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07/04/2024 06:00:00

La storia della “Stramondo”, azienda di Salemi leader nel mondo

In una Isola dove latita la grande industria, l'ossatura dell'economia siciliana e’costituita dalle migliaia di aziende a conduzione familiare. Secondo dati Istat, rappresentano oltre il 75 per cento delle imprese siciliane (otto su dieci) per un totale di 45mila aziende,e con un fatturato annuo di circa 7 miliardi.

Si tratta di aziende che si tramandano di padre in figlio e che gli economisti definiscono “imprese a passaggio generazionale”. La provincia di Trapani e’ in cima alla lista per incidenza di imprese di questo tipo rasentando il 24, % circa.

In questo panorama, la “Stramondo” di Salemi si colloca ai primi posti, avendo registrato un notevole sviluppo in grado di competere con successo sui mercati internazionali.

Oggi e’ un’azienda leader a livello mondiale nel settore degli ingredienti per gelateria e pasticceria. I suoi prodotti vengono esportati in ogni angolo dei quattro continenti. Sono presenti in oltre 50 paesi, dall’Australia al Cile; dal Sud Africa alla Norvegia; dal Giappone agli USA.

 

Una storia esemplare, quella di “Stramondo”, paradigma di una Sicilia che cambia, che ha spazzato via obsoleti stereotipi con i quali e’ stata raccontata. Non piu’ terra immutabile di coppole storte e di donne in scialli neri in perenne attesa del nulla.
E nemmeno l’ennesimo stucchevole racconto di personaggi, definiti impropriamente come imprenditori, al servizio del latitante di turno, propinato da certa compiacente pubblicistica.

Questa e’ la storia il cui protagonista e’ un uomo che, nonostante il successo raggiunto, e’ rimasto un personaggio semplice che ama circondarsi da figli e nipoti.

In America lo definirebbero un “self made man”. E’ la storia imprenditoriale di Vincenzo Lo Castro, il fondatore della nuova “Stramondo” , un uomo che si e’ fatto da solo. Un imprenditore che nonostante le risapute difficoltà ambientali e logistiche di questa terra, ha saputo realizzare il suo sogno.
Grazie al suo caparbio temperamento, e’riuscito a ricostruire una azienda, che dalla moderna letteratura economica viene definita “a passaggio generazionale”.
Con le armi del suo attivismo misto a ottimismo ha coinvolto nell’impresa i figli Vito, Silvia e Sergio, prima, e il nipote Vincenzo, dopo. Ognuno dei quali, con un proprio ruolo distinto, hanno saputo coniugare sapientemente tradizione con l’innovazione.
Quando ci riceve nel salone di rappresentanza, Vincenzo Lo Castro, la prima percezione che riceviamo e’ quella di avere di fronte un autentico patriarca, nel significato etimologico del termine.

E non solo per “le phisique du role”, che c’e’ tutto: il pacioso sorriso, la postura di chi si porta sulle spalle una lunga esperienza imprenditoriale, il tono pacato e avvolgente della voce quando risponde alle domande che gli porgiamo.
Un lungo racconto , che fin dalle prime battute affascina, portandoci indietro nel tempo, fino ai lontani anni ’70 del secolo scorso, epoca di cambiamenti e grandi speranze.

Appena finito il servizio di leva, Vincenzo si trova ad un bivio: ritornare all’impegno sociale nella Cisl dove imparò ad usare una Olivetti 32, lasciata quando era partito per il militare, oppure trovare un lavoro produttivo nella società, un suo antico sogno.
Spesso, la vita e’ contrassegnata da coincidenze che segnano il percorso di vita di un uomo. Una sorta di predestinazione, che per Vincenzo, ha avuto le sembianze di una originale bottiglia arancione, che era quella del celebre aperitivo Aperol.
I fratelli Barbieri di Padova proprietari del drink, intuendone le capacità, gli affidano la rappresentanza esclusiva nella Sicilia orientale. Una zona non ottimale con oltre quattro ore di viaggio da Salemi, sua città di residenza. Ma che presto pero’ si rivelerà essere un primo passo per il classico salto di qualità.

A confermarlo, ecco un altro segno del destino. Questa volta, ha l’aspetto di un maestro pasticciere. Si chiama Pasquale Stramondo, ed e’ il fondatore e il titolare di un’omonima azienda che produce semilavorati per il settore del gelato e della pasticceria.

Una azienda con trenta anni di vita alle spalle, con una solida posizione di mercato, sebbene limitata in un ambito provinciale, forse per volontà dello stesso titolare.
L’incontro tra il pasticcere catanese e il salemitano agente di commercio segnerà un punto di svolta, un momento topico per entrambi.
Al brand Aperol, Vincenzo Lo Castro aggiungerà i prodotti della “Stramondo”. Che, grazie alle sue capacità professionali ed umane, avranno una maggiore richiesta ed espansione con un conseguente aumento del fatturato aziendale.
I latini usavano la locuzione “Nomen, omen” per dire che spesso dietro un nome si cela un “presagio”, “un destino”. “Stramondo” lo sarà per Vincenzo Lo Castro.

Bisognerà attendere il 1986 per verificarlo. E’ l’anno in cui il signor Pasquale Stramondo sente di dovere prendere una decisione importante. Privo di eredi e avanti negli anni, teme che la sua “creatura” possa morire insieme a lui. Deve ad ogni costo trovare un suo degno erede. L’istinto gli suggerisce il nome di Vincenzo Lo Castro, l’agente di commercio che da decennio ha contribuito ad ampliare l’attività dell’azienda. Chi meglio di lui?

Sembra la sceneggiatura di un film di Spielberg, ma vi assicuriamo che tutto e’ andato per come stiamo raccontando.
Quando Vincenzo ascolta la proposta, intuisce che si trova davanti alla svolta attesa da anni, di quelle che cambiano la vita di un uomo. Sa per esperienza che non bisogna mai andare contro il destino. Decide di fare il grande passo. Sente di non potere fare diversamente. Acquisisce l’azienda. E, colpo di genio, non ne cambia il nome. Lascia quello del vecchio proprietario. Istintivamente percepisce che il benaugurale nome “Stramondo” racchiude un “presagio” porterà fortuna.

Del resto, il prefisso latino “Stra” non conferisce forse un valore “superlativo” al nome con il quale viene accoppiato?
Deciso. Sarà “Stramondo” il marchio con il quale un giorno i prodotti della sua azienda varcheranno i confini del Mondo!
Cambierà solo la sede. La trasferirà a Salemi, sua città natale, che oltre ad essere un borgo tra i piu’ belli d’Italia, si trova nel cuore delle produzioni di materie prime agricole. Perché sarà l’uso della frutta fresca a rendere l’azienda unica al mondo
Una scelta strategica che gli permettera’ di allestire un impianto produttivo moderno collocato su una vasta area di ben 12.000 metri quadrati, cosa non facile da individuare, dal momento che la prevista zona industriale nel comune e’ rimasta solo una utopia.
Nell’arco di tre decenni l’attività aziendale registra uno sviluppo impetuoso. I suoi prodotti si esportano e si vendono in oltre 40 paesi nel mondo, con una quota export del 50%. I tecnici sanno di cosa stiamo parlando. Oggi e’ una realtà consolidata, e diventata un’ azienda leader nel mondo.

Come abbiamo detto sopra, Vincenzo nel corso degli anni, e’ stato sempre affiancato dai suoi figli: Vito, responsabile della parte commerciale, Sergio, a capo del reparto produttivo, e Silvia, che si occupa della contabilità e della parte finanziaria, a cui di recente si e’ aggiunto il nipote Vincenzo, esperto di marketing. Nel corso di questi trenta anni, Stramondo ha partecipato alle piu’ importanti manifestazioni che si tengono nel mondo. A cominciare dalla Sigep di Rimini, fiera che rappresenta un indiscutibile riferimento europeo per il settore del gelato. Ma e’ sempre stata presente all’Host di Milano, il Gelatissimo di Stoccarda e di recente al Gulfood di Dubai e al Foodex di Tokyo, tra i piu’ prestigiosi eventi del comparto.

L’attività’ principale, il core business come dicono gli esperti, della “Stramondo”  e’ la gelateria. Ma ciò che la rende unica in Europa e’ la produzione e la commercializzazione di ingredienti essenziali per la creazione di un gelato artigianale. Dalle basi in polvere per conferire struttura al gelato, alle paste aromatizzanti in una vasta gamma di gusti. Derivate sempre da prodotti freschi

Successivamente l’azienda ha ampliato la sua offerta includendo prodotti di pasticceria complementari al mondo del gelato, come ad esempio i preparati per sorbetti. Non trascurando le richieste più esigenti del mercato moderno. A tal proposito sono nate le linee di prodotti vegani, senza glutine e senza lattosio. Si tratta di trend ampiamente diffusi all’estero e che pian piano stanno trovando il loro spazio anche in Italia. A fare però la differenza sostanziale con le altre ditte che operano nello stesso settore, lo ripetiamo, e’ la lavorazione della frutta fresca. Si, perché tutti i preparati non vengono prodotti da soluzioni chimiche ma da frutta raccolta nelle campagne. E’ il fiore all’occhiello della produzione aziendale. Una volta giunta in azienda, la frutta appena raccolta viene lavorata immediatamente mediante un processo di concentrazione all’avanguardia che permette di preservarne le sostanze nutritive, nonché il colore ed il sapore. Una lavorazione unica al mondo. Da qui il grande successo.
L’Azienda ha ottenuto varie certificazioni di sistema e di prodotto a testimonianza del costante perfezionamento dei processi produttivi. L’opificio di Salemi oggi conta su un team di 23 impiegati, a cui bisogna aggiungere i nove agenti di vendita che coprono ogni provincia della regione siciliana e numerosi sul territorio nazionale.

Grazie a un significativo investimento, e’stata raddoppiata la capacità produttiva della linea di ingredienti per gelateria, e avviata la produzione di un altro marchio di cui è proprietaria: la BonCrem, una linea dedicata alle creme spalmabili in vasetto.
Da un anno circa, l’ultima novità aziendale riguarda la “trasformazione 100% green” dello stabilimento. Tradotto, significa che all’interno dello stabilimento produttivo e degli uffici, viene adottata energia proveniente da fonti che appartengono alla struttura fisica del nostro Pianeta. Fonti generate da elementi naturali e che si rinnovano costantemente. Un modo per ridurre concretamente l’impatto inquinante di CO2 del sistema energetico e favorire la salvaguardia delle risorse ambientali del pianeta.
Tutto questo, non tra le nebbie nel nord Europa, ma sotto il sole di un’Isola, a Salemi, per merito di gente operosa, spesso ostacolata da certa cattiva politica che, ad esempio, non e’ riuscita a risolvere il problema dell’acqua, tema prepotentemente salito alla ribalta in queste ultime ore.

Franco Ciro Lo Re