Eccolo. E’ il settimo candidato sindaco alle prossime amministrative di Castelvetrano.
Il comune, da poco sotto i 30 mila abitanti, conta ben quattro candidati sindaci in più della vicina Mazara del Vallo, che di abitanti ne ha 50 mila.
Si chiama Maurizio Abate, ha 53 anni e si occupa di irrigazione per l’agricoltura. Si presenta con una sola lista: “Aria nuova, cittadini in movimento”.
Ma non è la prima volta che si candida ad amministrare la città. Ci aveva provato anche nel 2017, sfortunata tornata elettorale, abortita dallo scioglimento per mafia a pochi giorni dal voto. Quella volta i suoi avversari erano tre: Gianni Pompeo, Luciano Perricone ed Erina Vivona. Ma l’elezione, appunto, non si tenne.
Finito nel mirino di Rosy Bindi che, il giorno dopo lo scioglimento, ricordava le sue dichiarazioni “con cui, in sostanza, negando l’esistenza della mafia, inveiva contro Giuseppe Cimarosa, figlio del collaboratore di giustizia Lorenzo Cimarosa, a sua volta cugino di Matteo Messina Denaro”, Abate non si era invece ricandidato per le elezioni del 2019, poi vinte da Enzo Alfano del Movimento 5 Stelle.
Le sue dichiarazioni contro Cimarosa, produssero una querela nei suoi confronti, poi scaturita in una condanna a pagare 600 euro di multa.
Abate, oggi, avrebbe anticipato al giornale locale Castelvetranoselinunte.it che, in caso di ballottaggio, non farà apparentamenti con nessun personaggio politico ma solo con liste civiche, dal momento che nella sua lista - assicura - non ci sarebbero "vecchie facce di politici.