La nave Mare Jonio della Ong Mediterranea Saving Humans è arrivata al porto di Trapani dove sono 69 i migranti sbarcati. Tra di loro un’intera famiglia con tre bambini di 7 e 5 anni e due mesi di vita. I migranti sono stati soccorsi nella serata di lunedì nel Mediterraneo Centrale. Una volta arrivati in porto e dopo lo sbarco, a comandante e armatore sono stati notificati una sanzione fino a 10mila euro e il fermo amministrativo della nave per 20 giorni a partire da oggi.
I due provvedimenti emanati sono previsti dal Decreto legge del 2 gennaio 2023. I fatti contestati alla Mare Jonio sono due: in primis il non aver seguito le istruzioni dell’Mrcc di Roma che, dopo la prima segnalazione dell’imbarcazione in pericolo, aveva indicato di contattare il centro di coordinamento del soccorso marittimo libico; in secondo luogo, il non aver richiesto alle stesse autorità libiche l’assegnazione di un porto di sbarco.
La Ong, però, non si è tirata indietro nell'operazione di soccorso e ha protestato. "Che cosa avremmo dovuto fare per il governo italiano - ha detto Sheila Melosu, capo missione a bordo - forse rimettere queste persone nelle mani dei loro aguzzini e torturatori? Commettere un crimine contro l’umanità in violazione del diritto internazionale? Ricordo che per aver obbedito all’ordine di riportare in Libia persone soccorse in mare comandanti di navi italiane sono stati condannati dalla giustizia italiana, come nel caso dell’Asso Ventotto davanti al Tribunale di Napoli". Laura Marmorale, presidente di Mediterranea Saving Humans, ha annunciato invece ricorso: "Siccome non è altro che il rigoroso rispetto del diritto marittimo e internazionale, oltre che della nostra etica di donne e uomini liberi, ricorreremo a ogni livello contro questi ingiusti provvedimenti di blocco della nostra nave".