Sergio Mattarella: "La persuasione è più efficace se non viene proclamata in pubblico". Questa idea è stata la cifra della presidenza Mattarella, giunta alle nozze di alluminio e che ha come orizzonte il 2029. Iconica la foto degli scatoloni pronti al trasloco verso Palermo, città del presidente. Mattarella aveva intrapresa la carriera di avvocato e poi di docente universitario, ma quando nel 1980 il fratello Piersanti presidente della regione Sicilia subì un attentato dalla mafia e morì tra le sue braccia, questa immagine fu immortalata da Letizia Battaglia, si dedicò alla politica e tre anni dopo fu eletto deputato nazionale.
Dopo oltre trent'anni di militanza parlamentare con incarichi di prestigio, fu anche ministro della Pubblica Istruzione, nel gennaio del 2015 divenne primo cittadino del Quirinale a seguito delle dimissioni di Giorgio Napolitano. Fu eletto con 665 preferenze a soli otto voti dal quorum dei 2/3 previsto nelle prime tre votazioni. Diversamente è andata due anni fa,eletto all'ottavo scrutinio, per superare l'impasse, ebbe la rielezione con 759 voti. Due volte al Colle come il predecessore e il secondo più votato dopo Sandro Pertini. Spesso hanno chiesto il suo soccorso le opposizioni chiedendogli di non firmare le leggi, ma il giurista è stato chiaro: "Io sorrido quando mi si fanno appelli a non promulgare una legge perché è sbagliata.
Se è palesemente incostituzionale, ho il dovere di non promulgarla, ma se è sbagliata, non sono io chiamato dalla Costituzione a giudicare se sia giusto o no, ma il Parlamento". L'atteggiamento super-partes e la pacatezza nei toni gli hanno portato l'affetto dei cittadini con indici di gradimento personali che surclassano quelli di ogni politico, ma non è stato un semplice notaio del dettato costituzionale ha trovato lo spazio politico per imporsi, nel rispetto assoluto della Costituzione. A tal proposito caso emblematico avvenne nel 2018 quando puntò i piedi contro l'entrata nell'esecutivo giallo-verde dell'economista Paolo Savona. Per lui, europeista convinto, era troppo: Savona, euro-scettico, si era spinto fino al punto di sostenere l'uscita dell'Italia dall'euro. Risoluto si mostrò nella crisi di governo del 2021 aperta dopo la caduta del secondo esecutivo Conte.
Ad argine di una conflittualità politica fece una scelta autonoma e diede l'incarico a Mario Draghi.È un cattolico progressista ma attento all'avanzamento dei diritti civili e della necessità di non violare lo spirito laico della Repubblica.Profondamente antifascista, scelse di visitare come primo atto del suo settennato le Fosse Ardeatine. Fu un messaggio di radicamento nella storia repubblicana. "Ora e sempre Resistenza", disse a Cuneo il 25 aprile 2023, pochi mesi dopo aver affidato l'incarico di governo a Giorgia Meloni, prima presidente del Consiglio leader di un partito di destra. Indubbiamente il passaggio più difficile dei suoi due lustri è stato il Covid-19 .Fondamentale fu la posizione senza sfumature rispetto alla pandemia: Mattarella ne comprese subito la gravità supportando le misure di contenimento. Lo dimostrò quando all'ospedale Spallanzani, fu in paziente attesa del vaccino insieme a tanti altri cittadini. La sua immagine con la mascherina che scende lo scalone dell'Altare della Patria, solo nel bianco abbagliante dei marmi, il 25 aprile del 2020 fu lapalissiana, in quel momento il nemico a cui resistere era il SARS-CoV-2. Mutuando: menomale che Sergio c'è.
Vittorio Alfieri