Adesso si entra nel vivo. Per i prossimi mesi a Marsala non si parlerà d’altro. Non si farà che parlare della nuova pista ciclabile in centro.
E la previsione non può che essere questa dopo le ultime 24 ore infuocate, soprattutto sui social, dopo la ripresa dei lavori della pista.
Ora che il tracciato passa dal punto critico di Capo boeo, il sindaco Massimo Grillo è al centro di mille critiche. Anche perchè se prima c’era semplicemente un problema di viabilità, adesso la pista può essere anche pericolosa in quel tratto. Anche se per il comune è sicura.
I lavori della pista ciclabile urbana (cioè che passa dalla città) sono ripartiti qualche giorno fa.
Dopo mesi di stop dovuti al fatto che il comune ha presentato una richiesta di variante, gli operai sono al lavoro per completare il tratto che dalla zona di Sappusi, attraversa il Lungomare Salinella, poi Lungomare Boeo e infine passando dalla zona del porto arriva, costeggiando il porticciolo turistico, fino alle Cantine Florio.
E anche se nei pressi del porto la pista è già praticamente scomparsa, in questi giorni si sta lavorando alla zona di Capo Boeo. Ma il tracciato genera già più di una perplessità, e molte polemiche.
Proprio nel curvone di Capo Boeo, dove c’è lo spartitraffico, la carreggiata, già stretta di suo, diventa praticamente un fazzoletto per le auto. E soprattutto per i mezzi più grossi. Ieri abbiamo fotografato, ad esempio, un tir, che necessariamente deve invadere la pista ciclabile. E stessa cosa fanno altri camion e autobus. Quel tratto, osservano in molti, può diventare, allora, molto pericoloso, soprattutto per i ciclisti che possono vedersi il percorso a loro dedicato invaso da un ’autoarticolato.
Come fare? Si è scoperto che quel pezzettino di pista, nella curva di Capo Boeo, diventa “promiscua”, “ibrida”. Cioè può essere percorsa sia dai veicoli che dalle bici, qui non ci sarà il cordolo di delimitazione ma una striscia discontinua bianca, l'asfalto rosso, in questo caso, serve solo a richiamare gli automobilisti ad una maggiore attenzione. Da lunedì quando verrà installato il cordolo nella zona precedente la curva di Capo Boeo e subito dopo, sarà ben più visibile questa differenziazione della pista ciclabile tra tratto normale e promiscuo.
E riguardo alla pista ciclabile e in particolare alla zona di Capo Boeo c'è una nota dell’Amministrazione comunale che "assicura che vigilerà sulla regolare esecuzione dei lavori. E ciò alla luce della richiesta variante finalizzata a garantire la sicurezza lungo il percorso: aspetto che non era stato del tutto curato nel precedente progetto". La precisazione del Comune di Marsala giunge alla ripresa dei lavori della pista ciclabile urbana, lungo un percorso che comprende anche il tratto di curva in prossimità di Capo Boeo - dove insiste lo spartitraffico - e per il quale molti cittadini stanno segnalando il rischio di un eccessivo restringimento della carreggiata. Qui l'amministrazione ha introdotto una variante rispetto al progetto originario, optando per un tratto misto che sarà percorso sia dagli automobilisti che dai ciclisti. Gli Uffici tecnici specificano che “in quel tratto, la pista non presenta cordolo al fine di consentire la sicurezza del transito sia dei veicoli che delle bici”. I lavori, ancora in corso, prevedono una segnaletica orizzontale e verticale atta ad indicare ad automobilisti e ciclisti come percorrere quel tratto in sicurezza.
Nonostante i chiarimenti da parte del Comune in queste ore sui social infuoca la polemica e ci sono molte critiche all’amministrazione Grillo per come ha gestito il caso della pista.
Tre sono le piste ciclo-pedonali, da nord a sud, per un totale di 20 km, per le quali la precedente amministrazione comunale (sindaco Di Girolamo) ha ottenuto finanziamenti europei. La terza, quella verso i lidi del versante sud, pare sia ancora in fase di progettazione.
Dopo lo stop ai lavori dell’odiata/amata pista cittadina, a fine maggio il sindaco Massimo Grillo dichiarò: “Le principali criticità del progetto sono state superate. Non possiamo rinunciare al finanziamento già assegnato. Anche perché ciò pregiudicherebbe l’ottenimento di ulteriori finanziamenti per altre opere”.