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10/04/2024 19:05:00

Al Vinitaly 2024, i 200 anni di Duca di Salaparuta

 Dal 14 al 17 aprile, nella prestigiosa vetrina di Vinitaly, Duca di Salaparuta si farà portavoce d’arte ed eccellenza grazie ad un progetto con al centro il territorio in cui tutto ha avuto inizio, quello di Bagheria, che supera i confini della Sicilia e si apre al mondo. Nell’anno delle 200 vendemmie, la storica cantina continua, infatti, nel recupero delle radici di una terra che profuma ancora di zagara, in un percorso di affermazione enoculturale che passa anche dal restyling delle etichette più rappresentative.

La Linea Autentici di Sicilia si riveste di nuove suggestioni grazie alle pennellate di Renato Guttuso, straordinario artista e intellettuale del Novecento. Duca di Salaparuta rende omaggio a Guttuso e alla sua opera “Paesaggio dell’Aspra” che esplode nelle etichette di sei vini, espressione del valore e dell’autenticità identitaria del vitigno e del terroir. Sono vini contemporanei e dallo stile inconfondibile: Grillo, Nero d’Avola, Frappato, Chardonnay, Syrah e un Rosato da uve Frappato che si vestono dei colori di Sicilia, diventando, insieme, un vero inno alla bellezza di un luogo senza tempo.

Vita e vite lasciano un segno anche nella Linea Le Tenute con l’occhio e la visione fotografica di Mimmo Pintacuda, importante fotografo originario di Bagheria che, con il suo obiettivo, ha immortalato scorci, tradizioni e attimi che rivivono nelle etichette di Passo delle Mule, Sentiero del Vento e Kados. Uno dei Nero d’Avola più amati e due vitigni a bacca bianca fortemente identitari, che esprimono al meglio le sfumature della Sicilia di Duca Salaparuta e che portano in etichetta il contrasto del bianco e nero di Mimmo Pintacuda, per raccontare di un territorio vivido e intenso.

Il mosaico delle iniziative promosse per i 200 anni di Duca di Salaparuta si completa con Triskelè. Un Nero d’Avola fedele all’essenza della sua prima annata di produzione, 1998, ma che si rinnova nella veste con le pennellate di Emilio Murdolo, maestro di Renato Guttuso e riconosciuto per l’arte pittorica dei carretti siciliani. È la sua opera raffigurante Villa Valguarnera, a Bagheria, a vestire questo vino straordinariamente importante per ciò che esprime e racconta: la nascita di una storia siciliana lunga 200 anni.

“Ci apriamo al mondo con un messaggio di profonda coerenza con la storia secolare di Duca di Salaparuta. Quella modernità e quell’impegno imprenditoriale che hanno contraddistinto la famiglia Alliata è, oggi, un patrimonio che ci sfida ogni giorno – spiega il Direttore delle Cantine Duca di Salaparuta, Roberto Magnisi – su valori che hanno modellato la fisionomia del vino siciliano in Italia e nel mondo. L’arte è un linguaggio universale e la cultura del vino deve, con sapienza, sposarne le capacità evocative e di immagine. Guttuso, Pintacuda e Murdolo sono un giacimento identitario di straordinaria importanza, non solo perché ampiamente riconosciuto, bensì per riflettere nella nostra contemporaneità il messaggio culturale che Bagheria e il suo territorio seppero grandemente affermare, con originalità, forza comunicativa e spessore. Un habitat di pensiero ed esperienze creative che hanno nel poeta Ignazio Buttita e nel regista Giuseppe Tornatore, altre componenti essenziali per leggere il ruolo propulsivo di questa città unica nel suo genere che è Bagheria. Il nostro omaggio più caro a questa Sicilia dell’arte, della poesia e dell’intelletto”.

La 56esima edizione del Salone internazionale del vino di Verona diventa dunque la cornice della celebrazione di una delle Aziende vitivinicole più storiche di Sicilia, che ha saputo individuare nell’areale compreso tra Bagheria, Aspra, Mongerbino e Casteldaccia, quel potenziale culturale ed enologico che ha fatto di Duca di Salaparuta un’Azienda pioniere del vino di qualità in Sicilia.

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CASA VINICOLA FAZIO - Anche quest’anno la Casa Vinicola Fazio si presenta a Verona, in occasione della 56esima edizione del Salone Internazionale del vino, con tante novità dedicate ai propri winelover e da condividere con operatori e importatori, principalmente per il canale Ho.re.ca., sia in Italia che per l’estero. L’azienda trapanese, nel 2024, completerà il progetto di rilancio e di riposizionamento del marchio e della gamma dei vini, anche grazie all’ingresso di Luca D’Attoma nella funzione di consulente enologo della famiglia Fazio, giunto operativamente alla sua seconda vendemmia.

Questo nuovo corso enologico di Casa Vinicola Fazio ha portato in dote, non solo un approccio più razionale nella selezione dei vini proposti sul mercato, ma ha conseguito, nei fatti, una migliore riconoscibilità dei vini, soprattutto in riferimento ad alcuni vitigni, presenti nella DOC Erice di cui Fazio è il più importante interprete, per numero di bottiglie prodotte e per visibilità del marchio. “Questa identità centrata sul territorio della DOC Erice – sottolinea Lilly Fazio, amministratore unico dell’azienda – sta assumendo una dimensione significativa: Grillo, Perricone, Catarratto e Müller Thurgau sono i vitigni di maggior successo e con una netta riconoscibilità da parte del consumatore. Ci confermiamo principalmente un’azienda bianchista ma è sui rossi che vogliamo crescere, anche qualitativamente”. Un disegno di sviluppo che proprio al Vinitaly 2024 trova il suo primo importante intervento, suggellato anche con il restyling completo di importanti etichette per l’azienda, come nel caso dei Rossi Erice Doc: Torre dei Venti (Nero d’Avola) e Luce d’Oriente (Syrah).

Un percorso di riposizionamento del brand che, oggi, vede Casa Vinicola Fazio consolidare gli importanti progressi raggiunti dopo la pandemia, in particolare nel segmento della ristorazione italiana dove, tra investimenti e iniziative mirate, l’azienda ericina continua nella sua crescita, registrando un + 12% nel fatturato 2023, generato dal canale Ho.Re.Ca. Importanti aspettative anche per l’export, soprattutto dall’Estremo Oriente, Giappone e Cina su tutti, dove è attesa una ripresa dei consumi, soprattutto nella ristorazione e negli acquisti online.

 

Come anticipato, tra le novità di quest’anno spicca l’autenticità della Doc Erice pronta a tingersi di rosso con Torre dei Venti Nero d’Avola e Luce d’Oriente Syrah che, con l’annata 2022, cambiano completamente il loro packaging. Lo studio grafico ALIAS di Palermo - su indicazioni di Lilly Fazio e del responsabile marketing, Lorenzo Martorana – ha creato due etichette di grande eleganza e fascino, capaci di riflettere i valori identitari di questi due vitigni simbolo dell’areale trapanese e della DOC Erice, il Nero d’Avola e il Syrah, il più siciliano dei vitigni internazionali. Due nuove etichette, ricercate ed esclusive, impreziosite da lavorazioni in oro a caldo e dalla tecnica di stampa del debossing per evidenziare la denominazione, già utilizzata in occasione del restyling del Müller Thurgau, vino icona di Casa Vinicola Fazio. Una scelta iconografica non casuale, che evidenzia il forte legame di Casa Vinicola Fazio con la Doc Erice, lembo di terra che domina la città di Trapani, da sempre il biglietto da visita della famiglia Fazio.

 

La luce del mare e la solarità della Sicilia spiccano nella Linea Bianchi delle Egadi (Grillo Aegades, Calebianche Catarratto e Grillidimare) e nelle tre raffinate etichette di Anima Solis, la collezione che racchiude vini dalla personalità coinvolgente ed inusuale, per un bere sempre più contemporaneo e raffinato, simbolo di un progetto enologico coerente ed espressione autentica del territorio ericino. L’Anima Solis Bianco, è blend di Zibibbo e Catarratto, mentre il rosso è ottenuto da uve Cabernet Sauvignon, Merlot e Nero d’Avola, leggermente appassite. Completa la collezione l’Anima Solis rosato, ottenuto da uve Syrah in purezza, nato con l’intervento di Luca D’Attoma e subito diventato un “campione” già alla sua prima vendemmia, come dimostrato dalla medaglia d’argento conquistata al Concours Mondial de Bruxelles, lo scorso anno.

 

“Il Vinitaly è uno sguardo sul futuro del quale non possiamo fare a meno. – sottolinea Lilly Fazio, Amministratore unico dell’azienda -. La DOC Erice deve essere il punto focale della nostra attenzione, soprattutto per le potenzialità produttive che Luca D’Attoma ci ha indicato e su cui stiamo fortemente investendo, nei vigneti come in cantina. Un vero e proprio percorso di valorizzazione – conclude Lilly Fazio - dove la chiave di tutto è nella qualità, ma anche nella capacità distintiva che intendiamo raggiungere attraverso i nostri vini”.