Continua la protesta dei viticoltori della provincia di Trapani. Martedì il Prefetto di Trapani, Daniela Lupo, ha ricevuto – su richiesta dell’Associazione “I Guardiani del Territorio” - una delegazione rappresentativa delle numerosissime aziende agricole attive in questa provincia.
Nel corso dell’incontro sono state rappresentate le notevoli difficoltà causate, in particolare, dai danni provocati dalla peronospora, con un sensibile calo della produzione nell’annata in corso e sono state auspicate alcune soluzioni meglio descritte in un documento consegnato al Prefetto per la trasmissione alla Presidenza della Regione.
Si è svolto nella giornata di lunedì 18 dicembre presso il Centro Polivalente di Petrosino, un incontro tra diverse sigle sindacali, presidenti di Cantine e istituzioni politiche al fine di dar forza, voce e sostegno alla battaglia che "I guardiani del territorio" stanno portando avanti a favore del settore agricolo che rappresenta il volano dell’economia. Tuttavia, a fronte di calamità quali siccità e peronospora, con danni stimati attorno a 350 mln di euro, tuttora non sono arrivate risposte certe e concrete da parte del Governo Regionale.
La scaletta degli interventi è iniziata con il portavoce dell’Associazione I Guardiani del Territorio, il quale ha lamentato il fatto che il governo nazionale ha scaricato le responsabilità sulle regioni non dando alcun segno di attenzione al comparto. "L’unica speranza poteva venire dalla Regione Sicilia che l’otto di novembre ha presentato una proposta di Legge di stabilità –afferma Piccione- facendo presumere che i fondi in cassa ci sono, ma poi destinati ad altro. La politica trapanese, continua Piccione, deve difendere e valorizzare i nostri prodotti tipici che rappresentano il fiore all’occhiello per creare ricchezza e benessere facendo circolare tutta l’economia. I danni causati da calamità, siccità e peronospora, ammontano a circa 350 mln di euro, abbiamo presentato alla Commissione di merito un emendamento, e nonostante avessimo ricevuto disponibilità a trattare con un emendamento una somma di 30 mln di euro in Commissione Bilancio non è stato trattato perdendo l’opportunità di dare forza a questo emendamento. Per tale ragione, stiamo organizzando una manifestazione a Palermo davanti Palazzo dei Normanni per far sentire forte la nostra voce”.
Dà la propria disponibilità a una manifestazione a Palermo il rappresentante FEDERAGRI Michele Di Maria rivolgendo un appello ai deputati per cercare di capire dove ci sono altre disponibilità di fondi nella Legge Finanziaria per venire incontro ai danni causati da calamità come siccità e peronospora.
L’appello viene anche dal rappresentante FLAI CGIL Giovanni Di Dia rivolgendosi ai 25 sindaci della provincia di Trapani affinché siano al fianco dei viticoltori in funzione del fatto che le aziende vivono grazie ai lavoratori e in una Sicilia dove vanno via un numero considerevole di giovani, il settore vitivinicolo può essere considerato una panacea. “L’Assessore Regionale all’Agricoltura Luca Sammartino dovrebbe spiegare, specie agli organi di stampa –afferma Di Dia- perché vengono destinati fondi alla Sicilia orientale dimenticandosi di quella occidentale in un momento di grande difficoltà piuttosto che mantenere, congiuntamente a tutti noi, il nome alto della qualità dei prodotti della nostra terra”.
Numerose le iniziative portate avanti nel corso di un anno dal Presidente Cantine Colomba Bianca Leonardo Taschetta sottolineando che per il settore vino, soprattutto i rossi, “c’era bisogno della distillazione, e per questa battaglia – dice Taschetta- ho ottenuto che si facesse una richiesta per Bruxelles e a Roma con il Ministero dell’Agricoltura, autorizzazioni che abbiamo ottenuto, ma arrivati a Palermo la risposta della politica è stata che ci è stato concesso di fare la distillazione ma con copertura finanziaria inferiore a quanto pattuito. Siamo riusciti a coinvolgere tutte le organizzazioni sindacali, persino la CIA storicamente contraria alla distillazione ma ben capendo che si stanno facendo gli interessi degli agricoltori. Ed è in maniera unitaria che riusciremo a portare avanti le nostre battaglie a favore dei produttori che conferiscono alle Cantine senza colori e sbandieramenti partitici”.
Ha preso poi la parola l’Assessore alle Politiche agricole del Comune di Petrosino Caterina Marino ponendo l’accento sul fatto che la crisi socio-economica “ha un effetto domino su tutto il tessuto provinciale, e sulle voci del territorio rimaste inascoltate”
Fa sentire la propria vicinanza e presenza con una videochiamata ringraziando i cittadini per una battaglia che definisce sacrosanta, l’Eurodeputato Dino Giarrusso -rappresentato dall’Europarlamentare Salvatore Tarantolo- "non trovando le parole per esprimere la vergogna verso chi presiede la Regione Sicilia, per chi dovrebbe dare ristoro a tutto il settore agricolo di tutta la provincia di Trapani e in generale di tutta la Sicilia, sto preparando –continua Giarrusso- una interrogazione parlamentare da portare a Strasburgo per capire se è lecito l’abbandono di un territorio e faccio appello al presidente Schifani per cercare di trovare un accordo per la destinazione di fondi a tutto il settore agricolo.
È davvero incredibile quello che sta accadendo –conclude Giarrusso- e ringrazieremo il Presidente Schifani se avrà la coscienza di capire che servono subito fondi e non chiacchere”
Ha chiuso gli interventi il primo cittadino petrosileno Giacomo Anastasi definendo la crisi che ha investito e sta vivendo il comparto agricolo, la “tempesta perfetta”.
Anastasi, in rappresentanza di tutti i sindaci della provincia di Trapani, pone l’accento sulla costruzione di alleanze e non di scontri che creano nemici.
“Porto questa sera la voce dei 25 sindaci della provincia di Trapani che unitariamente all’inizio di agosto ha sottoscritto un documento in barba alle appartenenze politiche –sostiene Anastasi- perché non abbiamo bisogno di dividerci, questa non è una battaglia di destra o di sinistra, e non deve diventare una battaglia politica partitica, questa è una battaglia di territorio, della difesa di una comunità, per contrastare una crisi che rischia di essere veramente l’ultima per la chiusura definitiva di migliaia di aziende agricole.
Da sindaci abbiamo fatto tutti gli sforzi possibili e immaginabili e fino a oggi ci stiamo riuscendo e se ci sarà bisogno di andare a Palermo a discutere con il governo, noi ci siamo, perché la risposta della politica non può essere quello “zero” lì, seppur con qualche piccolo segnale ma insufficiente per una crisi di questa portata”.