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06/02/2025 11:10:00

Altri particolari sulla frode fiscale da 70 milioni che coinvolge anche Trapani 

Emergono altri particolari sull’operazione su scala nazionale della Guardia di Finanza ha portato alla luce una frode fiscale multimilionaria che ha coinvolto 179 indagati e oltre 400 aziende, tra cui 40 società fittizie utilizzate per l’emissione di fatture false. L’indagine, coordinata dalla Procura della Repubblica di Reggio Emilia, ha visto l’esecuzione di perquisizioni e sequestri in 28 province italiane, tra cui Trapani.

L’operazione, denominata "Ombromanto", ha impegnato oltre 200 finanzieri del Comando Provinciale di Reggio Emilia e di altri reparti della Guardia di Finanza, con l’obiettivo di smascherare un’associazione a delinquere dedita a massicce frodi fiscali e indebite compensazioni di crediti d’imposta.

Lo schema della frode: società cartiere e crediti d’imposta fittizi

L’indagine ha rivelato un sofisticato schema fraudolento, gestito da un’organizzazione criminale con base a Reggio Emilia, che operava attraverso:

  • Creazione di società cartiere: aziende fittizie utilizzate esclusivamente per emettere fatture false e generare crediti d’imposta inesistenti;
  • Indebite compensazioni fiscali: i crediti fasulli venivano utilizzati per compensare debiti tributari reali di aziende compiacenti, che pagavano una percentuale all’organizzazione criminale per il "servizio";
  • Acquisti e cessioni simulate: la frode veniva perpetrata anche attraverso false cessioni di rami d’azienda, che servivano a movimentare crediti fittizi senza destare sospetti;
  • Movimentazioni finanziarie sospette: gli illeciti introiti, pari a circa 70 milioni di euro, venivano in parte prelevati in contanti, grazie a veri e propri "prelevatori", e in parte trasferiti su conti di società estere attraverso bonifici bancari.

Le perquisizioni e i sequestri in corso mirano a bloccare i proventi illeciti della frode, tra cui beni mobili, immobili, crediti e altri valori riconducibili agli indagati.

I numeri dell’operazione e il coinvolgimento della provincia di Trapani

L’inchiesta ha portato all’emissione di un provvedimento di sequestro preventivo per 70 milioni di euro, colpendo 87 persone fisiche e 4 società (due con sede a Reggio Emilia, una a Milano e una di diritto tedesco).

L’attività della Guardia di Finanza si è estesa su tutto il territorio nazionale, con perquisizioni in 28 province italiane, tra cui Trapani, Bologna, Milano, Napoli, Roma, Firenze, Torino e Perugia. L’indagine ha rivelato il coinvolgimento di numerosi professionisti, tra cui commercialisti e notai, che avrebbero avuto un ruolo nel sistema fraudolento, sebbene al momento non siano stati colpiti da alcuna misura cautelare.

Legami con il narcotraffico internazionale

Uno degli indagati nell’operazione era già stato sottoposto a misura cautelare lo scorso 14 gennaio, nell’ambito di un’indagine sul narcotraffico internazionale. Questo dettaglio lascia ipotizzare un collegamento tra le attività illecite fiscali e il riciclaggio di denaro derivante da traffici criminali.

Le investigazioni si sono avvalse di analisi documentali approfondite, tracciamenti di flussi finanziari e intercettazioni telefoniche, che hanno permesso di ricostruire l’intera rete di rapporti tra i soggetti coinvolti e individuare la cabina di regia del sistema fraudolento.

Il ruolo della Guardia di Finanza: lotta alle frodi fiscali e alla criminalità economica

L’operazione "Ombromanto" rientra nella strategia della Guardia di Finanza di contrastare le frodi fiscali e le indebite compensazioni di crediti d’imposta fittizi, un fenomeno che drena risorse pubbliche e altera il regolare funzionamento del sistema economico.

Nonostante le misure adottate, gli indagati restano innocenti fino a prova contraria, secondo il principio della presunzione di innocenza sancito dall’art. 3 del D. Lgs. 188/2021. Tuttavia, il blitz della Finanza rappresenta un duro colpo per il sodalizio criminale, che dovrà ora rispondere delle accuse di associazione a delinquere, frode fiscale e indebita compensazione di crediti d’imposta.

Le indagini proseguono per accertare eventuali ulteriori responsabilità e il possibile coinvolgimento di altri soggetti.