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18/01/2025 06:00:00

Marsala, qual è l'alternativa a Grillo? Giochi politici e strategie a un anno e mezzo dal voto

Marsala andrà al voto nel 2026, un anno e mezzo circa all’apertura delle urne. Il mondo politico cerca di dare una sterzata, qualcuno lo fa in maniera credibile altri meno, per costruire una strada alternativa.


La domanda è: alternativa a chi o a cosa?
Pare non esserci altra risposta se non quella di essere alternativi all’attuale sindaco Massimo Grillo, e se questa appare una strada del tutto naturale per il centrosinistra, che è saldamente rimasto all’opposizione, non appare altrettanto normale per chi insieme a Grillo ha amministrato e governato. Quindi, se il sindaco è andato bene in tutti questi anni perché non dovrebbe andare bene la sua riconferma?
Lo abbiamo chiesto al deputato Stefano Pellegrino, capogruppo all’ARS di Forza Italia, che sostiene l’attuale amministrazione, ma che ha preferito non rispondere alla domanda. Eppure era semplice. Così come semplice è l’imbarazzo di chi guarda alla costruzione di un'alternativa, tirando in ballo nomi e cognomi ma nel frattempo siede in giunta.

Il presidente del Consiglio
In questi 4 anni ad avere maneggiato potere sotto ogni sua forma è Enzo Sturiano, ha piazzato in giunta persone diretta espressione sua, ha piazzato un altro fedelissimo in Marsala Schola. Insomma, fa quello che fanno un pò tutti: politica. Del resto i suoi assessori hanno deleghe che affondano le mani in città: lavori pubblici con Ivan Gerardi, ad esempio.
Sturiano e Grillo sono un’unica cosa, lo sono stati per questi 4 anni. Continueranno ad esserlo, perché Sturiano non sposerà la candidatura di Salvatore Ombra (uno dei nomi più insistenti per la corsa a sindaco) e, lo ha detto lui stesso in una intervista: se il centrodestra non sarà unito un candidato sindaco potrebbe essere lui stesso. Ma sono frasi che in realtà si dicono, nascondendo un altro percorso politico ancora.
Certo, sarebbe interessante capire come sia possibile sostenere un sindaco e una giunta quando si guarda altrove. Dicono per il bene di Marsala. Peccato che questo bene i cittadini non lo vedano, che al contrario lamentano la mancanza di normale amministrazione. Meno sogni e più fatti (ecco questo potrebbe essere uno slogan per il prossimo candidato sindaco).
Pellegrino sa che Grillo non può essere la soluzione, sa pure che la questione, tenendo conto dell’espressione del territorio, si snoderà a Palermo, così come sa che quel gruppo marsalese in consiglio comunale, che poi è fatto solo di Vanessa Titone e di Enzo Sturiano, e dei piazzamenti in giunta, non è un gruppo riconducibile a lui ma allo stesso Sturiano. In soldoni: fino a quando a Sturiano converrà stare lì ci starà insieme al suo capitale umano, appena lascerà la corda con lui salperanno anche gli altri.

Nodo FDI
Diversa è la questione interna a Fratelli d’Italia, il partito è diviso ma non lacerato. Ha espresso due posizioni diverse. A breve, dicono, ci dovrebbe essere la decisione. Siamo alla puntata infinita della telenovela: FdI in maggioranza-FdI all’opposizione.
Cosa accadrà? Proviamo a dare una logica politica ai fatti. Se deciderà di restare in maggioranza, per le note questioni che ci sono state, dovrebbe chiedere la sostituzione dell’assessore Ignazio Bilardello. Se andrà all’opposizione a cadere sarà sempre la testa di Bilardello, perché il sindaco Grillo dovrà pensare a compattare su nomi non solo che hanno dato lealtà in questi anni ma che hanno una base elettorale e pure partitica. Che muovono, insomma, opinione pubblica.
Un passaggio di cui bisogna tenere conto è l’ingresso del sindaco in FdI. Potrebbe avvenire o, come appare, il sindaco è a riposo. Non forza più la mano, in ogni caso non è una personalità politica a cui potrebbero dire di no. Poi se sarà ricandidato o meno se la vedrà il partito, nella logica delle spartizioni territoriali meglio cedere Marsala a FdI che perdere, ad esempio, l’espressione di una candidatura meloniana a Trapani. Ognuno gioca la sua mossa, ma non sanno giocare a scacchi. Altrimenti avrebbero già mosso la prima pedina.

Grillo e l’acume politico
A differenza di molti altri il sindaco è l’unico che sa fare politica. Sa come muoversi, con chi confrontarsi. Ha una intelligenza fine, ha rapporti con tutto il mondo politico e sa che qualunque sarà la mossa degli altri la sua avrà un peso diverso e maggiore. In direzione Noi Moderati sta spingendo l’assessore Ivan Gerardi, siamo nella fase delle interlocuzioni ma è un altro pezzo di centrodestra, costola della Meloni, che non aveva espressione a Marsala. Occupare quello spazio significa perimetrarlo. Non possono accusarlo di avere amministrato da solo, ha donne e uomini piazzati in giunta da Sturiano. Un accordo bilaterale che dura e resiste, anche su responsabilità condivise.
Con buona pace di chi lo sottovaluta se da una parte il giudizio su come ha amministrato finora è negativo, sulle mosse politiche è incassatore di bravura.
In questi 4 anni è riuscito a neutralizzare financo Enzo Sturiano, senza mai farglielo capire. Ha cambiato assessori, ha caldeggiato l’ingresso di altri, ha scelto nomi facendoli intestare a esponenti politici. Lui sì, sa giocare a scacchi e l’ultima mossa non l’ha ancora perfezionata.

La politica dimenticata
E’ più una spartizione di potere che un richiamo alla coerenza e alla responsabilità. La politica di oggi a Marsala è caratterizzata da posizioni contraddittorie e da azioni che vanno in direzioni opposte, e quando la politica non si fa in modo aperto e chiaro, quando i processi decisionali non sono visibili e comprensibili per tutti, la fiducia crolla, e il disincanto cresce.