La chiusura della chiesa madre di Castellammare del Golfo, avvenuta lo scorso settembre per un intervento di ristrutturazione, sta suscitando crescente malcontento tra i fedeli. A distanza di quattro mesi, infatti, i lavori non sono ancora iniziati, lasciando la comunità senza un luogo di culto per celebrazioni importanti come messe, battesimi e funerali.
I fedeli lamentano l’impossibilità di accedere alla Matrice, dedicata alla Patrona del paese, Maria Santissima del Soccorso, e ipotizzano che lunghi iter burocratici abbiano causato un rallentamento nelle operazioni. Secondo il comitato spontaneo che si sta mobilitando per chiedere risposte, la chiusura della chiesa senza una data certa di avvio dei lavori ha privato la cittadinanza di un punto di riferimento storico e culturale.
Il parroco, don Salvo Morghese, ha cercato di rassicurare la comunità, spiegando che il ritardo è dovuto a complesse questioni amministrative. Ha inoltre annunciato che la situazione si sbloccherà a breve e che i lavori per la copertura della chiesa inizieranno a giorni, essendo già stati concessi i necessari permessi dal Ministero delle Infrastrutture.
La comunità, però, resta in attesa di segnali concreti. La chiusura della Matrice non solo ha inciso sulle attività religiose, ma ha anche sollevato timori sul rischio di un ulteriore deterioramento della struttura, lasciata esposta agli agenti atmosferici.
I fedeli chiedono tempi certi e interventi rapidi, auspicando che il 2026, anno giubilare, possa restituire a Castellammare del Golfo la sua chiesa madre in tutta la sua bellezza e funzionalità.