C’è sempre una prima volta. La prima volta su Marte, la prima cotta, il primo giorno di scuola.
2018: la prima volta che in Italia una neonata abbandonata in ospedale viene data in adozione ad un single.
2023: la prima volta che una storia del genere viene raccontata sul grande schermo.
È “Nata per te”, la pellicola di Fabio Mollo che racconta la vicenda reale di uomo coraggioso e perseverante che, dopo oltre trenta rifiuti da parte di coppie etero, comincia a prendersi cura di una bimba down, superando ciò che per tanti potenziali genitori risulta essere un ostacolo insormontabile. Si tratta inizialmente di un affido temporaneo della durata di un mese, oltre che
revocabile senza alcun obbligo di motivazione. Durante i colloqui con gli assistenti sociali il protagonista dichiara, tra l’altro, di essere omosessuale.
Nata per te è un film sulla disabilità intesa non per forza come sciagura – senza nulla togliere alle difficoltà di tali situazioni. Quanto piuttosto come peculiarità delle persone che, seppur diversamente abili rispetto alla popolazione cosiddetta normodotata, meritano ugualmente Amore e sono capaci di sentimenti alti, come comprendere e consolare Ë— come il gruppo che da anni Luca segue nella sua struttura e, nel giorno di maggiore tristezza, quando è costretto a restituire la bimba, lo accoglie calorosamente e lo fa ancora sorridere.
Anche loro sono una famiglia perché il tema fondamentale del film è proprio la famiglia, intesa con luogo dove c’è amore, al di là di ogni schema. E soprattutto al di là delle leggi che, spesso, nel nostro Paese, diventano desuete rispetto ai continui cambiamenti che avvengono (non a caso nel film si cita a questo proposito la Svezia).
Nata per te è un film equilibrato, piacevole, delicato, che nonostante parli di sentimenti non eccede mai nel pietismo e nel dramma. E, grazie alla splendida interpretazione degli attori (Pierluigi Gigante, Teresa Saponangelo, Barbara Bobulova, Iaia Forte per citarne alcuni) prosegue misuratamente, senza alcun giudizio e al di là dei soliti cliché. Come del resto ci si aspettava da un regista che continua a trasmettere valori positivi all’interno di scenari in cui i personaggi sono profondamente in crisi, come già fatto in Anni da cane, che possiamo vedere sulla piattaforma Amazon Prime e in Il sud è niente.
Nata per te, spiega Fabio Mollo nelle note di regia, “È un racconto di amore, di paternità e di famiglia. È la storia di un uomo che vede il mondo con occhi diversi, che trasforma la disabilità in bellezza e l’impossibilità in realtà. È il trionfo dell’amore e della vita sulla follia di un sistema che invece di aiutare e sostenere i cittadini che vogliono fortemente costruire una famiglia attraverso l’adozione, li umilia.”
È un film che vuole scardinare preconcetti e aggiungere un tassello alla costruzione di una società più civile perché “un pezzetto alla volta” (dice l’avvocata del protagonista) è forse l’unico modo per cambiare il mondo, o almeno provarci.
Sabrina Sciabica