A quasi un anno dall'alluvione di Trapani e Misiliscemi è scontro aperto sui ristori tra il deputato regionale del Movimento 5 Stelle Cristina Ciminnisi e il sindaco di Trapani Giacomo Tranchida.
Ad aprire il botta e risposta la deputata regionale che ha accusato tranchida di "mistificare la realtà con omissioni dialettiche".
«Tranchida – dice Ciminnisi – continua a minimizzare le responsabilità, sue e della sua amministrazione, rispetto ai danni provocati dalle alluvioni di settembre e ottobre dello scorso anno e, con un accento in più di disonestà intellettuale, si dimostra incapace di riconoscere il lavoro ed i meriti di chi non è a lui vicino politicamente».
«I 5 milioni di euro di ristori ai privati individuati sul bilancio regionale, per quanto pochi, sono frutto del mio esclusivo pressing sul Governo e di un emendamento in commissione presentato dalla sottoscritta. Atti parlamentari e resoconti stenografici lo dimostrano. La distribuzione tra le province di Trapani, Messina e Siracusa è legata alla originaria formulazione della delibera di giunta. Certamente il Governo poteva e doveva fare di più e meglio, ed in questo senso s’è espresso garantendo, ove necessario e possibile, ulteriori risorse per i risarcimenti. Se così non è stato, però, Tranchida può solo lamentarsene con il suo referente nel Governo regionale, l’assessore Turano, e non certo con chi, dai banchi dell’opposizione, ha indicato l’errata fonte di finanziamento e posto il correttivo con un emendamento. Sarà mia cura sollecitare il Dipartimento di protezione civile per accelerare le procedure risarcitorie e l’erogazione del denaro ai privati. Questi sono fatti concreti che volentieri esporrò nelle sedi istituzionali e in qualsiasi confronto pubblico il sindaco Tranchida volesse proporre» ha detto in prima battuta la Ciminnisi.
A stretto giro è arrivata la replica del sindaco Tranchida che non usa parole felici nei confronti dell'esponente dei 5 Stelle.
«Chi è Cristina Ciminnisi e cosa ha prodotto per Trapani e la provincia? È una fortunata deputata all’Assemblea Regionale Siciliana perché la gente ha votato il simbolo del Movimento 5 Stelle, ma senza esprimere una preferenza per la persona. In effetti, la parlamentare si rivela politicamente evanescente ed assente, tranne che nel gradire sfilare alle passerelle istituzionali. Evanescente, come le promesse per il finanziamento della rete fognaria a Villa Rosina con tanto di comizio di Conte, e assente come la presenza dei 5 Stelle al Consiglio comunale di Trapani fin dal suo avvento politico. Ma torniamo ai ristori. Per inciso, se la fortunata deputata ritiene che ci siano responsabilità disoneste per l’alluvione del 2022 nella mia Amministrazione, proceda nelle opportune sedi. Diversamente, l'accusa di disonestà politica potrebbe riservarla per chi cerca di rifarsi il trucco. Andiamo al merito: l'assessore regionale Falcone mi aveva garantito non meno di 6 milioni di euro per i ristori in seguito all’alluvione del 26 settembre scorso e i successivi per Trapani e Miliscemi. Vantarsi oggi, come sembra intenda fare tale fortunata deputata, pretendendo persino gratitudine - come se i fondi stanziati provenissero dal suo personale patrimonio - e accettando al ribasso la mancia di 5 milioni di euro per le province di Trapani, Messina e Siracusa per i ristori delle alluvioni del 2022, mi sembra un tentativo di prendersi gioco di noi, ancor peggio del governo regionale a cui dice di fare opposizione. Dopo ciò, mi faccia un favore: con tutto il rispetto per la persona, si attivi, studi e si impegni di più. Si potrebbe ripartire dalla proposta del deputato trapanese On. Safina del Pd, che aveva presentato la proposta di stanziare almeno 15 milioni di euro per i ristori, con la promessa che ne avrebbero stanziati 20 con la riprogrammazione dei fondi. Ciò, purtroppo, non è avvenuto poiché, come denunciato dall’on. Safina, non era possibile, in quanto i fondi POC sono destinati ad investimenti e non ai ristori.Si potrebbe quindi fare fronte comune tra le opposizioni e quella parte seria del governo regionale che vuole riconoscere un trattamento paritario per i trapanesi e i misilesi in termini di ristori, come invece beneficeranno nella Sicilia orientale. Non abbasseremo la testa di fronte a questa giusta rivendicazione e, se necessario, ci recheremo sotto i loro dorati palazzi palermitani per protestare vigorosamente contro la faziosa sordità di certa politica».
Poi la controreplica della deputata Ars.
«Come al solito, Tranchida usa contumelie e denigrazione per trasformare il confronto dialettico in rissa verbale, oltrepassando il limite dal garbo istituzionale». È la considerazione della deputata regionale Cristina Ciminnisi (M5S) all’ennesima dichiarazione del sindaco di Trapani, Giacomo Tranchida, relativa ai ristori sull’alluvione del settembre dello scorso anno.
«La mia azione politica in favore di questo territorio, seppur dai banchi dell’opposizione – ricorda Ciminnisi – , è cristallizzata negli atti parlamentari, nei resoconti d’aula e di commissione, per i ristori come per il resto. Forse, nel tentativo spasmodico di rilanciare l’azione di chi gli è più vicino politicamente, non s’è accorto di aver fatto riferimento a promesse governative che al momento non hanno avuto alcun riscontro concreto in norme di legge, ma è scaduto persino in un risibile e “specioso” riferimento al fatto che i soldi impegnati sul bilancio regionale non sono miei».
«Ad oggi – conclude la deputata trapanese -, quei 5 milioni stanziati sul bilancio regionale, sono le uniche risorse vere stanziate per i privati. Se poi Tranchida non capisce questo passaggio studi lui le norme, funzioni dell’esecutivo regionale e procedure parlamentari. Io, nel frattempo, continuerò a lavorare per il mio territorio e per far mantenere al Governo la promessa di aumentare le risorse attualmente destinate ai ristori».