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28/01/2025 06:00:00

Trapani, medaglie d'onore e memoria viva: il Giorno della Memoria in Prefettura

In una giornata intrisa di emozione e riflessione, Trapani si è stretta attorno al ricordo delle vittime della Shoah e di chi ha subito l'orrore della deportazione nei lager nazisti. Durante la commemorazione del Giorno della Memoria, nella cornice solenne della Prefettura, sono state consegnate le medaglie d’onore conferite dal Presidente della Repubblica ai familiari di quattro cittadini della provincia, deportati o internati nei campi di concentramento durante la Seconda Guerra Mondiale.

Medaglie d'onore ai deportati: un tributo alla memoria

Il Prefetto Daniela Lupo ha presieduto la cerimonia, consegnando le onorificenze ai familiari di quattro trapanesi ormai deceduti. Storie di uomini che, con coraggio e sofferenza, hanno attraversato l’orrore dei lager. Le date incise nelle loro vite – dal 1943 al 1945 – parlano di prigionie inumane e del lungo ritorno alla libertà, spesso segnato da traumi incancellabili. Tutti all'epoca giovani poco più che ventenni, alcuni soldati prigionieri.

  • Adamo Giuseppe, nato ad Alcamo il 05.08.1920, militare deportato dal 10.09.1943 al 08.05.1945;
  • Genovese Cosimo Ettore, nato a Marsala il 09.06.1915, militare deportato dal 09/09/1943 al 08/05/1945;
  • Gullo Liborio, nato a Caccamo il 18/02/1919 e deportato dal 09.09.1943 al 30.11.1944 presso lo Stalag XII D Trier e presso XII F - Acciaieria Rockling;
  • Favara Vincenzo, nato a Paceco il 31.07.1914 e deportato dal 10/09/1943 al 26/04/1975 presso il campo di concentramento di Graz.

Per avvicinare i giovani al tema della memoria e sensibilizzarli al dolore delle vittime, il Prefetto Lupo ha ricordato anche i versi di "Auschwitz" di Francesco Guccini, con la sua immagine della "neve che non era solo neve, ma un silenzio gelido che ha coperto le tragedie dell'olocausto". E ha citato "Blowin' in the Wind" di Bob Dylan, con il suo messaggio di speranza e la ricerca di risposte nel vento, nella capacità di ascoltare e comprendere.

Nel suo discorso, il Prefetto ha sottolineato: "Oggi, nel ricordo di Auschwitz, rinnoviamo il nostro impegno contro l'oblio e l'indifferenza. La memoria non è solo commemorazione, ma un monito per il presente e il futuro. Dobbiamo contrastare con fermezza ogni forma di antisemitismo, razzismo e odio, costruendo ponti di dialogo e comprensione reciproca".

 

"Un ricordo che deve diventare memoria attiva"

Un appello, quello alla memoria attiva, rilanciato con forza anche da Daniela Troja, Presidente della Sezione Penale del Tribunale di Trapani. "È un ricordo che deve diventare memoria, una memoria che non si deve abbandonare e che va coltivata in modo particolare dai ragazzi", ha sottolineato nel suo intervento, ripercorrendo le tappe che portarono all'approvazione delle leggi razziali in Italia.

Il presidente  Troja ha poi condiviso un toccante ricordo familiare, tramandato dalla sorella di sua nonna che visse a Roma durante l'occupazione nazista.

La Troja ha raccontato che sua zia, non ebrea, ma perseguitata ugualmente a causa del matrimonio con un uomo ebreo. La crudeltà delle leggi razziali, che marchiavano non solo chi aveva origini ebraiche ma anche chi semplicemente amava qualcuno appartenente a quella comunità, emerge con una forza disarmante.

 

"Non contava convertirsi o dichiararsi diversi: quel sistema trovava sempre un motivo per perseguitare, spezzare vite, distruggere famiglie" ha detto la Troja, rievocando il suicidio di un caro amico di famiglia, un professore che, temendo la deportazione, si convertì. Decisione che a nulla valse, tanto che l'uomo preferì togliersi la vita.

Un racconto di vita quotidiana, fatto di paura, ristrettezze e terrore, che ha offerto uno spaccato della sofferenza e dell'angoscia vissute dalla popolazione, anche al di fuori della comunità ebraica.

 

Il valore della memoria, un monito collettivo

Le parole della presidente Troja hanno fatto eco a quelle del Prefetto ed evocano quelle di Liliana Segre, ricordando che la memoria non è un semplice atto commemorativo, ma un atto di responsabilità. In un tempo in cui nuovi conflitti e odi antichi tornano a insanguinare il mondo, come in Ucraina, a Gaza o in Sudan, il ricordo delle atrocità del passato diventa un baluardo contro l'indifferenza.

Toccante anche la testimonianza di Don Toni Adragna, cappellano della Polizia. La cerimonia è stata arricchita da momenti musicali a cura del maestro Leonardo Nicotra con gli allievi del Conservatorio di Musica “Scontrino” di Trapani.

Trapani ha ribadito il suo impegno nel custodire il ricordo della Shoah come fondamento per costruire un futuro libero da odio e discriminazione. Come ha detto il Prefetto, "La memoria non è un peso, ma una responsabilità collettiva. È un grido che ci richiama a dire: mai più". 

Per chi volesse rivivere l'intera cerimonia, può visionarla qui: