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25/09/2024 15:00:00

 Pantelleria, dieci anni dopo il riconoscimento Unesco: esempio mondiale di sostenibilità

La celebrazione del decennale del riconoscimento Unesco della vite ad alberello come patrimonio immateriale dell’umanità ha lasciato un’impronta indelebile nel cuore della comunità di Pantelleria. Settembre ha visto una serie di eventi che hanno reso omaggio a questa storica tradizione agricola, confermando Pantelleria come modello globale di sostenibilità e resilienza.

Italo Cucci, commissario straordinario, e Sonia Anelli, direttrice dell’Ente Parco di Pantelleria, hanno espresso soddisfazione per il successo della settimana di eventi, organizzati in collaborazione con il Comune, il Consorzio dei Vini DOC Pantelleria, l’Irvo (Istituto Regionale Vini e Oli di Sicilia), la Regione Siciliana, le cantine locali e i produttori agricoli dell’isola. Una sinergia che ha reso possibile accogliere figure di rilievo come Fumiko Ohinata, segretaria della convenzione Unesco 2003, Liborio Stellino, ambasciatore Unesco a Parigi, e il sottosegretario di Stato Claudio Barbaro, presenti per celebrare l’evento.

Agricoltori eroici premiati: custodi di una tradizione unica
Uno dei momenti più significativi delle celebrazioni è stato il riconoscimento degli agricoltori eroici di Pantelleria, custodi di un patrimonio culturale e agricolo che ha permesso alla vite ad alberello di essere inserita nella Lista dei patrimoni immateriali dell'umanità. Questo conferma Pantelleria come esempio mondiale di tutela della biodiversità e delle tradizioni agricole.

Durante la settimana, è stata accolta con entusiasmo la notizia comunicata da Dario Cartabellotta, direttore generale del Dipartimento Regionale Agricoltura, relativa all’approvazione di un provvedimento a favore dell'agricoltura eroica nelle isole minori. Tale misura prevede l’aumento delle giornate lavorative dedicate alla coltivazione di vigneti, frutteti, oliveti e orti terrazzati, rispondendo così alle esigenze dei produttori locali.

Racconti di vitivinicoltura e masterclass di degustazione
Uno degli appuntamenti più suggestivi è stato il confronto tra tre generazioni di vitivinicoltori al Circolo Trieste in contrada Khamma, con le testimonianze di Emanuela Bonomo, Filippo De Nunzio e Francesco Ferreri. Questo incontro ha sottolineato l’importanza del dialogo tra tradizione e innovazione nel settore vitivinicolo.

Le degustazioni dei vini, organizzate attraverso masterclass al Castello di Pantelleria, hanno visto la partecipazione dell’enologo Irvo Gianni Giardina, ambasciatore dei vini estremi nel mondo, e hanno messo in risalto l’incontro tra la vite ad alberello e i paesaggi rurali storici, con la presenza di Patrizia Lusi, presidentessa dell’Associazione Pris, e Giuliano Vantaggi, direttore dell’Associazione per il Patrimonio delle Colline di Conegliano e Valdobbiadene Unesco.

Focus sui giovani e il futuro dei patrimoni Unesco
Un altro momento rilevante è stato l’incontro con gli studenti organizzato dalle Cattedre Unesco della rete Recui, in cui sono stati presentati percorsi di studio dedicati alla salvaguardia dei patrimoni Unesco. Questo evento ha dimostrato l’importanza di coinvolgere le nuove generazioni nella tutela e valorizzazione del patrimonio culturale.

Tra i tanti luoghi aperti ai visitatori, il vivaio Paulsen di Ghirlanda ha offerto un'opportunità unica di scoprire le tecniche di coltivazione vitivinicola dell’isola, grazie all’accoglienza del personale della Regione Siciliana.

Cappero Fest: omaggio ai sapori dell’isola
A chiudere la settimana è stato il Cappero Fest, evento organizzato dall’associazione Barbacane con il contributo della Regione Siciliana – Assessorato all’Agricoltura, che ha celebrato un altro simbolo identitario di Pantelleria: il cappero. Questo appuntamento ha coronato una settimana di celebrazioni che ha messo al centro i prodotti tipici e le tradizioni che fanno di Pantelleria un esempio di sostenibilità e resilienza agricola riconosciuto a livello internazionale.

Dieci anni dopo il riconoscimento Unesco, Pantelleria continua a rappresentare un modello di tutela del patrimonio immateriale e di promozione della cultura agricola locale, unendo tradizione, innovazione e un forte legame con la terra.