A Trapani c’è una perdita di 4,5 litri al secondo, quanto mezzo scarico di uno sciacquone, e il Comune di Trapani preferisce non ripararla, perché, alla fine, è il… male minore. Ma c’è anche dell’altro, perché questa perdita finisce per allagare il vicino cantiere, quello del by-pass idrico che, qualche mese fa ha dissetato la città. E così il cantiere non può essere chiuso e la strada adiacente interrotta.
Accade in via Erice – Mazzara, la strada teatro dell’incidente alla condotta idrica sul finire di gennaio, quando degli operai dell’Enel tranciarono la condotta per oltre 60 metri. La condotta è stata riparata dopo la costruzione di un bypass di portata minore, mentre Trapani si riforniva con autobotti e con erogazioni alternate in zone.
Ecco perchè e Milo la strada è interrotta
A sollevare il problema il consigliere Santo Vassallo di Amo Trapani durante l’ultima seduta consiliare. È lui a chiedere un chiarimento sullo stato di lavori che persistono proprio sulla strada Erice-Mazzara, che costeggia il quartiere di Villa Rosina. “Lungo l’asse di via Mozart – dice Vassallo - era presente un ulteriore perdita di acqua che aveva allagato la strada e anche il canale di competenza della Provincia. E questo ha destato molte preoccupazioni tra i proprietari delle case e dei terreni limitrofi”.
A rispondere il primo cittadino. “Il bypass è stato realizzato. Ma è richiesto un intervento per questa ulteriore perdita di circa 50 metri a nord del bypass – spiega Giacomo Tranchida-. Intervenire impone una sospensione dell’erogazione idrica che va da un minimo di 48 ore a 6 giorni”. Un lasso di tempo in cui Trapani non riceverebbe una sola goccia d’acqua. Neppure Siciliacque sarebbe di supporto vista l’interruzione dell’erogazione da Montescuro dovuta all’emergenza siccità che pone la Sicilia in zona rossa.
Trapani perde 4 litri e mezzo di acqua al secondo
“La perdita è di 4 litri e mezzo al secondo, 16 mila litri all’ora”, specifica il sindaco Tranchida. Tanto quanto arriva a consumare in un anno una lavabiancheria da 7 chili, quella più comune. “L’intervento sarà prioritario, ma visto che per farlo bisogna interrompere l’erogazione da Bresciana – continua il sindaco -, per intervenire attendiamo che si rendano necessari altri lavori proprio a Bresciana. Per questo motivo, si preferisce aspettare, in modo da piangere una sola volta. Individueremo una finestra temporale, prima dell’estate, per avviare i lavori a Bresciana e a Milo”.
Cantiere allagato e strada che può franare
A rincarare la dose è Tore Fileccia del Movimento per le Autonomie, “I lavori del bypasss risultano completati – afferma Fileccia -. Mentre 34 metri più in là c’è una perdita dovuta a una rottura delle tubature ormai vetuste. Quell’acqua non va a incanalarsi da qualche parte, ma si riversa proprio dentro i cantieri del bypass, allagandoli. Quello che accade è che sulla strada si forma un laghetto che qualcuno la mattina si adopera a prosciugare per circa 100 litri di acqua”.
Se sulle tempistiche di intervento non ci sono sicurezze. appare chiaro il disagio per l’interruzione della strada provinciale a carico dei cittadini.
“Fintanto che non si interrompe l’erogazione da Bresciana, l’acqua fuoriesce e rovina il manto stradale – spiega Fileccia -.Ma la cosa peggiore è che la strada provinciale potrebbe franare man mano. Questo comporta la totale chiusura della stessa, perché aprirla, anche con viabilità a senso alternato e regolato da semafori, porterebbe comunque dei pericoli alle persone. Oltre al fatto che molte attività commerciali non sono più raggiungibili”.