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05/02/2025 06:00:00

Il nostro meno quotidiano 

 di Katia Regina

 Tutto si rimpicciolisce e noi neanche ce ne accorgiamo. Questo fenomeno ha un nome preciso, esiste da molto tempo, ma ultimamente è diventato più evidente a causa dell'aumento dell'inflazione e della volatilità dei prezzi delle materie prime. Molte aziende hanno adottato questa strategia per far fronte alle sfide economiche: sto parlando della shrinkflation. 

Da consumatrice vorrei provare a essere comprensiva rispetto alle ragioni degli altri: se l'azienda diminuisce il prodotto senza diminuire il prezzo, per fare fronte alle cosiddette sfide del mercato, e dunque evitare chessò di licenziare degli operai, mi potrebbe pure stare bene, mia nonna avrebbe detto: chiancio c'un occhio, ma quando questo  sistema, subdolo diciamolo, viene messo in atto per tenere costanti i profitti se non addirittura aumentarli, un poco mi girano i cabbasisi, ora a parlare è Camilleri, mia nonna avrebbe usato un termine meno poetico.

E così la tua barretta preferita di cioccolato scompare dopo due morsi, o il detersivo per il bucato finisce dopo pochi lavaggi... sulle confezioni compaiono quei pesi frazionati mai visti primi 375 g. , patatine da 80 grammi anziché 100, il caffè da 200g anziché i 250 per non parlare poi degli strappi della carta igienica, ché tanto chi li ha mai contati davvero? 

Ora sappiamo tutti che nelle confezioni o nelle etichette dei prodotti ci possa essere, come dire, qualche mezza verità: se trovi scritto Nuova ricetta, generalmente vuol dire che hanno abbassato la qualità o la quantità di qualche ingrediente, ma va da sé che Nuova ricetta suona meglio di scrivere: abbiamo messo meno burro o aggiunto più acqua al detersivo. Nel frattempo noi consumatori ci abituiamo ad avere sempre meno di qualcosa anche se la paghiamo uguale a prima. 

Questa assuefazione si estende anche in altri ambiti: un po' meno diritti, un po' meno servizi, un po' meno stipendio... fino ad arrivare a un po' meno relazioni sane, un po' meno rispetto per noi stessi.

Eccoci al dunque, le relazioni, i rapporti tra le persone. Anche in questo caso, sovente, conosci qualcuno che ti sembra abbia un peso specifico corposo, a cifra tonda per restare in tema. e invece è solo una piccola frazione ridotta di quel peso, nonostante la confezione imponente.

Fuor di metafora, è come quando ordini qualcosa su uno dei tanti siti asiatici, un oggetto per la casa magari, che nella foto ti sembra perfetto per riempire un angolo sguarnito della tua casa. E poi arriva, e il corriere ti porge un pacchettino che  a mala pena ti riempie il palmo della mano. E tu pensi: maledizione avranno sbagliato! Apri il pacchetto e trovi l'oggetto che avevi ordinato dentro una specie di ovetto kinder e pure da montare. Ma come? E allora lo monti e lo metti nel posto che avevi pensato per lui, lo guardi e dici: ma sì dai, in fondo non è così male. 

Tutto si rimpicciolisce e noi ci accontentiamo.

Consigli per la lettura: "Modernità liquida" di Zygmunt Bauman 

Consigli per la visione: la condizione umana di Magritte, a proposito di illusioni ottiche