Grande successo hanno avuto i “Giardinieri”, la tipica maschera di Salemi, al Carnevale di Misterbianco. Dopo quello di Venezia dello scorso anno quest’anno sono stati l’attrazione alla rassegna dei “Costumi più belli di Sicilia” che si tiene nella cittadina catanese.
Quello di Misterbianco e’ uno dei carnevali più longevi e celebri dell’Isola, e’ stato riconosciuto un patrimonio culturale di livello nazionale ed e’ iscritto al REIS (Registro Eredità Immateriali della Sicilia).
Hanno anche allestito il “Museo del Carnevale” dove e’ possibile ammirare alcuni dei Costumi più belli di Sicilia, di notevole fattura, veri e propri capolavori, per la cui realizzazione sono richiesti mesi di lavoro. Dove, siamo certi, troverà una collocazione anche quello dei “Giardinieri di Salemi”.
Anche se ormai sono conosciuti oltre i confini della città, ne ricordiamo i tratti caratteristici piu’ significativi.
Il personaggio del Giardiniere indossa un vestito con pantaloni alla zuava , gilè e giacca di velluto di colore marrone bruciato, sotto la quale biancheggia una camicia di cotone rinforzato, e con un fiocco di raso rosso legato al collo (vago accenno ai garibaldini?).
Come copricapo, sorprendentemente, non una seriosa “coppola”, bensì un gioioso cappello di paglia a falde larghe, decorato con dei fiori di carta crespata di diverso colore, dalla cui tesa posteriore scendono una serie di lunghi nastri di diversi e vivaci colori, i quali, ondeggiando, producono un misterioso fruscio.
Infine, al Giardiniere non può mancare la “sacchina” che porta a tracolla piena non di selvaggina, ma di agrumi e caramelle alla frutta, a simboleggiare la varietà cromatica dei prodotti della terra.
In mano non recano un fucile, ma uno originalissimo attrezzo, una sorta di pantografo che, in estensione, può raggiungere la lunghezza di ben circa cinque metri. La chiamano “scaletta”, mediante la quale distribuiscono ai passanti, soprattutto donne e bambini, i doni contenuti nella sacca.
La maschera evoca la figura sociale del “burgisi”, il benestante della società agricola che fino alla metà degli anni ’50 del secolo scorso era la categoria su cui poggiava il sistema economico, e non solo, del tempo.
Quella dei “Giardinieri” e’ una maschera ha un grande valore antropologico, rappresenta meglio di mille di mille discorsi l’autentico spirito del territorio di Salemi e la storia del suo popolo.
Ecco perché meriterebbe, secondo noi, di essere riconosciuta a livello istituzionale come patrimonio culturale immateriale dell’Umanità.
A mantenerne in vita fino a questo momento il ricordo e la tradizione ci ha pensato fin dal 1990 un’Associazione composta da autentici appassionati dell’arte e delle tradizioni popolari, presieduta da Totò Capizzo e i cui esponenti sono Franco Muraca, Stefano Saladino, Giacomo Adorno, Carmelo Maltese, Alberto Agnesa.
Passione e amore che fino ad oggi si e’ tramandata di padre in figlio per diverse generazioni. Quanto potrà durare ancora?
Franco Ciro Lo Re