per questo è utile fare chiarezza per tempo. Nel frattempo consiglio a Vultaggio di provare a mettere a frutto questi ultimi mesi di consiliatura: provi anche solo a recarsi in Consiglio (se ricorda ancora la strada) e magari provi a dimostrare il suo affetto per la città con quel contributo di idee che finora, a dire il vero, nessuno ha mai registrato.
Domenico Venuti
Sindaco di Salemi