E' notte fonda. Scatta il blitz antimafia Scialandro che culmina nell'arresto di 21 persone. All'operazione partecipano uomini della Dia, agenti di polizia e carabinieri.
Quest'ultimi raggiungono un villino nelle campagne di Fulgatore. Ordinanza alla mano cercano Vito Manzo, coinvolto nella retata, ma sbagliano abitazione. Bussano forte alla porta, ma il proprietario che si chiama pure Vito ma non era l'uomo che cercavano i militari dell'Arma, si arma di fucile subacqueo e si piazza dietro alla porta.
Non ha alcuna intenzione di aprire e così un ufficiale spara un colpo di pistola contro la serratura. Gli uomini in divisa entrano ma vengono aggrediti dal proprietario dell'immobile che così viene arrestato, in flagranza di reato, per resistenza a pubblico ufficiale.
Questa mattina, il processo per direttissima. Il pubblico ministero chiede la convalida dell'arresto e i “domiciliari” per l'indagato. Il giudice Roberta Nodari convalida l'arresto, ma non dispone alcuna misura ristrettiva per il signor Vito scambiato erroneamente per Vito Manzo. Resta, però, l'accusa di resistenza a pubblico ufficiale di cui risponderà in seguito.