E' stata una vigilia di natale tragica a Palermo con due episodi di cronaca che hanno scosso la città.
Indagini sono in corso per ricostruire quanto accaduto ieri in Via Ausonia: un docente universitario di 38 anni è precipiato giù dal balcone con il figlio di quattro anni. L'uomo è morto, in pratica, sul colpo, il bimbo si è miracolosamente salvato. Non è chiaro se si volesse suicidare o voleva salvare il bambino che si era sporto dal parapetto.
M.G. è precipitato insieme al bambino in via Ausonia, poco prima delle tre. Siamo nel quartiere vicino lo stadio Renzo Barbera. Lui, 38 anni, nella caduta ha sfondato il tetto di un ristorante ed è morto, mentre il bambino di 4 anni è rimasto miracolosamente illeso perché la caduta sarebbe stata attutita da alcuni pannelli fonoassorbenti sul tetto del ristorante. La madre era morta un anno fa.
Sul posto sono arrivate due ambulanze. L'uomo, professore della facoltà di Ingegneria dell'università di Palermo, è stato intubato e portato in ospedale ma purtroppo le sue condizioni erano troppo gravi ed è deceduto. Il bambino è stato subito soccorso da alcune persone che hanno assistito alla scena e poi trasportato all'ospedale Cervello dove si trova in buone condizioni.
Inizialmente nella zona si era sparsa la voce che si fosse trattato di un suicidio, poi le diverse testimonianze raccolte da polizia e vigili del fuoco hanno fatto propendere per l'ipotesi di un tragico incidente. Sono ancora in corso le indagini per capire come siano andate davvero le cose.
Dopo la caduta il bambino è ricoverato in ospedale, è vigile e la tac a cui è stato sottoposto non ha evidenziato gravi lesioni. Il bambino ha 4 anni e chiede continuamente del padre, dicono in ospedale. La vittima era un professore ordinario all'Università di Palermo che da poco più di un anno aveva perso la moglie.
MICHELANGELO ARUTA. «Stamattina ho commentato un post su un incidente stradale, e dicevo povere famiglie. Purtroppo le povere ora siamo noi. Ti ho amato dal primo istante che ti ho visto e lo farò per sempre. Se n'è andato un pezzo del mio cuore. La famiglia Aruta se ne andata con te. Ti amo».
Un messaggio straziante, quello scritto da Rita Aruta, la zia di Michelangelo, il ragazzo morto nel drammatico incidente a Palermo. Il ventiduenne era al volante di una Smart quando la vettura è letteralmente volata dal ponte di viale Lazio, in viale Regione Siciliana. Lui è morto sul colpo, con lui c'era anche un diciassettenne che sta lottando tra la vita e la morte all'ospedale Villa Sofia di Palermo: le sue condizioni sono ancora gravissime.
La tragedia che ha coinvolto Michelangelo Aruta, ex studente dell'istituto tecnico nautico di Palermo, ha subito fatto il giro della città, sconvolgendo la vigilia di Natale: una giovane vittima sulla strada, l'anno non poteva finire in modo peggiore. «Non ci sono parole per esprimere quello che sento. Ti ricorderò sempre, per sempre», scrive Salvatore. Lo scontro è avvenuto intorno alle 5 del mattino: il giovane stava tornando a casa quando c'è stata la tragedia.
Michelangelo sarebbe stato travolto da un furgone mentre era sull'asfalto, dopo essere stato sbalzato fuori dalla sua Smart a causa dell'incidente, con il conducente del mezzo che non si sarebbe accorto di nulla: l'uomo è stato sentito dalla polizia municipale, che indaga sull'accaduto. Secondo me prime informazioni, Aruta non avrebbe avuto un tasso alcolemico elevato nel sangue.