Informativa
Questo sito o gli strumenti terzi da questo utilizzati si avvalgono di cookie necessari al funzionamento ed utili alle finalità illustrate nella cookie policy.
Se vuoi saperne di più negare il consenso a tutti o ad alcuni cookie, consulta la cookie policy.
Chiudendo questo banner, scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie. I cookie ci aiutano a fornire i nostri servizi.
Utilizzando tali servizi, accetti l'utilizzo dei cookie. Cookie Policy   -   Chiudi
03/10/2023 18:00:00

Autonomia differenziata, Schifani: "Non sono preoccupato. Insisteremo su insularità"

 «Non guardo all’autonomia differenziata con preoccupazione, tutt'altro, ma con la dovuta attenzione perché può portarci oltre il fondo perequativo che in questi anni si è dimostrato insufficiente».

Lo ha detto il presidente della Regione Siciliana, Renato Schifani, partecipando alla tavola rotonda in occasione dell'avvio dei lavori della seconda edizione del Festival delle Regioni e delle Province autonome che si sta svolgendo a Torino. 

«Spesso – ha proseguito il governatore siciliano - mi si contesta dall'opposizione di aver dato la mia condivisione all'iniziale testo Calderoli, che poi è stato modificato: l'ho fatto perché ne ero convinto. Tra l’altro la posizione del mio partito era di grande attenzione sul processo di formazione e di individuazione dei livelli che garantiscono uniformità di prestazioni in tutto il Paese. Insisterò naturalmente sulla previsione di insularità che è stata introdotta nella Costituzione e che riconosce il peso di una posizione geografica che ti isola e che prevede che lo Stato debba effettuare delle compensazioni economiche. L'ultima finanziaria ha previsto solo 10 milioni, una questione squisitamente simbolica. Noi non abbiamo posto temi, ma lo faremo in occasione della prossima finanziaria perché i principi costituzionali o ci sono o non ci sono. Se ci sono vanno rispettati e vanno attuati, se non ci sono ci si batte. Se all'unanimità in Parlamento si è riconosciuto questo principio, una motivazione ci deve essere ed è quella di superare questo gap».

Schifani nel suo intervento ha parlato anche del Pnrr: «Mi chiedo: l'Italia, col sistema amministrativo, burocratico e procedurale che ha, può farcela a rispettare i tempi in materia di programmazione e certificazione della spesa? Me lo chiedevo già quando ero parlamentare nazionale e abbiamo chiuso l'accordo con l'Unione europea. È un dato che deve essere tenuto in considerazione e i parametri, quindi, devono essere diversi a seconda dei Paesi. Basti pensare, a titolo d'esempio, che per avere i decreti attuativi di alcune leggi, in Italia a volte passa anche un anno dall'approvazione delle norme primarie. È qualcosa su cui la classe politica dirigente deve intervenire».