Secondo le nostre ricostruzioni nel piano sanitario è previsto un declassamento dell’ospedale di Marsala.
E’ una stupidaggine enorme.
Lo dice pure Gucciardi: Trapani e Mazara capofila, gli altri ospedali tutti dietro. E’ inaccettabile.
Vor
rei comunicare come stanno realmente le cose.
Prego.
C’era stata una proposta di fare degli ospedali capofila per provincia…
E in Provincia di Trapani erano Mazara e Trapani, perché Marsala no?
Marsala non ci poteva essere non per cattiveria ma perché di fatto ancora il nuovo ospedale non esiste…
Già, l’ospedale non esiste a Marsala. Ma Marsala politicamente esiste?
Certo. E infatti siamo intervenuti in difesa della città.
Non vi siete fatti sentire.
Ma chi viene eletto non è che può andarsene in giro a parlare…così…
Anche Massimo Grillo lo ha detto, che lei da deputato regionale all’Ars ha fatto ben poco, in questo caso.
Preferisco parlare con i fatti, io.
E che ha fatto?
Sono andata dall’Assessore alla Sanità, Massimo Russo, che ha sentito le mie ragioni, poi sono andata dall’Assessore al Bilancio, Cimino, che è intervenuto… pure Miccichè….
E alla fine?
Alla fine tutti hanno convenuto sul fatto che era una proposta inaccettabile.
E quindi?
E quindi gli ospedali capofila non ci sono più. Ci sono solo i distretti, che in provincia sono sempre due, ma senza alcuna gerarchia.
E’ sicura?
Si. Vi farò avere la tabella “B” del piano, che indica solo i distretti senza capifila.
Parliamo di politica. Sarà Guglielmo Anastasi a rappresentare il Pdl nella Giunta Turano dopo il rimpasto?
Non lo so?
Ma che sta succedendo, alla Provincia?
Un fatto grave: non so perché e dietro quale suggestione Turano abbia deciso di intervenire sulla giunta togliendo un nostra assessore, e nominando altri assessori che non hanno rappresentanza in consiglio.
E voi protestate…
Ma guardi che non abbiamo protestato solo noi, sono intervenute addirittura le segreterie regionali dei partiti: dell’Mpa, del Pdl, e persino del partito di Turano, l’Udc.
Perché Turano ha fatto questo passo falso secondo lei?
Perché è stato spinto a sbagliare da persone che millantano un potere che non hanno, né tra gli elettori né nelle segreterie dei partiti.