E’ stato depositato all’ARS un ddl a firma di Luisa Lantieri, deputata di Forza Italia, con il quale si chiede l’istituzione del reddito regionale di cittadinanza, prevedendo l’erogazione da parte della Regione di un beneficio economico tra 200 e 400 euro a soggetti tra i 18 e i 59 anni più bisognosi, in possesso di determinati requisiti.
Il leader nazionale del Movimento Cinque Stelle, Giuseppe Conte, subito ha commentato: “In Sicilia la vicepresidente dell’Assemblea regionale di Forza Italia ha presentato un disegno di legge per introdurre il Reddito di cittadinanza regionale! Avete letto bene. Il partito del ministro Tajani ammette in sostanza che è stato un errore smantellare il RdC, una misura che per l’Istat ha permesso a quasi 2 milioni di persone di uscire dalla povertà assoluta. Meglio tardi che mai. Farebbero bene a chiedere scusa per le scelte fatte, per le menzogne dette e per una campagna diffamatoria a reti unificate contro gli italiani in difficoltà”.
Immediato l’intervento del presidente Renato Schifani, che ha etichettato l’iniziativa come personale e non di partito: “Anche perchè lontana dalle posizioni espresse da Forza Italia su questa misura che non ha dato alcuna risposta sull’avvio al lavoro dei cittadini”.
Di sortite incaute ha parlato Marco Falcone: “Ci dispiace per Giuseppe Conte ma il governo di centrodestra, di cui Forza Italia è perno essenziale e insostituibile, è stato molto chiaro: il reddito di cittadinanza non rientra nei nostri piani. Per noi la priorità è creare lavoro favorendo gli investimenti e l’iniziativa privata, l’assistenzialismo inefficiente non è una soluzione. La sortita incauta di qualche deputato regionale in Sicilia non incide sulla linea del partito: l’avvocato Conte se ne faccia una ragione”.
Sull’iniziativa è intervento pure Stefano Pellegrino, capogruppo all’ARS: “Il nostro partito ha votato in modo convinto per l’abolizione di questa misura, che non riteniamo utile ad affrontare né il tema della povertà né le emergenze sociali. Certamente Forza Italia è impegnata a tutti i livelli istituzionali per dare risposte alle emergenze, per creare nuova economia e nuovo sviluppo, nuova impresa. Ma come più volte ribadito a livello nazionale dal Segretario Tajani e a livello regionale dal presidente Schifani - conclude Pellegrino - non sono le elargizioni indiscriminate e a pioggia a cambiare il quadro sociale, che ha invece bisogno di investimenti produttivi, sostegno alle imprese, sburocratizzazione, interventi di assistenza sociale lì dove effettivamente utili e necessari”.
Per gli esponenti del M5S all’ARS “Il ddl di Forza Italia sul reddito di cittadinanza regionale prova che lo strumento funzionava. Affossato dal governo Meloni solo per andare contro di noi”.
Il capogruppo pentastellato Antonino De Luca prosegue: “Il Reddito di cittadinanza funzionava e non lo dicono soltanto i dati ufficiali, come testimonia, ad esempio, la recente relazione sulla povertà messa a punto dalla commissione del ministero del Lavoro che ha certificato che nei quattro anni in cui è stato in vita questo strumento ha fatto uscire dalla povertà un milione di persone all’anno. In Sicilia se n’è accorta pure la maggioranza che, come ci ricorda un articolo del Domani di Simone Olivelli, è arrivata a presentare all’Ars, con Luisa Lantieri, un disegno di legge per ripristinare lo strumento in Sicilia”.
Poi chiosa: “Schifani non è d’accordo con l’iniziativa di un’esponente del suo partito? La cosa non ci meraviglia affatto, pur di andare contro al M5S il governo nazionale di centrodestra non ci ha pensato due volte ad affamare larghe frange della popolazione, specie in Sicilia. Già lo scorso anno avevamo presentato un’interpellanza al governo per chiedere provvedimenti in grado di dare una mano ai siciliani in difficoltà, ma non è successo nulla. Diamo atto a Luisa Lantieri di avere descritto il Reddito di Cittadinanza, nella relazione introduttiva del suo ddl, senza il paraocchi dell’appartenenza politica, arrivando ad ammettere che questo strumento ha garantito la dignità della fasce sociali maggiormente vulnerabili del Paese”.
Al momento il ddl ha una sola firmataria, si tratta della proponente Lantieri.