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13/05/2024 07:45:00

L'appello ai candidati alle Europee per la pace

 La Conferenza nazionale enti per il servizio civile lancia un appello ai candidati alle Elezioni europee: assumano un impegno concreto per la costruzione della pace in modo non armato e non violento.

Per la Conferenza nazionale degli enti per il servizio civile, la proposta di un Servizio Civile Europeo, il potenziamento del programma dei Corpi europei di Solidarietà (Esc), perché sempre più sia un’esperienza volta a costruire la pace e la istituzionalizzazione di un Corpo Civile di Pace Europeo, rappresentano una risposta concreta che il nuovo Parlamento Europeo è chiamato a realizzare per essere fedele al sogno di pace che è alla base della nascita dell’Europa.

E’ scritto nell’appello per le Elezioni europee 2024: “Gli interessi economici, i fondamentalismi religiosi, il non rispetto dell’altro e della sua diversità, la mancanza di dialogo e di ascolto, le discriminazioni e le ingiustizie, la cultura dello scarto sono alla base delle diverse guerre-conflitti-violenze che, in modo frammentato, attraversano la nostra terra e pesantemente continuano a mietere vittime soprattutto tra le donne, bambini, persone fragili. Così come sottolineato da Papa Francesco ‘Siamo entrati nella Terza guerra mondiale, solo che si combatte a pezzetti, a capitoli’. La guerra in Ucraina, così come il conflitto in M.O. tra Israele e Palestina, così come le tante guerre dimenticate, confermano, purtroppo, le dichiarazioni di papa Francesco. In questo scenario sia l’Europa, che la nostra Italia, sembrano rispondere al tema della guerra e dei conflitti, con la logica dell’accrescere i fondi per gli armamenti, del ripensare alla leva obbligatoria, dell’avere un esercito europeo per fronteggiare le minacce esterne. Significativo di tale approccio sono le parole del presidente del Consiglio europeo Charles Michel: ‘Se vogliamo la pace dobbiamo essere pronti alla guerra’. Sembra riaffermarsi la vecchia logica che per costruire la pace occorra prepararsi alla guerra”.
Si legge ancora nell’appello: “In questo scenario l’appello vogliamo ricordare con le parole di David Sassoli che l’Europa è nata come progetto di pace: ‘Siamo immersi in trasformazioni epocali: disoccupazione giovanile, migrazioni, cambiamenti climatici, rivoluzione digitale, nuovi equilibri mondiali, solo per citarne alcuni, che per essere governate hanno bisogno di nuove idee, del coraggio di saper coniugare grande saggezza e massimo d’audacia. Dobbiamo recuperare lo spirito di Ventotene e lo slancio pionieristico dei Padri Fondatori, che seppero mettere da parte le ostilità della guerra, porre fine ai guasti del nazionalismo dandoci un progetto capace di coniugare pace, democrazia, diritti, sviluppo e uguaglianza’. Ecco perché vogliamo chiedere ai prossimi candidati al Parlamento Europeo di rimettere al centro del dibattito politico il tema della non violenza, come scelta politica da perseguire con azioni concrete perché la nostra Europa sia protagonista di una nuova fase di dialogo e di costruzione di un futuro più equo, basato su principi di solidarietà e giustizia sociale”.


Infine l’appello ai candidati alla competizione europea per il rinnovo del Parlamento: “Ai futuri parlamentari europei chiediamo il coraggio di osare la pace mediante la non violenza attiva, di non aver paura a parlare di pace, di investire sui giovani quali protagonisti di oggi e di domani di un Europa che concretizza i sogni dei padri costituenti e non solo ribadisce il suo no ad ogni forma di violenza e di guerra, ma positivamente sceglie di costruire la pace, sapendo che la pace non è l’assenza della guerra, ma, al pari delle scelte dei Governi Nazionali e degli Organi dell’Unione Europea, il costruire dal basso, ogni giorno, inclusione, partecipazione, impegno per il bene comune; ricercare condizioni di giustizia per tutti gli uomini e donne; difendere e promuovere la vita e la dignità di tutte le persone. In altri termini, realizzare attraverso la non violenza un’Europa dei diritti, valorizzando il ruolo e la co-responsabilità di ogni cittadino e delle Organizzazioni e Corpi intermedi, come la Cnesc e più in generale gli enti di terzo settore, che ai diversi livelli territoriale, nazionale e internazionale operano ogni giorno, con e per le persone, dimostrando che realizzare la Pace non è solo un sogno e una precondizione di sostenibilità per la realizzazione dell’Agenda Onu 2030, ma pratica possibile e reale. Da sostenere, come punto dedicato dell’Agenda europea da rilanciare attraverso processi di co-programmazione e co-progettazioni tra Istituzioni e Società civile”.