Denunciato dall’ex compagna (una donna marsalese di 42 anni) per maltrattamenti familiari e violenza sessuale, e per questo due anni fa condannato, con rito abbreviato, a quattro anni otto mesi e 20 giorni di carcere, dal gup di Palermo Filippo Serio, un poliziotto nisseno di 53 anni (F.F.S.) è stato, adesso, assolto in appello dalla seconda accusa e condannato a due anni (ma con pena sospesa) per maltrattamenti.
La sentenza è stata emessa dalla III sezione penale d’appello di Palermo. Nel corso del rapporto sentimentale, durato una decina di anni, la coppia ha avuto tre figli. Una volta finita la storia d’amore, però, la donna si era presentata dai carabinieri accusando il suo ex di averla violentata e picchiata in diverse occasioni.
Adesso, la prima accusa è caduta. Il poliziotto è stato difeso dagli avvocati Ninni Reina e Giuseppe Dacquì. Nel corso del processo d’appello, i due legali sono riusciti a dimostrare che i rapporti tra i due ex erano sempre stati consenzienti.
Adesso, molto probabilmente ci sarà un ricorso in Cassazione per tentare l’annullamento della condanna per maltrattamenti in famiglia. La tesi della difesa, infatti, è quella secondo cui la donna, A.P.V., dopo essere stata lasciata dal compagno, avrebbe agito per ripicca.
I fatti contestati dall’accusa si sarebbero svolti tra il 2014 e il 2021 a Marsala, Ferrara e Palermo. Nel processo, la donna si è costituita parte civile, con l’assistenza dell’avvocato marsalese Leonardo Genna. In primo grado, il giudice Serio aveva accordato alla donna il risarcimento danni da quantificare in sede civile, con una “provvisionale” immediatamente esecutiva di 5 mila euro. Per il poliziotto erano state emesse misure cautelari quali il divieto di avvicinamento e di comunicazione con l’ex compagna, nonché il divieto di dimora nel Comune di Marsala, dove la coppia ha inizialmente vissuto. Ed inoltre l’interdizione dai pubblici uffici per cinque anni. Sempre secondo l’accusa, nel corso di varie “scenate di gelosia”, il poliziotto avrebbe aggredito la compagna, colpendola con calci e pugni, anche quando era incinta, accusandola di avere una relazione con un altro uomo nel periodo in cui si erano lasciati. In un’altra occasione, sarebbe andato in escandescenze scagliandole addosso il telefono cellulare e colpendola a testate sulla fronte. La donna decise di interrompere la relazione dopo l’aggressione che avrebbe subito il 27 marzo 2021. Il procedimento penale, a seguito della denuncia della donna, era stato avviato a Marsala, con un “incidente probatorio” davanti al giudice Riccardo Alcamo nel corso del quale la compagna del poliziotto aveva confermato le accuse. Poi, siccome altre presunte violenze sarebbero state commesse a Palermo, il processo si è celebrato nel capoluogo dell’isola.