Informativa
Questo sito o gli strumenti terzi da questo utilizzati si avvalgono di cookie necessari al funzionamento ed utili alle finalità illustrate nella cookie policy.
Se vuoi saperne di più negare il consenso a tutti o ad alcuni cookie, consulta la cookie policy.
Chiudendo questo banner, scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie. I cookie ci aiutano a fornire i nostri servizi.
Utilizzando tali servizi, accetti l'utilizzo dei cookie. Cookie Policy   -   Chiudi
30/08/2024 08:25:00

I Comuni di Salemi e Campobello firmano una convenzione per la messa alla prova

Lunedì, 2 settembre 2024, alle ore 12:30, si firmeranno a Marsala delle convenzioni di notevole importanza per il sistema dell’esecuzione penale esterna e di messa alla prova nel territorio della provincia trapanese.

In particolare, il Presidente del Tribunale di Marsala, Alessandra Camassa firmerà con i Sindaci dei Comuni di Salemi, Vito Scalisi e di Campobello di Mazara, Giuseppe Castiglione, nonché con 21 realtà associative del terzo settore operanti nel territorio, che assumeranno un impegno che consentirà di mettere a disposizione ben 131 posti, contribuendo così al recupero sociale dei soggetti sottoposti a procedimenti penali. Con l’occasione, inoltre, verranno sottoscritti direttamente con l’ULEPE di Trapani, diretto dalla dott.ssa Rosanna Provenzano, i protocolli in materia di inclusione sociale e attività di volontariato a valenza riparativa.

Tali convenzioni hanno la pregevole finalità di favorire e ampliare lo sviluppo di una rete integrata, qualificata e differenziata in tutto il territorio marsalese e, a ricaduta, sull’intera provincia di Trapani, così da concretizzare percorsi di inclusione sociale a favore di persone sottoposte a provvedimenti dell’autorità giudiziaria. In tal modo si favorisce nel soggetto inserito un percorso di riflessione e responsabilizzazione attraverso una progettualità condivisa, rafforzando l’ottica riparatoria e la riconciliazione nei confronti della comunità, di cui gli enti locali e il Terzo Settore costituiscono la parte più prossima e vicina al cittadino e parte attiva nei processi di inclusione sociale.
Con la sottoscrizione dei Protocolli si intende anche stimolare un nuovo senso di “Giustizia di comunità”, inteso come realtà in cui tutte le parti, istituzionali e appartenenti alla società civile, hanno un ruolo attivo nel processo di responsabilizzazione e inclusione sociale del soggetto coinvolto in un procedimento penale.