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05/02/2025 06:00:00

Il caso Province in Sicilia, il voto resta un rebus. Centrodestra prova a compattarsi

Sulle Province adesso è corsa a capire quando bisognerà votare, le elezioni previste sono quelle di secondo livello, l’emendamento è stato bocciato in commissione parlamentare nazionale, stessa cosa per il suo ricorso interno. Non ci sono le condizioni per creare il caso Sicilia, consentendo alla regione di andare alle urne scegliendo i consiglieri provinciali e il presidente.


In molti avevano già scaldato i motori, quelle postazioni erano un varco di accesso ad altre collocazioni ancora.
La proposta di Noi Moderati è chiara: si proceda a liste forti che compattino il centrodestra. Sarà questa sostanzialmente la proposta che Massimo Dell’Utri avanzerà al prossimo vertice di maggioranza.
Con il pronunciamento romano di inammissibilità per l’emendamento che richiedeva l’elezione diretta, adesso, non è più derogabile il voto di secondo livello.

La posizione della DC
Totò Cuffaro lo ha sempre detto: necessario andare a votare, i cittadini devono scegliere i loro rappresentanti. Il rischio adesso, ha detto ai microfoni di BlogSicilia, è che il centrodestra si spacchi e porti avanti posizioni singole.
La prospettiva imminente è che non si rinvii più il voto di secondo livello, si ricordi che c’è pure il pronunciamento della Corte Costituzionale, per dare una governance agli enti intermedi. Dopo 13 anni di commissariamenti, con zero tagli alla spesa, i territori sono stati lasciati da soli a sopperire le gravi mancanze strutturali.

Tamajo e il “centro”
In queste movimentazioni politiche, l’assessore alle Attività Produttive, Edy Tamajo, ha ribadito l’importanza di Forza Italia come partito che è al centro e che aggrega i moderati. Per l’assessore “Parte dalla Sicilia la rinascita del centro della politica italiana e il centrodestra vuole essere la casa dei moderati…Forza Italia si conferma l’unico partito capace di rappresentare e aggregare il mondo moderato, portando avanti quei valori liberali, garantisti ed europeisti che da sempre ne caratterizzano
L’identità. Silvio Berlusconi – ricorda – lo ha ribadito più volte: ‘Il centro è Forza Italia’. Un concetto che oggi assume un significato ancora più profondo, soprattutto alla luce della necessità di costruire un’area politica stabile e inclusiva, capace di rispondere con concretezza alle sfide economiche e sociali che il Paese si trova ad affrontare”.

La Sicilia
“In questo scenario – prosegue Tamajo -, la Sicilia riveste un ruolo strategico. Storicamente, la nostra Isola è stata un terreno fertile per il centrodestra, e Forza Italia ha costruito qui un rapporto solido con il territorio, grazie all’impegno di amministratori e dirigenti che ne hanno rafforzato la presenza e la credibilità. Oggi è necessario compiere un ulteriore passo avanti. Il futuro della politica siciliana passa dalla capacità di intercettare le istanze di un elettorato che chiede risposte concrete su temi chiave come infrastrutture, sviluppo economico e lavoro. Forza Italia deve continuare a essere il punto di riferimento per chi crede in una politica fatta di competenza,
serietà e pragmatismo”.
Infine conclude: “La sfida è chiara: il Paese ha bisogno di un centro forte, capace di dettare l’agenda politica e di rappresentare al meglio il mondo produttivo e professionale. Per farlo, Forza Italia deve proseguire il suo percorso di crescita, rimanendo fedele ai suoi principi ma aprendosi sempre di più al confronto con la società civile. La Sicilia, da sempre laboratorio politico nazionale, può essere il punto di partenza per una nuova fase di rilancio del centro moderato. Una fase che Forza Italia ha tutte le carte in regola per guidare, con la consapevolezza che il futuro si costruisce con una politica concreta, moderna, lungimirante e vicina ai cittadini”.