Le tensioni interne a Forza Italia in provincia di Trapani continuano a crescere, e questa volta il centro del dibattito è Castellammare del Golfo. Similmente a quanto già avvenuto a Marsala, la formazione di un nuovo gruppo consiliare ha sollevato polemiche, alimentando divisioni e mettendo in discussione i metodi con cui viene gestito il partito a livello provinciale. Il gruppo consiliare è stato costituito senza alcun coordinamento con gli organi provinciali preposti, generando uno scontro che sembra quasi orchestrato per ridicolizzare il partito e creare ulteriori fratture.
La prima dichiarazione è arrivata da Stefano Pellegrino, capogruppo di Forza Italia all’Assemblea Regionale Siciliana, che ha ufficializzato la nascita del nuovo gruppo consiliare: "Si è ufficialmente costituito il nuovo gruppo consiliare di Forza Italia al Comune di Castellammare del Golfo, formato dai consiglieri Antonio Mercadante e Brigida Di Simone. Il gruppo si propone di sostenere l'operato del Sindaco Giuseppe Fausto, rafforzando la presenza del partito nell'amministrazione comunale".
A questa dichiarazione ha fatto subito eco il coordinatore provinciale di Forza Italia, Toni Scilla, che ha preso le distanze dalla decisione: "Apprendo dalla stampa della costituzione del gruppo consiliare di Forza Italia a Castellammare del Golfo. Senza nulla togliere ai consiglieri Mercadante e Di Simone, che certamente svolgono un ottimo lavoro, devo precisare che non risulta alcuna richiesta di adesione al partito da parte loro. Di conseguenza, non può costituirsi alcun gruppo consiliare a nome di Forza Italia".
Scilla ha poi sollevato una questione di metodo, criticando l'assenza di coordinamento e rispetto delle procedure interne del partito: "L’adesione a Forza Italia deve essere concordata con il Segretario Provinciale, che rappresenta il Movimento e ne stabilisce la linea politica a livello locale. È fondamentale che le regole previste dallo Statuto vengano rispettate, a tutela di tutti i militanti e per garantire un'adesione coerente con i valori del partito". Scilla, già assessore regionale all’Agricoltura e Pesca, ha ribadito di non essere contrario all'ampliamento del partito, ma ha lamentato la mancanza di comunicazione tra i vertici locali, compreso il deputato regionale Pellegrino, e la leadership provinciale.
Un caso che si ripete come a Marsala - La vicenda di Castellammare del Golfo non è un caso isolato. A Marsala, la situazione si presenta ancora più intricata e caotica. Qui, i problemi riguardano la nomina di assessori in giunta senza che questi abbiano mai formalizzato la loro adesione al partito. Il gruppo consiliare ufficiale di Forza Italia, formato da Elia Martinico e Enzo Sturiano, è l'unico riconosciuto, ma la mancata formazione di ulteriori gruppi ha generato un clima di imbarazzo e confusione che perdura da mesi.
Durante il periodo elettorale, si era promesso di risolvere questa situazione, ma nessuno ha realmente preso in mano la questione, lasciando un clima di incertezza. Sturiano, uno dei principali esponenti del partito a Marsala, ha visto disattese molte delle promesse fatte, tanto che il suo reale interesse nel proseguire all'interno di Forza Italia appare sempre più incerto.
La questione del rispetto delle regole e delle gerarchie - Uno dei problemi principali che emerge da entrambe le situazioni, a Castellammare del Golfo come a Marsala, è il mancato rispetto delle regole di base della politica interna del partito. Secondo Scilla, sarebbe bastato seguire il normale iter di dialogo con i coordinatori locali, coloro che detengono il simbolo del partito e che sono deputati a delinearne le linee politiche.
Lo stesso metodo è stato aggirato anche da altre figure politiche, come il sindaco di Marsala, Massimo Grillo, che ha bypassato i vertici provinciali per chiedere la sua adesione a Fratelli d’Italia. Questo modus operandi non solo alimenta divisioni interne, ma danneggia l’immagine di Forza Italia, rendendola vulnerabile a critiche di inefficienza organizzativa e mancanza di trasparenza.
Le frizioni che stanno attraversando Forza Italia in provincia di Trapani sono indicative di un problema più profondo: la mancanza di comunicazione interna e il rispetto delle gerarchie politiche. Se il partito non riuscirà a risolvere queste criticità, rischia di perdere la credibilità conquistata e di rendere ancora più difficile l'espansione sul territorio. L'unità e il rispetto delle regole interne sono essenziali per garantire la coerenza dell’azione politica e rafforzare il legame con i territori, elementi cruciali per la sopravvivenza e il successo del partito.