Maria Basiricò, presidente del consiglio comunale di Paceco. E’ un impegno importante, per lei, per la città, per tutte le altre donne, non crede?
Assolutamente si! Ormai sono diversi anni che porto il mio impegno politico al servizio della comunità di Paceco, essere stata eletta Presidente sicuramente mi responsabilizza ancora di più. Il ruolo impone autorevolezza, consapevolezza, conoscenza ed una grande lucidità mentale, occorre coordinare un lavoro di squadra con tutti i consiglieri. Un consiglio, il nostro, con una presenza femminile notevole, rispetto ad altri, che sicuramente tratterà problematiche sociali e femminili ed opererà con estrema sensibilità a favore della città.
La vittoria del sindaco Grammatico non era scontata, un capovolgimento sostanziale. Quale emergenze dovrete affrontare?
La vittoria di Aldo Grammatico non era scontata, all’inizio molti dubitavano del fatto che un giovane non molto conosciuto potesse diventare sindaco, dall’altro lato invece c’era chi si faceva forte del fatto che il professore Bongiorno fosse molto conosciuto. La campagna elettorale ha fatto la differenza, oggi Aldo è il sindaco di un paese che ha puntato al rinnovamento, stravolgendo una schema ormai pietrificato da oltre 40 anni. L’emergenza che ci siamo ritrovati ad affrontare l’indomani delle elezioni è sicuramente la pulizia di Paceco, ancora oggi a distanza di 1 mese e mezzo si fa fronte a questo, le squadre lavorano incessantemente guidati dall’assessore Scianna, che deve coordinare gli interventi anche sulle frazioni. L’obiettivo dell’amministrazione chiaramente è quello di raggiungere il prima possibile l’ordine e la pulizia, tenendolo poi nel tempo.
Lei è la seconda carica della città, quali sono gli obiettivi che si è posta in concomitanza con l’amministrazione e con il ruolo terzo che la presidenza impone?
Il presidente rappresenta l’intero consiglio comunale e il consiglio è l’organo di indirizzo e di controllo politico-amministrativo del Comune. In sinergia con l’amministrazione vorrei portare avanti alcuni punti fondamentali per rendere la nostra città identitaria e con lo sguardo avanti. Tutelare le nostre radici culturali ed i valori di solidarietà e laboriosità, che da sempre contraddistinguono i cittadini pacecoti. Salvaguardare l’ambiente e tutelare lo stesso, lavorare sulla sostenibilità, che deve garantire il soddisfacimento dei bisogni della generazione attuale, ma non deve compromettere la qualità della vita ed i bisogni delle generazioni future.
Poche ancora oggi le donne in politica, secondo lei da cosa dipende e perché è così difficile per una donna farsi spazio tra le istituzioni?
Se consideriamo che le donne in Italia rappresentano oltre la metà della popolazione e ciò’ nonostante occupano solo un terzo delle cariche politiche nazionali e meno di un quinto di quelle locali, direi che non siamo messe bene. Un dato scoraggiante per due ragioni: dimostra quanto sia lontana l’agognata parità numerica ed evidenzia un limite nella rappresentanza degli interessi e diritti specifici alla condizione di donna. Il ruolo della donna è radicalmente cambiato nel tempo, oggi la donna non si occupa più esclusivamente della cura dei figli e della casa, oggi è lavoratrice e cittadina. Per rendere più effettiva la rappresentanza femminile bisognerebbe focalizzarsi maggiormente sulle barriere che scoraggiano le donne dal competere nelle elezioni. Ci sono ancora forti fattori deterrenti che limitano la partecipazione attiva alla vita politica da parte delle donne.
Appena un mese e mezzo di operatività dell’attuale amministrazione ma i cittadini lamentano vecchi problemi: dai rifiuti al verde pubblico. E’ davvero tutta un’altra storia?
Tutta un’altra storia non si scrive in pochi giorni, il tempo necessario è indispensabile, non parlo di tempi biblici, altrimenti non sarebbe tutta un’altra storia. Un po’ di pazienza e la stessa fiducia che è stata riposta dentro la cabina elettorale porterà a capire che si sta già lavorando per il paese.
Rossana Titone