Non quello provinciale, come le era stato suggerito dallo stesso consiglio provinciale, ma quello di reivisore delle "Calcestruzzi Mazara", impresa conivolta nell’operazione antimafia “Eolo”.
Gli investigatori hanno accertato che nella sede dalla “Calcestruzzi Mazzara” si sono tenuti incontri tra indagati e boss di mafia. Anche il pacchetto azionario della società è stato messo sotto accusa da parte delle forze dell’ordine e della magistratura.
A conclusione di un prolungato dibattito, svoltosi a porte chiuse per motivi di opportunità in considerazione dell’argomento trattato, il Consiglio Provinciale di Trapani, aveva approvato, con 23 voti favorevoli ed 1 astenuto (Giovanni Angelo – gruppo UDC), un ordine del giorno, presentato dal gruppo consiliare del PD e da quello misto ma poi sottoscritto anche dai capigruppo dell’UDC e dell’MPA, che invita il Presidente del Collegio dei Revisori dei Conti dell’Ente Provincia (Dott.ssa Cinzia Puma), confidando nella sensibilità istituzionale di cui sicuramente vorrà dare prova, a valutare l’opportunità di rassegnare le proprie dimissioni dall’incarico conferitole. Tale richiesta nasce dal fatto che il Presidente del Collegio dei Revisori dei Conti della Provincia Regionale di Trapani, - si afferma ancora nel documen
to – ha altresì rivestito la funzione di revisore dei conti presso l’azienda Calcestruzzi Mazara S.p.A. operante in Mazara del Vallo che annovera, fra i suoi soci, personaggi sia indagati che condannati per appartenenza ad associazioni di tipo mafioso. " Si ritiene che – aggiunge l’ordine del giorno – pur non sussistendo elementi ostativi sotto il profilo meramente giuridico, a nostro parere, l’ulteriore mantenimento dell’incarico appare assolutamente inopportuno per le possibili negative ripercussioni sull’immagine dell’istituzione Provincia Regionale di Trapani" Con lo stesso documento viene disposta, infine, la trasmissione di copia dell’atto in questione, per opportuna e doverosa conoscenza, a S.E. il Prefetto ed al Presidente della Provincia Regionale di Trapani.
Le polemiche erano cominciate la settimana scorsa, quando si era scoperto che il presidente del Collegio dei revisori dei conti della Provincia regionale di Trapani, Cinzia Puma, era contestualmente presidente del Collegio sindacale della calcestruzzi "Mazara", che tra i soci annovera il boss mafioso di Mazara del Vallo Mariano Agate. La conferenza dei capigruppo alla Provincia - su richiesta del consigliere di Rifondazione comunista, Giuseppe Ortisi - aveva giĂ invitato la commercialista a compiere una scelta: a dimettersi da uno dei due incarichi.
Cinzia Puma è stata nominata ai vertici del Collegio dei revisori dei conti della Provincia lo scorso 25 settembre su designazione del Pdl, in quota Giulia Adamo: "Non possiamo costringerla a dimettersi - dice Ortisi -, tuttavia, per ragioni di opportunità , dinanzi a una palese situazione d'imbarazzo, sarebbe opportuno che facesse un passo indietro o che, comunque, decidesse di dimettersi dall'azienda di calcestruzzi".
A finire nella bufera è stata soprattutto Giulia Adamo, dalla cui area l'indicazione di Puma proveniva. Proprio Adamo si è difesa, con una pubblica dichiarazione di mea culpa e un impegno per il futuro. Dice Giulia Adamo:
"Ho appreso che la dott.ssa Cinzia Puma, nominata revisore dei conti alla Provincia di Trapani, su segnalazione dei consiglieri che fanno riferimento a me, è anche revisore dei conti della Calcestruzzi Mazara, società che annovera tra i soci personaggi indagati per mafia.
La politica può sbagliare, e me ne assumo tutta la responsabilità ,sicuramente in questo caso in buonafede,ma è importante riconoscere gli errori e fare in modo che possano costituire per il futuro da monito per evitare il loro ripetersi - continua l’Adamo- certamente d’ora in poi non segnalerò persone senza il vaglio e il conseguente star bene sul nome dalle autorità preposte.
A tutti quelli che aspettavano un errore da parte mia ,che ho sempre lottato queste nomine dubbie, devo solo dire che questo episodio non mi renderĂ certo complice di chi con i mafiosi ,pur facendo politica, ci convive ogni giorno.
Ribadisco che io continuerò a lavorare a testa alta contro le infiltrazioni mafiose nella politica e questo episodio serve a rafforzare la volontà mia e del mio gruppo ad usare maggiore attenzione nelle scelte delle persone".