24 febbraio: due anni dall'invasione russa in Ucraina mentre è passato un decennio dalla guerra in Donbass. In questi due anni la Diocesi di Trapani, aderendo al progetto Apri Ucraina di Caritas italiana, ha accompagnato e sostenuto tanti profughi, soprattutto donne e bambini per offrire risposte adeguate all’evolversi dei bisogni. Una rete che ha visto in prima linea la Caritas diocesana, la cooperativa Koinonia, alcune parrocchie, volontari impegnati nei diversi servizi legali, sanitari, ricerca di alloggio e lavoro, comunità religiose.
In totale 63 profughi tra cui 20 bambini provenienti da due brefrotrofi del Donbass accolti presso l'Istituto Incoronata con il supporto degli operatori professionali della cooperativa Koinonia che si è avvalsa anche di personale ucraino alla ricerca di lavoro. I bambini attualmente ancora ospiti della casa delle suore sono 7: alcuni infatti sono andati in affidamento a famiglie ritenute idonee con decreto del Tribunale dei minori di Palermo; per uno di loro si è concluso l'iter di adozione internazionale.
Per i piccoli si è creata una sinergia positiva con l'aiuto delle scuole e la disponibilità della Rete Sanitaria Solidale e dell'Incoronata nell'ottenere interventi specialistici al Bambino Gesù di Roma e presso la Fondazione Auxilium.
Nel frattempo alcuni profughi adulti hanno preferito rientrare in patria o nelle nazioni limitrofe. Attualmente la Diocesi ospita un nucleo familiare in appartamento mentre 11 profughi che si sono avvicendati in questi due anni sono accolti presso la Casa Centro Madre Teresa di Calcutta ad Alcamo dopo una prima accoglienza presso i francescani.
Per l'accoglienza sono state utilizzate somme dall'otto per mille di Caritas Italiana, diocesana e Diocesi per circa 280mila euro.