Annalisa Bianco, neo eletta presidente del Consiglio Comunale di Trapani, è la prima donna di Palazzo Cavarretta. Prime impressioni e responsabilità?
Non direi prima donna ma una delle sei donne dell’Assemblea che ho l’onore di presiedere. In questo senso provo una grande emozione nel poter svolgere una funzione così importante e nello stesso tempo delicata. Sicuramente è una responsabilità ma è anche un grande privilegio rappresentare le donne assumendo questa carica. E’ mia intenzione riuscire a portare in Consiglio le istanze delle donne di questa città. Il ruolo della donna è profondamente cambiato negli ultimi decenni sia a livello storico sociale che politico e spero di essere all’altezza di portare questo vento di cambiamento al Comune di Trapani.
Bianco lei è stata eletta con la lista Trapani Tua, ancora oggi in molti dall’opposizione dicono che quella è stata una lista di Mimmo Turano, della Lega, attuale assessore regionale. La verità è?
Trapani Tua è una lista che nasce nella scorsa sindacatura raggruppando i centristi che hanno voluto sposare il progetto civico a sostegno del Sindaco Tranchida. Oggi la lista di cui faccio parte, ha coerentemente portato avanti il progetto iniziato cinque anni fa. Indipendentemente da contesti politici e amministrativi differenti, con l’Onorevole Turano che ha fatto altre scelte, mi lega un rapporto di personale amicizia e di militanza politica. Come più volte ribadito, in piena autonomia e libertà l’intero gruppo ha deciso di proseguire il progetto civico a sostegno di Tranchida, senza, per questo, scalfire i rapporti con l’Onorevole Turano. Oltre ogni valutazione, un esempio di Democrazia e libertà di pensiero.
Lei nel suo discorso di ringraziamento all’aula ha avuto un pensiero per suo padre. Si sente addosso pure il carico di una politica che oggi puntualmente delude le aspettative dei cittadini, come non era un tempo?
Il Presidente Bianco è, e resta, il mio mentore politico, grazie a lui mi sono innamorata della politica. Da lui ho imparato ad ascoltare gli altri, a mediare, ma anche a non indietreggiare e non rinunciare ad esprimere il mio pensiero. Per me, sedere nel suo stesso scranno è motivo di orgoglio personale, e perché no, anche di rivincita politica verso le ingenerose allusioni che spesso sono state fatte sul suo conto e sul mio. Sento il peso della responsabilità della carica che mi è stata affidata, ma anche delle aspettative della comunità trapanese che ha voglia di concretizzare quel potenziale che tutti ci riconoscono, ma che troppo spesso non riesce a trovare espressione. La politica di un tempo, come la definisce lei, era per così dire una politica di comunità ovvero, un modo di fare politica Dentro il territorio e Con i cittadini. Spero di aver ereditato da mio padre e dalla “vecchia guardia” la capacità di “stare fra la gente”, di raccoglierne i bisogni e le istanze, diventando punto di riferimento per una comunità che mai come oggi ha bisogno di risposte concrete.
L’ex presidente, Peppe Guaiana, ha avuto subito parole di polemica parlando di amministrazione abusiva e poi rivolgendosi a lei ricordandole il ruolo di donna super partes, di garanzia per la città e per i consiglieri. C’era bisogno di ricordarlo? A cosa mirava Guaiana?
Vorrei rassicurare il consigliere Guaiana dicendogli che è mia intenzione presiedere l’Assemblea Cittadina nel pieno rispetto della Costituzione, delle Leggi e dei Regolamenti. Lavorerò affinché il Consiglio Comunale torni ad essere protagonista e si riappropri di quella centralità che gli è dovuta in quanto primo strumento di democrazia cittadina. Su quanto altro detto dal consigliere, pur rispettando il suo pensiero, credo che sia influenzato più da un senso di delusione per l’esito elettorale, che da reali motivazioni. Sono sicura che avrà motivo di ricredersi.
Trapani città che ha problemi non risolti, lei ha parlato di educazione e rispetto delle istituzioni, ha parlato di cultura come arma per migliorare la società, poi di turismo, commercio, del porto. Una lunga lista ma da dove si inizia?
In questi anni si è lavorato per ottenere diverse linee di finanziamento e molto è stato fatto, purtuttavia, auspico che si acceleri sulla messa in opera dei cantieri e in questo senso le assicuro che il Consiglio Comunale non si risparmierà. Le priorità sono tante - per questo credo che non ci sia un solo punto di inizio ma più punti di inizio, fra i quali la cultura - che nel nostro territorio non può che identificarsi con l’Università – cha va sostenuta e potenziata nella difficile missione di crescita personale e dell’intera comunità. Sappiamo benissimo, infatti, di come la cultura renda liberi e lungimiranti, ma soprattutto fornisca gli strumenti di valutazione e di critica che non possono prescindere dal rispetto delle istituzioni quali organi garanti e promotori dei diritti comuni. Auspico che ogni singolo Assessore si attivi agendo in sinergia su più fronti secondo le deleghe conferite, al fine di dare concrete risposte alla città.
Maggioranza e opposizione pare che non siano poi così disposte a collaborare. Il suo sarà un compito difficile, lo ha messo in conto e come pensa di operare?
Non sono per nulla preoccupata, anzi le posso già assicurare che il mio operato mirerà a garantire i diritti dell’opposizione e della maggioranza, In primis perché abbiamo un sistema normativo che ben disciplina ruoli funzioni e comportamenti dei consiglieri, ma anche perché è mia ferma intenzione adempiere alle mie funzioni attenendomi alle prerogative dell’organo che presiedo. Inoltre, non da meno, conoscendo quasi la totalità dei consiglieri ed apprezzandone lo spessore umano e politico, sono sicura che, la contrapposizione all’interno del consiglio, pur se a volte forte, avrà sempre ben salda il rispetto delle norme e il bene comune.