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02/11/2023 06:00:00

 Il diritto alla decenza prima dell'eleganza

di Katia Regina

Se una donna è malvestita si nota l'abito, se è impeccabilmente ben vestita si nota la donna diceva Coco Chanel.

Giacché in questa vicenda (giudiziaria) ci si è appellati al singolare diritto all'eleganza, vorrei provare a usare la stessa arma difensiva per dimostrare l'errore grossolano in cui si è imbattuto il deputato Soumahoro, marito della donna posta agli arresti domiciliari per aver distratto ingenti somme dalla cooperativa Karibu, che avrebbe dovuto occuparsi di accoglienza di migranti, vabbè la vicenda la conoscete tutti.

Ciò che resterà di questa donna, tolti metaforicamente gli abiti di impeccabile fattura, lo deciderà il processo, nel frattempo sappiamo che: Soumahoro non è indagato, ma questo non lo esonera da responsabilità etiche.

Mi avvalgo della facoltà di esprimere un giudizio, personale e irrilevante, non riesco ad aspettare la fine di un processo, fino al terzo grado, per farmi un'opinione personale rispetto ai fatti contestati. Non lo faccio quando accade a qualche esponente politico di destra-centro e men che mai quando succede nello schieramento opposto. Non sono garantista a oltranza, anche quando potrebbe tornarmi utile esserlo. Stesso peso, stessa misura, anzi meglio, da quelli di sinistra pretendo un rigore assoluto, senza sconti.

Soumahoro aveva il dovere di vigilare sugli affari dei suoi familiari, tanto più che la sede legale del sindacato che presiede è la stessa della cooperativa gestita dalla moglie e dalla suocera. Se ti ergi a paladino dei diritti non puoi trascurare nessun dettaglio della tua vita pubblica e privata. Se la moglie di Cesare non deve essere solo onesta, ma deve sembrare onesta, figuriamoci la moglie di un sindacalista che difende gli ultimi, quelli sfruttati nelle campagne con paghe da schiavi.

Soumahoro non sapeva dei traffici della moglie e della suocera, forse, ma conosce l'importanza dei gesti simbolici: quando è stato eletto in parlamento si è presentato con gli stivali di gomma da lavoro! Peccato che nel frattempo la moglie postava foto di acquisti griffati costosissimi, un cortocircuito inopportuno allora, inaccettabile dopo che si è scoperchiata la vicenda della gestione della cooperativa. Perché se esiste un diritto all'eleganza, allora deve esistere anche un diritto alla decenza e le carte parlano di condizioni indecenti in cui erano costretti a vivere gli ospiti, di stipendi non pagati per mesi ai dipendenti delle strutture gestite da miss eleganza.

Soumahoro ora prende atto della decisione dei giudici e confida nella giustizia, non aggiunge altra dichiarazione, e fa bene, perché la sua linea difensiva iniziale, quella del diritto all'eleganza per intenderci, è stata la sponda perfetta per quanti fanno ancora fatica ad accettare un immigrato seduto sugli scranni del parlamento, una diffidenza a pelle e forse anche per la pelle. E a proposito di controllo, anche chi candida qualcuno dovrebbe essere più rigoroso, nell'attuale parlamento sono ben 29 i deputati eletti nello schieramento di Destra-Centro che hanno delle pendenze giudiziarie, 5 invece siedono nei banchi del Centrosinistra, come dicevano i latini: suffragiorum non olet.

Nonostante tutto credo nella buona fede di Soumahoro, l'ingenuità, se di questo si tratta, di un uomo innamorato tocca sempre qualche nervo scoperto in una donna romantica, se poi si scoprirà che è stato manipolato da donne senza troppi scrupoli, in quel caso, gli consiglierei di rivolgersi a qualcuno bravo capace di sciogliere l'incantesimo che gli è stato fatto, a cosa fatta, direbbe mia nonna, capace di accecare la ragione di un uomo fino a portarlo alla rovina. Sortilegi che neanche si devono nominare se non con un generico: Cosi tinti.

Consigli per la lettura: Vito Mancuso, Etica per giorni difficili;

Elsa Guccino, La magia in Sicilia