Funerali e Agiografia. Si è assistito a quello di Stato del Presidente Emerito della Repubblica italiana Giorgio Napolitano, celebrato per la prima volta nell'aula di Montecitorio, prima c'è stata la camera ardente a Palazzo Madama e a salutarlo, lui che era un laico non credente, aveva sempre rifiutato la definizione sia di ateo che di agnostico, Papa Francesco.
Alla camera dei deputati tra coloro che l'hanno ricordato il Presidente emerito del Pontificio consiglio della cultura, cardinale Ravasi, voluto dalla famiglia. "Re Giorgio" come fu soprannominato durante il doppio mandato al Quirinale per il suo interventismo è ricordato per il sostegno dell'invasione di Budapest e la rivolta ritenuta un focolaio di provocazione. Il silenzio su quella di Praga. Criticato per la vicenda delle intercettazioni legate alla trattativa Stato e Mafia, tra lui e Mancino perchè nonostante il pronunciamento di Messineo e Di Matteo, titolari dell'indagini, che: “La Procura, avendo già valutato come irrilevante ai fini del procedimento qualsivoglia eventuale comunicazione telefonica diretta al Capo dello Stato, non ne prevede alcuna utilizzazione investigativa o processuale, ma esclusivamente la distruzione da effettuare con l’osservanza delle formalità di legge”, ossia richiesta al gip, previa udienza camerale e l’ascolto dei nastri - previsto espressamente dal Codice di procedura penale - da parte degli avvocati. Ma si oppose e la Corte Costituzionale ne ordinò la distruzione.
Ironia della sorte dopo tre giorni muore Matteo Messina Denaro, ma non ci sarà nessuna esequie, a vietarli il questore di Trapani come avviene per i boss mafiosi e anche per motivi di ordine pubblico. Ciò non ha impedito ad alcuni cittadini la sua apologia, attraverso i social con decine di messaggi di condoglianze alla famiglia. Tra i profili Facebook si leggono commenti di cordoglio, in cui si augura al padrino un "riposare in pace". E poi tante opinioni con le emoticon di fiori, cuori, mani congiunte. Scrivono anche presunti parenti e amici di vecchia data del boss, in questi termini: "Condoglianze alla famiglia. Per me un amico d’infanzia poi ognuno di noi fa le sue scelte di vita, comunque non sta a noi giudicare" e "Dio l'accolga siamo tutti peccatori", ed "era una persona perbene ". Una lettura della cattura e poi decesso di MMD, plausibile, l'ha data il giornalista Massimo Cerno: "sapendo della morte imminente e non conoscendone le fattezze -la stragrande maggioranza delle persone -, si è materializzato e consegnato alla storia". Funerali non ottenuti, ma l'apologia, parzialmente sì.
Vittorio Alfieri