La settimana scorsa a Palermo si è tenuto un incontro tra il presidente della Regione, Renato Schifani, il segretario di Forza Italia, Marcello Caruso, l'ex Presidente Raffaele Lombardo e l'assessore all'Energia Roberto Di Mauro.
Vari argomenti all'ordine del giorno: l'azione del Governo e alcuni temi politici, tra cui le imminenti elezioni comunali che riguarderanno anche grandi Comuni come Mazara del Vallo, Bagheria e Gela.
Successivamente, il segretario regionale di Forza Italia ha illustrato il progetto del partito: coinvolgere in modo attivo tutte le formazioni politiche che si riconoscono nei valori e nei programmi del Partito Popolare Europeo.
In occasione degli auguri pasquali, di partito, Raffaele Lombardo ha detto che in Regione serve un rimpasto di governo: "Lo stesso Presidente Schifani dice che ci sono assessori che non sono all'altezza della difficoltà enorme che la nostra terra vive".
Un rimpasto di cui si parla già da tempo, ma che non potrà consumarsi prima delle elezioni europee. In giunta ci sono esponenti di punta che saranno candidati: Marco Falcone ed Edy Tamajo per Forza Italia, Fratelli d'Italia potrebbe schierare Elvira Amata e non si esclude che la Lega punti su Mimmo Turano. Dunque, si tratta di equilibri che sono destinati a cambiare se gli assessori in carica, una volta eletti, sceglieranno il Parlamento europeo. Non si tratta di candidature di servizio o solo per essere volano di voti, questo lo hanno tenuto a sottolineare tutti gli assessori finora con certezza candidati.
Ad avere fatto un tour politico elettorale in provincia di Trapani è stato l'assessore regionale al Bilancio e all'Economia, di Forza Italia, Marco Falcone. Accanto a lui i capogruppo all'ARS Stefano Pellegrino. Un giro per la provincia da Santa Ninfa a Mazara, Trapani, Marsala, Gibellina, Favignana, con annessa presenza alla processione del Giovedì Santo a Marsala.
Ne è sorta pure una polemica tra i consiglieri comunali: è stato ufficializzato, ma non ancora in Aula consiliare, il gruppo di Forza Italia con nuovi innesti: Pino Carnese, Vanessa Titone, Massimo Fernandez, che si aggiungono al presidente del consiglio Enzo Sturiano ed Elia Martinico, che però sposa la corrente di Toni Scilla, attuale coordinatore provinciale.
La polemica sollevata è stata evidenziata perché l'incontro è avvenuto a Palazzo VII Aprile, con esponenti e ospiti esterni, una sorta di riunione di partito, alla presenza pure dei due assessori comunali che fanno parte di Forza Italia, Ivan Gerardi e Salvatore Agate, così come dichiarato dallo stesso Stefano Pellegrino.
Era opportuno utilizzare Palazzo VII Aprile per una riunione di partito o l'ufficializzazione di un gruppo politico? È questa l'accusa che viene mossa da alcuni consiglieri al presidente Sturiano. Trattandosi poi di un assessore regionale al Bilancio nonché vicepresidente della Regione, in molti hanno espresso la necessità di un incontro meglio organizzato con almeno i capigruppo.
A presenziare in provincia di Trapani pure Edy Tamajo, supportato elettoralmente da Toni Scilla e dal suo gruppo.
Nel frattempo in Sicilia, come nel resto d'Italia, si pratica lo sport del tiro delle freccette a Totò Cuffaro e alla sua DC. Hanno iniziato i "puri e casti" del M5S e ha continuato Cateno De Luca, che si riscopre giustizialista nei confronti di chi ha pagato il suo prezzo con la giustizia e senza sconti.
La DC di Cuffaro cresce, ha esponenti e classe dirigente ovunque. Ignorare questo è non solo difficile ma anche da fessacchiotti. Cuffaro non starà fuori dalle dinamiche elettorali per un semplice elemento: ha i voti.
Ed è strano e pure paradossale che a storcere il naso siano solo quelli che i voti non ce li hanno. Generalmente lo sono quelli che provengono dal Pd e che hanno trovato rifugio sotto altre sigle, ma il refuso resta.
Come se in politica esistessero i migliori che a sua volta si possono permettere il lusso di dare patenti di praticabilità politica. Nella maggior parte dei casi sono gli stessi che si lamentano ma che non fanno, che a peso elettorale sono scarsi ma che pensano di dettare linee politiche ed alleanze.
E niente, più che politica pare barzelletta.