Poteva finire diversamente. C’era molto rammarico nei commenti di Repesa subito dopo il match perso dagli Shark, domenica scorsa, per 83 ad 80 con Trento, considerato che mister Robinson a 12 secondi dalla fine aveva il pallone tra le mani per ribaltarla.
Ma le occasioni erano state sprecate prima come ebbe a ribadire lo sconfortato Coach: ”Abbiamo avuto le nostre chance e le abbiamo sbagliate. Vittoria meritata la loro come sarebbe stata meritata la nostra se avessimo vinto. Ma se concedi 18 rimbalzi offensivi da dove segnano 20 punti e se difendi alla fine senza comunicare lasciando il loro miglior tiratore Lamb libero di tirare (negligenza di Alibegovic andato a raddoppiare N.d.R.) non meriti di vincere la partita”.
Una analisi stringata, spietata ed allo stesso tempo cruda ed onesta che denota un malessere che stenterà a smaltire. Ed anche qui, a denti stretti, viene chiamato in causa quell’equivoco di fondo attinente al ruolo rivestito in squadra dall’acquisto più costoso operato la scorsa estate.
Chiaro il riferimento a Pleiss (tenuto in panchina per tutto il secondo tempo), senza per questo scaricare la responsabilità della sconfitta ad un atleta che si impegna allo spasimo, benvoluto dai compagni e persona molto seria fuori dal parquet. Ma concedere un numero considerevole di rimbalzi ad avversari meno dotati atleticamente e che alla fine risulteranno esiziali pone un problema serio.
Chiaramente il giocatore che percepisce 60 mila dollari al mese, di 35 anni e con uno score di 6 punti media partita, 3 rimbalzi e confinato in panchina, non risulta appetibile sia in Italia che all’estero. Si era parlato tempo addietro di un interessamento dell’Alba Berlino, ma a questi prezzi sembra si sia tirata definitivamente indietro. Né sarà possibile un ulteriore acquisto considerato che già sul fronte stranieri si è in soprannumero. Quindi il pivot, con caratteristiche erculee, sarà difficile da reperire in un mercato in cui i migliori del ruolo sono stati accaparrati.
Per quanto concerne il resto della truppa, note positive solo da Robinson e se avesse buttato dentro la palla dell’ultimo assalto, dopo i 5 rimbalzi ed i 7 assist ed i 20 punti messi a segno, sarebbe stato accolto come un generale romano vittorioso al ritorno in patria. Discreta la prova di Alibegovic (14 punti e 6 rimbalzi, ma distratto nell’ultima decisiva marcatura).
Anche Notae si è espresso sugli abituali standard (8 punti ,6 rimbalzi e 3 assist), ma determinante nella palla persa alla fine che ha consentito la rimonta avversaria. Al di sotto degli standard di valutazione sia Horton che Galloway nonostante i punti messi a segno.
Alti e bassi quelli di Yeboah che dopo due triple iniziali sparisce dalla contesa, proprio nel momento in cui doveva far sentire la propria fisicità. Inesistenti sia Rossato (appena due punti e null’altro) e soprattutto il nervosissimo Petrucelli alla sua peggiore esibizione da quando è a Trapani (Zero punti e l’uscita anzitempo per falli).
In estrema sintesi si è trattato di un match in cui sono emerse giocate più talentuose e spettacolari degli Shark, ma sprecati alla fine con una prestazione difensiva fatta di luci ed ombre. Giustamente Repesa chiama in causa le amnesie difensive che sicuramente su Ford e specialmente su Lamb, nei momenti cruciali del match, sono emerse.
L’alternativa, ad un minuto ed una manciata di secondi e avanti di 3, poteva essere costituita da falli sistematici in cui Trento sicuramente non eccelleva. Quindi, mandandoli in lunetta e cercando di sfruttare anche il vantaggio minimo, nel caso di pieno sfruttamento. Ma questo tipo di atteggiamento non rientra nelle filosofie di un allenatore che aveva scrupolosamente preparato il piano-partita su un assetto difensivo che nei tre precedenti incontri aveva dato risultati mirabolanti.
A questo punto del campionato cambia sostanzialmente poco. Sia Trapani che Trento hanno dimostrato di meritare la classifica di vertice. Si attendono maggiori performance da parte di Bologna e Milano che, nonostante le fatiche delle Coppe europee, sono ai vertici. Brescia sta confermando di essere competitiva e quindi per i primi 4 posti sarà una bella lotta.
Le dichiarazioni del “Buster” Repesa sicuramente non daranno la stura ad interventi presidenziali sull’operato di un arbitraggio che spesso è stato al centro di contestazioni, specie nel provvedimento tecnico a carico di Robinson che ha sfiorato anche l’espulsione. Ritengo che la collezione autunno-inverno in fatto di Daspo, multe e squalifiche sia già stata completata dal dominus e che la dichiarazione del Coach Croato, ”Sconfitta meritata”, gli pregiudichi la possibilità di divaricazioni di opinione.
Il pallino della pallacanestro a Trapani è saldamente in mano a chi può far valere motivazioni di carattere tecnico con abilità e competenza. Le altre si sono rivelate finora cortine fumogene spazzate via da dati inconfutabili ed incontrovertibili e che attengono squisitamente alla squadra ed ai tecnici che la compongono.
Il Sorcio Verde