C'è già chi la chiama "Antoninia". E' la "cittadella dello sport" che il proprietario del Trapani Calcio, il romano Valerio Antonini, ha annunciato che costruirà alla periferia di Trapani. I lavori, dice, partiranno già quest'anno nel 2025: la prima pietra è prevista l'ultima settimana di Settembre. Come il Ponte sullo Stretto. Chissà chi finirà prima, viene da chiedersi.
Su questo faraonico progetto si sa poco, pochissimo. Solo le immagini fatte vedere dal proprietario del Trapani nella sua televisione, dei rendering che però sono bastati a mandare in estasi molti tifosi. Il tutto accompagnato da numeri sempre diversi, a cominciare dai costi. Si va dagli 80 ai 95 milioni di euro. Messi da chi, resta uno dei tanti misteri legati a questa vicenda, per la quale è iper attivo l'assessore al ramo del Comune di Trapani, Emanuele Barbara, mentre gli uffici tecnici sanno quasi nulla.
A creare agitazione, nell'ultimo fine settimana, è stata una lettera anonima inviata ai consiglieri comunali che, da un lato, riporta alcune circostanze sulla Cittadella dello Sport, e dall'altro, chiede trasparenza sulla procedura, molto invasiva per la città di Trapani, magari con un consiglio comunale straordinario per capire, ad esempio, il modo le aree demaniali interessate dal progetto verranno trasferite ad Antonini.
Il proprietario del Trapani, dal canto suo, accusa gli anonimi, che si firmano genericamente "cittadini trapanesi" di essere mafiosi ed eversori, paventando problemi, addirittura, di pubblica sicurezza. Antonini, tra l'altro, dà anche ordini al Sindaco di Trapani, Tranchida, che lui chiama per nome, Giacomo, neanche fosse un suo "cameriere politico" (è una citazione che il Sindaco di Trapani gradirà), chiedendogli di prendere posizione. E poi, neanche fossimo nel Far West, dice agli anonimi: "Vi troveremo e vi consegneremo alla legge”. O ancora: “Vi distruggeremo”. Si parla di una cittadella dello sport, sembra un rodeo.
COSA DICE L'ANONIMO. Ma cosa dice l'anonimo? Perché qui si parla più delle polemiche che non del contenuto di quel documento, che è interessante. Il documento è stato reso pubblico proprio dallo stesso Antonini nel sito della sua tv. Lo potete leggere per intero qui. La lettera non contiene nulla di scandaloso. Esprime qualche considerazione per il progetto della "Cittadella dello Sport" proposto da Antonini. I cittadini contestano la mancanza di chiarezza e trasparenza, evidenziando possibili conflitti di interesse e l'impatto negativo su altri progetti per la città come il nuovo ospedale, l'interporto e la Cittadella della Giustizia. Il progetto "Cittadella dello Sport", scrivono, prevede la costruzione di uno stadio da 20.000 posti, un palazzetto dello sport, un albergo, una clinica, centri commerciali e un laghetto artificiale su 26 ettari di terreno dell'ex aeroporto di Milo. Il progetto potrebbe danneggiare altri progetti di sviluppo urbano, con possibili conflitti di interesse, mancanza di trasparenza e coinvolgimento dei cittadini, e impatto negativo sulle attività commerciali del centro storico, nonché il deprezzamento dei terreni circostanti. Sono considerazioni condivisibili o meno, ma di certo non c'è nulla di offensivo. Dubbi. Che purtroppo nel clima pesante che si registra Trapani, si fa fatica a dire pubblicamente. In sintesi, la lettera solleva dubbi sulla validità del progetto e sul suo impatto sulla città, chiedendo maggiore trasparenza e partecipazione da parte dell'amministrazione. Chi l'ha scritta non chiedo altro che "valutare se e come possibile utilizzare, al meglio, i novanta ettari di terreni dell'Aeroporto di Trapani - Milo, acquisiti nel 1975 dall'Agenzia Spaziale Italiana che vi installò la base di lancio di palloni stratosferici. Su quei terreni venne inoltre realizzato, nel tempo, il “Villaggio Azzurro", il "Comando dei Vigili del Fuoco”, il "Centro di Ricerche", la "Motorizzazione Civile" ed un "Centro di Accoglienza". In quell'area infatti sono stati annunciati, nel tempo, il nuovo ospedale di Trapani, il nuovo Tribunale, e adesso lo stadio di Antonini.
Ad esempio, nel 2017, con il nuovo piano della rete ospedaliera, venne annunciato dall'Assessore Regionale alla Sanità del tempo, Baldo Gucciardi, la realizzazione di un nuovo e moderno ospedale a Trapani in sostituzione dell'attuale. il Sant'Antonio Abate, che ricade tra l'altro nel territorio di Erice. Qui l'articolo di Tp24. L'area individuata è un'area di circa 120 mila metri quadrati in Contrada Paneperso, nell'area dell'ex Stazione Ferroviaria di Milo, di proprietà della stessa Asp.
Adesso, il Pnrr prevede in quella zona la costruzione di una "casa della comunità" per un impegno di 2 milioni di euro. Qui la scheda.
Sempre nella stessa area è prevista una Cittadella della Giustizia, per spostare il Tribunale, ospitato in un edificio in via XXX Gennaio, nell'ambito di un programma nazionale promosso dall'Agenzia del Demanio per
la rigenerazione di aree urbane degradate. L'area individuata dal Demanio si trova nei pressi dell'attuale caserma dei Vigili del Fuoco a Milo, dove sorge il centro di trattenimento per gli immigrati clandestini. E dovrebbe ospitare, oltre al Tribunale, anche altri uffici pubblici.
Il progetto presentato di Antonini, tra l'altro, sembra in contrasto con quanto previsto dal PUG, il Piano Urbanistico Generale del Comune di Trapani, da mesi in discussione, e che prevede un approccio più sostenibile, con più verde e meno cemento, per ridurre il consumo di suolo, tema quanto mai importante in una città, Trapani, sempre a rischio alluvioni. Proprio nel PUG l'area di Milo, ed in particolare, i 90 ettari dell’ex aeroporto militare di Milo. è prevista come sede di un "hub strategico multifunzionale". Solo pochi mesi fa, il Comune di Trapani, presentando il PUG specificava: “Milo sarà il cuore pulsante della nuova Trapani, un luogo dove si incontrano innovazione e servizi”, ha dichiarato l’assessore Pellegrino. Oltre agli spazi per la logistica e la protezione civile, l’area di Milo vedrà la realizzazione di nuove strutture sanitarie ASP, tra cui ospedali di comunità e case di comunità, già finanziati. Questi progetti rafforzeranno l’assistenza sanitaria territoriale, rendendo la città più accessibile e sicura per tutti i cittadini". Non vale più?
La lettera, inoltre, contiene delle considerazioni politiche. Secondo gli anonimi ormai l'assessore Barbara è troppo vicino ad Antonini, tanto da aver irritato il Sindaco Tranchida.
COSA DICE ANTONINI. Dalla sua televisione, Antonini risponde in maniera molto dura. Antonini definisce gli autori della lettera "codardi" e annuncia di aver presentato una denuncia alla Procura per fare luce sull'accaduto. Dice che chi si oppone ai suoi progetti è, addirittura, "gente pericolosa". Accusa gli oppositori del progetto di avere interessi personali che mirano a ostacolare lo sviluppo della città. Sottolinea come il progetto coinvolga istituzioni regionali e locali e lo definisce cruciale per il rilancio dell'immagine di Trapani.
Antonini respinge anche accuse personali contenute nella lettera, che ritiene parte di una strategia diffamatoria. Chiede il supporto del Sindaco e delle autorità locali per garantire trasparenza e sicurezza. Conclude l’editoriale ribadendo il proprio impegno per la crescita sportiva di Trapani, sia attraverso il progetto della Cittadella dello Sport che con gli sforzi per portare il Trapani Calcio in Serie B e rilanciare la squadra di basket a livelli competitivi. Poi, con la consueta delicatezza: "Siamo di fronte a tentativi ripetuti di soggetti eversivi, probabilmente legati a interessi pericolosi che si permettono oltretutto di mettere in bocca al Sindaco di Trapani affermazioni che se vere sarebbero di una gravità inaudita (Ma conoscendo bene Giacomo sono sicuro che rientrano nella marea di cavolate scritte da questi eversori)". Giacomo è Tranchida, per chi non lo sapesse.
E PARLA TRANCHIDA. Chiamato in causa, anche il Sindaco Tranchida risponde agli estensori del documento. Lo fa con una nota, la potete leggere qui, nella quale si capisce ben poco. Cerchiamo di fare una sintesi. Se la prende all'inizio, anche se non c'entra nulla, ancora una volta con il noto imprenditore Andrea Bulgarella, "reo" di averlo portato in giudizio per diffamazione. Lesa maestà. Poi scrive alcune cose, un po' confuse. Dice di intrattenere rapporti "leali e sinceri" con Antonini (mannaggia, non lo chiama Valerio ...) e altri imprenditori, sottolineando come la sua amministrazione abbia sempre lavorato per coniugare gli interessi pubblici con quelli imprenditoriali, senza abbassare la testa o cedere a subordinazioni culturali. Ma chiede anche ad Antonini di chiarire pubblicamente a quali amministratori facesse riferimento quando parla di amministratori che negli anni non hanno fatto nulla per Trapani (Tranchida, infatti, è sindaco da sette anni, un po' se la sente). E quindi chiede conto e soddisfazione ad Antonini della sua frase in cui ha definito Trapani "per decenni in mano a personaggi che hanno ferito e non costruito. E’ ora di
cambiare. E’ ora di dare una svolta ...". E aggiunge che "non c'è trippia per gattoni e per gattini".
Il Sindaco difende l'assessore Lele Barbara, accusato dall’anonimo (cosa va a pensare la gente ...) di essere un "protetto" di Antonini. Tranchida smentisce categoricamente queste insinuazioni, definendole sarcastiche e infondate. Evidenzia il quotidiano impegno di Barbara e degli altri rappresentanti della maggioranza nel governare la città. Tranchida ha chiarito che il progetto della Cittadella dello Sport e altre infrastrutture strategiche, come l’interporto e il potenziamento del porto, saranno valutati esclusivamente nell’interesse pubblico. Garantisce che il Piano Città non sarà subordinato a logiche speculative o personali, ma servirà a migliorare i servizi e a modernizzare Trapani, con particolare attenzione alla trasparenza e alla partecipazione pubblica. Il Sindaco ha definito l’anonimo un esempio di "pennivendolo intriso di cultura mafiosa", accusandolo di utilizzare tecniche denigratorie per screditare i protagonisti della scena politica e imprenditoriale trapanese. Tranchida ha annunciato che presenterà tutto il materiale in suo possesso all’autorità giudiziaria per verificare eventuali ipotesi di reato, tra cui calunnia e diffamazione. Il Sindaco si è detto determinato a non farsi intimidire da attacchi anonimi e a continuare a lavorare per il bene di Trapani, sottolineando l’importanza di un cambiamento culturale e amministrativo che favorisca lo sviluppo della città e del territorio circostante.
COSA C'E' DI CERTO. Ma facciamo un po' di chiarezza. L'assessore all'Urbanistica Giuseppe Pellegrino ha di recente chiarito lo stato del progetto per la Cittadella dello Sport a Trapani, legato al Piano Urbanistico Generale (PUG). Pellegrino spiega che l’area individuata per la realizzazione della cittadella è a sud-est della A29, su una superficie di circa 27 ettari. Tuttavia, nel PUG attuale, tale destinazione d’uso non è prevista, rendendo necessaria una variante urbanistica per poter procedere. Pellegrino sottolinea che il Comune di Trapani e l’Agenzia del Demanio della Sicilia sono interessati a collaborare con Antonini. Ma ad oggi, il Comune non ha ricevuto una proposta concreta con tutte le condizioni richieste per avviare l’iter formale. L’assessore evidenzia che l'area destinata al progetto include terreni di proprietà sia pubblica che privata, tra cui parti dell’aeroporto militare dismesso e del Demanio dello Stato. Questa complessità richiede approfondite verifiche tecniche e legali per garantire la fattibilità del progetto. Sui finanziamenti, Pellegrino precisa che la questione non è di competenza dell’amministrazione comunale, ma il progetto necessita di chiarezza e concretezza per essere valutato positivamente. Attualmente, il Comune attende una proposta formalizzata per procedere nei prossimi passi. Insomma, al momento, come dicevamo, ci sono solo le immagini elaborate al computer. Belle, sono belle.