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30/03/2009 14:42:20

Cgil: "No a nuovi fondi per la formazione"

Alla vigilia della manifestazione regionale dei lavoratori della formazione professionale, organizzata assieme a Cisl e Uil, la Cgil e la Flc siciliane sottolineano in un documento il loro punto di vista su un settore che l’anno scorso è costato alle casse della regione 260 milioni di euro per 1.967.693 ore di formazione (ai quali vanno aggiunti 30 milioni di risorse statali e quelle del Fse) e che nelle ultime settimane è stato al centro di polemiche dentro il governo, il cui esito è stato il blocco da parte del presidente della regione della pubblicazione del piano formativo del 2009 varato dall’assessore al lavoro. Domani (martedì 31 marzo) l’appuntamento è alle 10.30 a piazza Marina da dove partirà il corteo diretto verso piazza Indipendenza.

Tripi e Scozzaro sostengono la “necessità che non siano i lavoratori e gli utenti a pagare le spese dell’impasse” e per questo chiedono “l’apertura immediata di un confronto” e “l’avvio con procedura d’urgenza del nuovo piano, per evitare alla vigilia dell’estate la dispersione di studenti”. Detto questo, Tripi e Scozzaro ribadiscono che “la formazione professionale in Sicilia ha il costo orario più alto d’Italia, ma il continuo aumento della spesa non è servito a fare crescere la qualità del sistema. Ecco perché - sottolineano - soprattutto in tempo di crisi sarebbe non giustificabile e non accettabile sotto i profili economico, politico ed etico un ulteriore aumento dei costi (sarebbe stato di 297 milioni il costo del piano 2009 per 2.296.000 ore)”.

Per Cgil e Flc, dunque, “un riordino della formazione professionale, ormai al collasso e ostaggio dei politici che la usano per il consenso elettorale, è oggi urgente perché la Fp sia in grado di dare opportunità vere agli studenti e strumenti alle imprese, seguendo le logiche dei bisogni formativi”. Tripi e Scozzaro sollecitano “trasparenza sul lavoro del nucleo di valutazione”, mentre agli enti di formazione chiedono “una responsabilizzazione per un gestione all’insegna del rigore nel rapporto costi/risultati, della qualità delle prestazioni e della capacità di applicare i contratti di lavoro. Per tutto ciò - concludono- sono necessarie competenze e professionalità adeguate, managment e capacità di direzione, bilanci e patrimoni in grado di fare fronte ai ritardi amministrativi”.