Quasi 400 spettatori sono entrati nel Parco archeologico di Selinunte mentre era ancora immerso nel buio, una notte senza luna ma con tantissime stelle.
La prima alba dell’anno si è chiusa con un grande successo: il pubblico ha percorso il breve tratto fino al tempio dorico illuminato che ha fatto da palcoscenico alle coreografie di Oro dal cielo, lo spettacolo di Giuseppe Cimarosa. Ma l’attenzione era tutta per gli animali: teatro equestre, l’uomo e il cavallo fusi in un unico essere: ogni movimento pareva fatto all’unisono, un inno al sole che nasceva e alla notte che abbandonava.
Un lavoro elegante, fatto di parola, movimento e virtuosismi in sella. E pian piano, ecco l’aurora, la luce che tingeva tutto di rosso, i purosangue e gli attori dai contorni sempre più definiti. I cavalli sono stati addestrati in alta scuola e montati da Giuseppe Cimarosa e da una delle sue allieve: in scena Alessandra Lamia, Mariele Chiara, Adriana Spallino, sulle note di Maria Teresa Clemente (violino), Mariella Zancana (pianoforte), Giuseppe Tamburello (violoncello), Eduardo La Scala (percussioni); le narrazioni e i versi erano affidati a Alba D’Angelo, Emilia Catalano, Piero Indelicato e Noemi Montalto. Giuseppe Cimarosa si è proposto in una virtuosistica “monta con redini in cintura” ovvero il cavallo viene guidato dal cavaliere tramite il suo peso e le gambe, creando un tutt’uno con l’animale, appunto un “centauro”. Alla fine, un lunghissimo applauso per gli attori e poi tutti in fila per una carezza ai due quadrupedi protagonisti.