Inizia questa mattina davanti alla Corte d'assise di Trapani il processo per l'omicidio del marsalese Antonino Titone, che vede imputati il 42enne pregiudicato marsalese, Giovanni Parrinello e la sua compagna Lara Scandaliato, di 30 anni. Nell'udienza preliminare a Marsala, presieduta dalla giudice Chiara Vicini, la richiesta della difesa di rito abbreviato era stata respinta, poiché erano sussistenti le aggravanti di premeditazione e crudeltà.
Un anno fa l'omicidio - Nella tarda mattinata del 26 settembre 2022, Antonino Titone, 60 anni, (potete leggere qui) anch'egli pregiudicato e noto come "u baruni", è stato ucciso a colpi di "piede di porco" nella sua abitazione a via Nicolò Fabrizi, nella zona "Porticella". La Scandaliato, interrogata dai carabinieri nello stesso giorno dell'omicidio, ha accusato il compagno e ha indicato l'arma del delitto, proprio il piccolo piede di porco, con cui è stato sfregiato il cranio di Titone per ben 27 volte.
Il movente, un vecchio debito per una fornitura di droga - Alla base dell'omicidio, secondo quanto emerso dalle indagini di carabinieri e polizia coordinati dalla Procura di Marsala, ci sarebbe stato un vecchio debito non saldato dalla vittima per una fornitura di stupefacenti.
Da accusatrice ad accusata - Subito dopo i fatti, in caserma, Lara Scandaliato aveva raccontato di aver aspettato fuori, mentre il compagno colpiva a morte il Titone. Lo scorso 10 giugno, però, anche la donna è finita in carcere. Gli investigatori, infatti, hanno approfondito la sua versione e scoperto che, invece, la donna sarebbe stata con Parrinello dentro l’appartamento e che avrebbe partecipato al delitto.
A difendere Parrinello e Scandaliato sono, rispettivamente, gli avvocati Nicola Gaudino e Salvatore Fratelli, mentre legale di parte civile, per una sorella della vittima, è l’avvocato Vito Daniele Cimiotta.