Questa mattina all'alba, le Forze dell'Ordine sono intervenute per sgomberare l'edificio della Funtanazza, nella Riserva Naturale di Monte Bonifato ad Alcamo, occupato da un gruppo di giovani che in questi mesi hanno offerto un prezioso servizio di guardiania antincendio. L’edificio, noto come ex ostello “Cielo d’Alcamo”, era stato abbandonato per sei anni, cadendo progressivamente in uno stato di degrado, fino all’intervento di questo gruppo, che lo aveva ripulito e riutilizzato, trasformandolo in un punto di riferimento per la comunità.
Il gruppo, noto come Muschio Ribelle, non solo si è impegnato nella manutenzione e rivitalizzazione della struttura, ma ha anche offerto un servizio di vigilanza antincendio nella riserva, colmando una lacuna del pubblico che negli anni ha visto bruciare numerosi ettari di pineta. Quest'anno, grazie alla loro costante presenza, la riserva non è stata colpita da alcun incendio, un risultato significativo per la salvaguardia del patrimonio naturale della zona.
Nonostante i tentativi di dialogo con le istituzioni e il forte sostegno della popolazione alcamese, che ha partecipato attivamente alle assemblee popolari organizzate settimanalmente, lo sgombero è avvenuto in risposta alla denuncia della Commissaria del Libero Consorzio Intercomunale di Trapani. Le persone presenti nell'edificio, verso le 9, hanno lasciato spontaneamente i locali, ma molti cittadini stanno ora radunandosi intorno alla struttura per esprimere la loro solidarietà.
In questi mesi, l'ex ostello era diventato un punto di aggregazione per la comunità, ospitando eventi culturali come cineforum, presentazioni di libri, letture e festival. L'iniziativa del gruppo mirava a promuovere un uso civico del bene, una gestione collettiva sperimentata in altre zone d’Italia, un tema discusso con esiti positivi anche in incontri con il Comune di Alcamo. L'intervento delle Forze dell'Ordine, tuttavia, interrompe bruscamente questo percorso, nonostante il sostegno popolare.
Il sindaco e le autorità locali non hanno ancora commentato lo sgombero, ma la comunità alcamese continua a far sentire la propria voce in difesa di un progetto che, per molti, ha dimostrato come la gestione collettiva e partecipata del territorio possa generare benefici tangibili e duraturi.