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25/10/2023 06:00:00

   Custonaci. Le accuse a Morfino e quel “consigliere particolare”

Che qualcosa di strano si muovesse all’interno del Comune di Custonaci si era percepito negli anni passati, durante la sindacatura di Peppe Morfino.


Ieri l’inchiesta antimafia che ha portato all’arresto di 21 persone ha svelato che negli uffici del Comune alcuni strani personaggi avrebbero messo mano a procedure e scelte amministrative. Ed è per questo che l’ex sindaco Peppe Morfino risulta tra gli indagati dell’indagine “Scialandro”.

Morfino è indagato per concorso esterno in associazione mafiosa e turbativa d’asta, ma persone a lui molto vicine sono finite agli arresti. Come l’ex vice sindaco Carlo Guarano, che secondo gli inquirenti sarebbe stato eletto con i voti dei clan costituendo un punto di riferimento in giunta per le cosche.
E poi c’è tale Baldassare Campo, indagato,  ritenuto un “consigliere” di Morfino che, pur non avendo ruoli amministrativi, si aggirava per gli uffici comunali con molta libertà. Per gli investigatori sarebbe stato l’anello di congiunzione tra l’amministrazione e gli esponenti mafiosi. Mentre Guarano è stato arrestato, Morfino e Campo sono solo indagati, e per tutti loro, ovviamente, prevale la presunzione di innocenza. Ma i fatti contenuti nell’ordinanza sono importanti per delineare cosa avveniva all’interno del comune e come sarebbero state gestite alcune procedure.

E come dicevamo alcune cose strane erano state evidenziate qualche anno fa a Custonaci. Ne parlammo in questo articolo. 

 

 

L’ex sindaco, allora consigliere comunale, e competitor di Morfino, Giuseppe Bica, sollevò il caso di un ex dipendente comunale, sostenitore nell'ultima campagna elettorale di Morfino, beccato all'ufficio tecnico del Comune. Si trattava di Baldassare Campo che si trovava addirittura dietro il monitor di un computer mentre si stavano predisponendo gli atti per la gara d'appalto per la gestione dei servizi balneari. Va aggiunto che la persona in questione aveva un contenzioso aperto con il Comune di Custonaci per 180.000 euro e gli uffici in quel momento non erano aperti al pubblico. Una circostanza che fece sorgere la domanda su chi amministrasse davvero Custonaci.
Tutto ciò, dopo quattro anni, lo troviamo all’interno dell’inchiesta di questi giorni.


Gli investigatori registrano il rapporto tra Morfino e Campo
(che non aveva alcun ruolo) nel gestire l’affidamento diretto dell’approvvigionamento idrico ad una ditta del territorio. Secondo gli investigatori ci sarebbe stata una turbativa d’asta, circostanza che non viene riscontrata dal Gip.
A Morfino viene contestato anche il concorso esterno in associazione mafiosa.
Gli investigatori parlano di una sorta di <<giunta parallela>> “composta da associati mafiosi, politici e imprenditori, in grado di condizionare l'attività amministrativa locale, permeata dall'interferenza mafiosa e diventata strumento di controllo del territorio e dell'economia locale". Per il Gip gli elementi probatori acquisiti “appaiono assolutamente insufficienti per supportare tale ipotesi di reato”.
Ma nell’ordinanza si fa riferimento, ad esempio, al sostegno elettorale ricevuto da Mario Mazzara. Ai rapporti rapporti con Giuseppe Costa “concretizzatisi nella disponibilità a ricevere la moglie di questi "per raccogliere le relative pretese di modifica del piano regolatore, poi effettivamente avvenute nella direzione voluta dall'associato mafioso" e dimostrati anche dalla mancata costituzione di parte civile
dell'amministrazione comunale nel processo a carico dello stesso Costa e dalla gestione dei buoni spesa connessi alla pandemia COVID-19 per i quali la scelta dei beneficiari era stata effettuata da quest'ultimo.

Gli investigatori parlano anche di un “intervento nei confronti della impresa aggiudicataria dei lavori per la realizzazione della pista ciclabile di Custonaci affinché si rivolgesse a Roberto Melita per la fornitura del materiale.
In più c’è la nomina a Vice sindaco di Carlo Guarano, che sarebbe stato eletto con i voti della mafia. Si legge che “risulta certamente provato che
effettivamente Morfino Giuseppe è stato appoggiato, in occasione delle elezioni
comunali, da Mazzara Mario”, come riferito da un ex assessore che ha raccontato un po’ di cose agli inquirenti.

Per Morfino il Gip ha ritenuto non esserci una gravità tale degli indizi da consentire l’applicazione di una misura cautelare. L’ex sindaco viene tirato in ballo in diverse circostanze da Carlo Guarano, lui sì arrestato, perchè beccato ad avere rapporti più costanti e stretti, da quello che emerge, con personaggi come Mario Mazzara e Giuseppe Costa.