La coppia accusata di aver partecipato alla Strage di Altavilla Milicia, all'omicidio di Antonella Salamone, 40 anni, e dei suoi due figli Kevin, 16 anni, ed Emmanuel, 5 anni, si proclama innocente.
"Non hanno preso parte a sevizie né all'omicidio," ha dichiarato l'avvocato Salvatore Cusumano dopo aver incontrato i suoi assistiti nel carcere Pagliarelli di Palermo.
Sabrina Fina e Massimo Carandente, entrambi in isolamento da un mese, hanno ricostruito i fatti durante i colloqui con il loro legale, fornendo una versione diametralmente opposta a quella della figlia di Giovanni Barreca, l'altro uomo accusato del massacro.
"Il loro racconto non collima con quanto ha raccontato la figlia," ha sottolineato Cusumano. "Sono due racconti opposti." La coppia, che si professa credente e pacata, ha pregato durante il colloquio e ha espresso la speranza di poter uscire dal carcere non appena saranno interrogati dai magistrati.
L'avvocato ha descritto Carandente come una persona fragile, affetta da diverse patologie, e ha messo in discussione la sua capacità di compiere atti di violenza. "Mi viene difficile vederlo durante delle sevizie e torture," ha detto Cusumano. "Non mi sembra che abbia la forza per aggredire o percuotere qualcuno."
La difesa sostiene inoltre che non vi era alcuna setta, ma solo gruppi di preghiera, e che l'aria all'interno della famiglia Barreca era molto tesa, con la figlia e Kevin che desideravano entrambi andare via. Sabrina Fina e Massimo Carandente si dicono pronti a collaborare con la giustizia e a fornire la loro versione dei fatti. La richiesta di interrogatorio è stata presentata e la loro speranza è di poter finalmente dimostrare la propria innocenza.
Le indagini sulla strage di Altavilla Milicia sono ancora in corso. La Procura di Termini Imerese sta cercando di ricostruire la dinamica del massacro e di chiarire il ruolo di each persona coinvolta.
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