I resti del corpo di Antonella Salomone, la donna uccisa nella strage familiare di Altavilla Milicia in provincia di Palermo, sono stati ritrovati, seppelliti, sotto pochi centimetri di terra. L'uomo, Giovanni Barreca, di 54 anni dopo averla uccisa le ha dato fuoco e poi l'ha seppellita nel giardino di casa (ne parliamo qui).
“Venite, ho ucciso la mia famiglia”, così questa notte, con queste parole pronunciate al telefono ai carabinieri si è scoperta la tragedia familiare. I fatti potrebbero addirittura risalire a venerdì scorso e per l'uccisione della donna forse anche prima. Una vicenda con ancora tanti punti oscuri. L'uomo che ha assassinato la moglie,ha ucciso anche i figli Kevin ed Emanuele di 5 e 16 anni. L'unica a salvarsi la figlia 17enne.
La strage, da quanto si sta ricostruendo, sembra sia la tragica conseguenza finale del fanatismo religioso dell'uomo sfociato nel delirio, sui social si definisce “soldato di Dio”. E c'è il forte il sospetto che ad ispirarlo sia stata una coppia di amici, che al momento sono sotto interrogatorio nella caserma dei carabinieri di Bagheria. Potrebbero essere stati loro a convincere Barreca che l’unica strada per liberare i familiari e se stesso dalla presenza del demonio fosse ucciderli.
“Non sentivo mia nipote da una settimana, ho provato a chiamarla ma senza riuscire a parlarle”, dice Elisabetta Cassano, nonna di Antonella Salamone, originaria di Aragona nell’Agrigentino, che di tanto in tanto faceva la badante o le pulizie per guadagnarsi da vivere.
“Avevano problemi economici, qualche volta litigavano ma non potevamo mai immaginare una tragedia del genere. Lui era molto religioso, frequentava la comunità evangelista, andava spesso a Bagheria. Lavorava molto come muratore e operaio ma i soldi non bastavano mai. Lei invece faceva la badante”, aggiunge la zia, Salvina Licata.