Giacomo Tranchida, confermato sindaco di Trapani da qualche settimana. Che novità ci sono riguardo alla movida e la lotta tra esercenti e residenti del centro storico?
Stiamo definendo come conferenza dei sindaci una ordinanza unica per tutto il territorio della provincia, pensando a limitare la mobilità dei ragazzi tra un punto e l’alto del territorio ed evitare che con il gomito alzato si vadano a schiantare, fare danno a loro stessi e mettere a repentaglio la sicurezza e la vita di altre persone. Stiamo cercando poi di trovare un punto di equilibrio tra le esigenze del divertimento e degli esercenti con quelle dei residenti, dei turisti e dei lavoratori del centro storico che vorrebbero, di notte, dormire.
Sindaco Tranchida, lunedì ci sarà un incontro per parlare ancora una volta dei ristori per i danni causati dalle alluvioni dello scorso autunno.
Io vorrei capire come siamo messi. La Regione aveva preso un impegno con il presidente Schifani e l’assessore Falcone per un contributo di sei milioni, ma da quello che capisco non ci sono più. Poi avevano chiesto, dopo otto mesi dei fondi nazionali al governo, ma a questo punto non abbiamo notizie né dell’uno né dell’altro. Senza far polemiche, ma andare al merito delle cose, ho invitato tutti i rappresentanti dei parlamentari nazionali e regionali, i rappresentanti del governo regionale, anche i titolari delle attività danneggiate dalle alluvioni, per capire dove siamo arrivati. A me hanno fatto fare le pratiche, per quanto riguarda la quantificazione e certificazione dei danni, ma ora vorrei capire se questa volontà politica del governo della Regione che di rimando ha chiesto al governo nazionale, si trasforma in soldini, in ristori per gli operatori.
Altra questione riguarda l’acqua. Sindaco Tranchida, Trapani rappresenta un caso unico in Italia, ha gli impianti dall’altra parte della provincia.
Abbiamo i pozzi dall’altra parte della provincia, ma quella è terra dove hanno investito imprese condannate per mafia, hanno fatto i pozzi che servivano ai mafiosi, perché lì era tutto in mani a mafiosi e prestanomi e poi è arrivata la gestione del comune di Trapani, ma mi chiedo lo ha fatto in autonomia istituzionale o con qualche “benedizione”? Quando arrivo io, rompo il meccanismo e iniziano un po’ di problemi. Mi chiedo è solo un problema di furti di cavi di rame? Io non ci credo, penso che ci sia dell’altro. Nel momento in cui comporta il blocco di un pozzo, io non riesco a dare più l’acqua all’aeroporto militare di Birgi, non riesco a dare l’acqua ai vigili del fuoco, non riesco a dare l’acqua al comune di Misiliscemi, non è solo un problema di interruzione di pubblico servizio solo per il comune di Trapani ma anche di altri enti. Io mi sono permesso di investire del problema il comitato per l’ordine e la sicurezza pubblica e con il prefetto e il questore stiamo cercando di capire cosa bisogna fare. Qualcuno in campagna elettorale proponeva la videosorveglianza, dico, come si fa a pensare una cosa del genere su 400 ettari?
Tranchida, c’è stata la direzione regionale del PD e qualcuno ha detto, a Trapani abbiamo vinto. A Trapani ha vinto il PD?
Io ero candidato, c’era qualcuno che era dirigente sponsorizzato dal segretario provinciale, ha vinto o ha perso?
Sindaco Tranchida, perché non viene chiuso il centro storico, come accade in tutti i centri storici del mondo?
Noi in questi cinque anni, pandemia compresa, abbiamo triplicato i posti riservati per i residenti del centro storico, anche se non bastano. Per chiudere devi poter controllare ma non lo puoi fare con quattro vigili urbani, ci vuole un sistema tipo quello utilizzato a Palermo che abbiamo avuto finanziato, non appena avvieremo questo sistema, allora potremo parlare di chiusura, totale, parziale e in fasce orarie e fine settimana, ma senza, creeremmo più caos di quello attuale. Magari faremo un tentativo a luglio e ad agosto, per quanto riguarda la zona che va da corso Vittorio Emanuele fino alle mura del palazzo Comunale ma è un tentativo parziale, dopo di ciò, rischieremo di intasare il traffico in via Ammiraglio Staiti, viale Regina Elena e via Duca D’Aosta. Il problema sarebbe quello di mettere dei cancelli all’ingresso, ma devi monitorare e questo sistema intelligente è per noi una programmazione prossima ventura.