Solo pochi giorni fa avevamo scritto che sembrava una scena dei ‘Blues Brothers’ e, invece, avevamo sbagliato film: era “Prendi i camion e scappa!”. Da John Landis a Woody Allen (ci perdonino per l’irriverente paragone) la regia ed il soggetto (di pessima qualità) di questa storia, assomigliano, sempre più, ad una sceneggiata piuttosto che ad una storia vera. Nel corso della mattinata di mercoledì 7 giugno, la Metalwood (ditta esecutrice dell’appalto sul ponte di contrada Bocca Arena) ha letteralmente chiuso ‘baracca e burattini’ ed è scappata a gambe levate dal cantiere.
I MOTIVI: RISOLUZIONE DEL CONTRATTO PER ATTENTATO INCENDIARIO E MINACCE - È questa in estrema sintesi la motivazione che avrebbe giustificato il ritiro, in tutta fretta, degli strumenti usati per la manutenzione del manufatto sul fiume Delia. All’inizio, nelle prime ore, seguenti alla smobilitazione del cantiere, un alone di mistero aveva avvolto l’incredibile vicenda. Venerdì mattina è giunta la nota stampa del Libero Consorzio Comunale di Trapani (ente proprietario del ponte ed appaltante i lavori) che spiegava i motivi addotti dalla “METALWOOD S.r.l. che sta eseguendo i lavori sul Ponte del Fiume Arena (Delia n. d. a.) a Mazara del Vallo, con la quale è stato manifestato l’intendimento della ditta di risolvere il contratto in essere, a causa della reiterazione di gravissimi fatti intimidatori compiuti ai danni degli operai che stavano lavorando sul ponte nonché del danneggiamento doloso di una gru che si trovava all'interno del cantiere, andata bruciata e irreparabilmente danneggiata, che hanno formato oggetto di distinte denunce querele sporte alla stazione Carabinieri di Mazara del Vallo. Il titolare della ditta METALWOOD - si legge nel comunicato stampa del LCC di Trapani - ha inoltre comunicato che di fronte a tali atti gravissimi nessuno dei dipendenti aveva più intenzione di continuare a lavorare nel cantiere edile in questione e si erano tutti licenziati, in quanto le gravissime minacce di morte ricevute dall’ennesimo delinquente, ha finito per sfiancare i dipendenti non disposti a rischiare la propria incolumità per mero spirito di abnegazione, nell’assenza di qualsivoglia forma di tutela, atteso che non è la prima volta che alcuni facinorosi li hanno avvicinati sia dentro il cantiere che fuori e che che ciò sia avvenuto nonostante la presenza di una forma di vigilanza privata che si è aggiunta alle presenza saltuaria delle Forze dell’Ordine. Nello stesso tempo - prosegue la nota stampa - il personale del LCC presente sul Ponte di Mazara del Vallo informava l'Ufficio Tecnico che stava provvedendo a caricare tutti i macchinari su alcuni mezzi pesanti, abbandonando definitivamente tutta l'area”.
Dopo il maltempo, gli abbassamenti di tensione elettrica, le schede elettroniche che si bruciano sono giunti, infine, anche ‘gli attacchi all’arma bianca’ - che avevamo quasi profetizzato nel nostro ultimo pezzo - per completare l’incredibile copione di questa sceneggiata.
PONTE APERTO AL TRANSITO IN ENTRAMBE LE CARREGGIATE - “Con un messaggio alla Città - si legge nella nota stampa - il sindaco Salvatore Quinci ha annunciato che dal pomeriggio di mercoledì il ponte sul fiume Delia è stato riaperto al transito in entrambe le carreggiate nonostante i lavori di manutenzione non siano stati ancora completati (il transito è autorizzato in sicurezza. Restano da completare sabbiatura e pitturazione di tratti di ponte). La decisione è maturata al termine di una serie di contatti tra Comune e Libero Consorzio Comunale di Trapani (proprietario dell’opera) dopo che nella mattinata, improvvisamente, la ditta incaricata dei lavori ha tolto mezzi e uomini dal cantiere. Seguiranno incontri e aggiornamenti - conclude il comunicato stampa del Comune di Mazara - nei prossimi giorni ma al momento i lavori sono fermi ed il ponte è aperto al traffico veicolare e pedonale”. Nel corso della mattinata di giovedì 8 giugno la nostra redazione, durante la diretta di ‘Buongiorno 24’ ha intervistato il primo cittadino mazarese. Questi ha ribadito, come fatto già in passato: “l’atteggiamento morbido” che il LCC di Trapani avrebbe dimostrato nei confronti della Metalwood S.r.l.
Nascono altre domande, nel frattempo, in attesa di una risposta dagli Enti preposti: ex Provincia, prima fra tutte.
PUNTO UNO - Che fine ha fatto, e come mai non è riuscita ad arginare le aggressioni e l'incendio doloso della gru, la vigilanza privata e “la saltuaria presenza delle forze dell’ordine” - come la definisce la Metalwood - sul cantiere che era stata attivata alcuni mesi or sono dopo i primi problemi di sicurezza denunciati dall’azienda che operava sul cantiere?
PUNTO DUE - Può una ditta legata da un contratto di appalto pubblico agire in questo modo, senza dovere rendere conto all’Ente che gli ha affidato i lavori, e senza pagare penali o andare incontro a sanzioni?
PUNTO TRE - Dai 300 giorni previsti per l’ultimazione dei lavori si è già passati ai 650 effettivi: quando saranno completati definitivamente i lavori?
PUNTO QUATTRO - Chi ha interesse che i lavori di manutenzione sul Ponte non vengano ultimati, posto che è la popolazione stessa a subirne i disagi? Si aspettano, a questo punto, gli esiti delle indagini messe in campo dai Carabinieri per accertare le reali responsabilità e perseguire i responsabili di questi presunti atti criminosi.
“RIAPERTO IL PONTE SUL FIUME ARENA A CAUSA DELL'INTERRUZIONE DEI LAVORI” - “Il Commissario straordinario del LCC di Trapani, Raimondo Cerami, comunica attraverso una nota stampa - che nella giornata di ieri gli uffici del Libero Consorzio comunale di Trapani hanno ricevuto formale comunicazione, da parte del legale della società METALWOOD S.r.l., circa l’interruzione definitiva dei lavori”.
“TENTARE DI EVITARE L’INTERRUZIONE DEI LAVORI” - “Di fronte a questa imprevista situazione - prosegue la nota - il dott. Cerami ha immediatamente disposto la convocazione di un tavolo tecnico con la Ditta affidataria dei lavori, il direttore dei lavori e il RUP (responsabile unico del procedimento) per tentare di evitare l'interruzione dei lavori e trovare una soluzione per assicurare il completamento dei lavori e evitare ogni qualsivoglia pregiudizio all’Ente”.
“LE DIFFICOLTÀ OGGETTIVE” - “Nella medesima giornata - prosegue il comunicato del LCC trapanese - si è quindi svolto un incontro in videoconferenza nel corso del quale sono state esposte da parte dell’impresa le difficoltà oggettive che ostacolano la prosecuzione dei lavori”.
AIUTO AL PREFETTO ED AMAREZZA - “Il dott. Cerami - continua la nota - ha inoltre chiesto alla direzione dei lavori una dettagliata relazione, che intende utilizzare a supporto dell’incontro urgente che verrà immediatamente richiesto al Prefetto di Trapani per esprimere le forti preoccupazioni da parte di un Ente pubblico che non può vedere vanificati tutti gli sforzi compiuti fin qui con l’unico obiettivo di perseguire l’interesse pubblico. A questo punto, il dr. Cerami non può non esprimere una certa amarezza per questo ennesimo e recente episodio, che certamente non può essere ricondotto unicamente ai disagi causati alla popolazione del quartiere di Bocca Arena dalla presenza del cantiere per i lavori, atteso che era stata chiaramente annunciato che dopo pochi giorni (al massimo dieci) sarebbero terminati i lavori nella parte superiore del ponte che sarebbe stato completamente aperto per tutte le 24 ore, in quanto i lavori previsti per il completamento nella parte inferiore non avrebbero impedito la completa circolazione”.
L’ENNESIMO AUSPICIO - “Il dr. Cerami - conclude il comunicato stampa a firma del Commissario straordinario del LCC , Raimondo Cerami - auspica che dal vertice in Prefettura, con la presenza di tutti gli attori a vario titolo coinvolti, possa trovarsi la soluzione per mettere in sicurezza l'incolumità dei lavoratori e per consentire a questo LCC di Trapani di restituire alla comunità mazarese un’opera completa e sicura”.
Alessandro Accardo Palumbo
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