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21/05/2009 05:12:48

Colmata: appalto da rifare. Ed è mistero sui costi

A tal riguardo il Presidente della Provincia ha fatto presente al Sindaco Carini che l’Ente Locale da lui diretto ha risolto il precedente contratto con la ditta che si era aggiudicata i lavori di riempimento della colmata. Il vecchio appalto che prevedeva la manutenzione straordinaria della S.P. 24 non aveva i requisiti giuridici per essere portato avanti e soprattutto non consentiva di effettuare i lavori per un’adeguata sistemazione della colmata, i cui fanghi sono risultati essere esenti da inquinamenti. Ancora, la precedente Amministrazione guidata dal senatore Antonio D’Alì aveva estinto il mutuo del precedente appalto perché giudicato troppo oneroso per le casse della Provincia. Precisato questo, il Presidente Turano ed il Sindaco Carini hanno concordato che, nel più breve tempo possibile, i tecnici della provincia con la collaborazione di quelli del Comune di Marsala, elaboreranno un nuovo progetto che consenta la riqualificazione dell’intera area della colmata di contrada Casabianca che è dislocata lungo il litorale sud. Ciò anche sulla base del concorso d’idee, già espletato dalla stessa provincia regionale. “E’ stato un incontro importante quello sulla colmata di Casabianca tenuto con il Presidente Turano– sottolinea il Sindaco Carini. Abbiamo dissipato dubbi e perplessità e siamo in grado adesso di seguire un iter procedurale consono agli obiettivi da raggiungere. La sinergia fra i tecnici delle due Amministrazioni, sono certo farà recuperare molto tempo e presto potremo iniziare i lavori nella colmata per una piena e funzionale riqualificazione”. Nel corso dell’incontro il Sindaco Renzo Carini ha, inoltre, proposto che per completare il riempimento della colmata venga utilizzato materiale proveniente dalla cave di tufo marsalesi. Sembra comunque esserci finalmente un'intesa tra Comune e Provincia dopo le polemiche degli ultimi tempi. Da sottolineare che la revoca dell'appalto è una sconfitta politica per Giulia Adamo, ideatrice ai tempi in cui era Presidente della Provincia di questo progetto, che insisteva invece per il completamento subito, contro le opinioni avverse del Presidente Turano. E a sottolineare il ritrovato clima di unità tra Provincia e Comune (a spese di una sempre più isolata Giulia Adamo): “Stiamo facendo tutto il possibile-ha dichiarato il Presidente Turano- per raggiungere al più presto gli obiettivi prefissati. Sono fiducioso che, in un clima di piena condivisione , molto presto saremo in grado di individuare le linee da seguire per poter iniziare a breve i lavori”.
La storia della colmata è di alcuni anni fa per quanto riguarda la presenza dei fanghi prodotti dai lavori di escavazione del p
orto di Trapani e portati a Marsala, ma è ben più lunga se si guarda alla zona in generale.

E' da più quindici anni, infatti, che Marsala vive l'orrore di una  barriera frangiflutti costruita senza alcuna conoscenza delle dinamiche costiere. La barriera ha causato danni irreaparabili, e l'idea di depositare in quell'area fanghi per colmare la zona è stata dell'Amministrazione Adamo. Nel 2005, quando Giulia Adamo era Presidente della Provincia di Trapani, si era deciso di bonificare e sistemare la zona con un progetto di riempimento della laguna, per recuperare la costa. Ma i lavori sono stati bloccati perché, nel frattempo, sono arrivati i fanghi del porto di Trapani, di cui si sospettava la tossicità. Nel novembre 2007 dunque tutto è stato bloccato, e solo ora sono state terminate le analisi geognostiche sui fanghi presenti alla colmata.

L'area ancora è lungi dall'essere bonificata. Attualmente deve essere completata un'area di circa 50.000 mq, per un volume di circa 100.000 mc di materiale secco.  In un recente documento presentato dal Partito Democratico si aggiunge che "il completamento e la bonifica dell'area implica, in ogni caso, l'osservanza dei vincoli imposti con il piano di assetto idrogeologico e con la particolare conformazione orografica (dei suoli) di questa parte di territorio. Il Pd chiede anche l'apposizione di un vincolo di inedificabilità dei suoli: "l'Amministrazione comunale, attraverso disposizioni urgenti nei confronti del personale tecnico dell'ufficio urbanistica, dovrebbe predisporre gli atti tecnici, affinché il consiglio comunale possa apporre un vincolo di inedificabilità dei suoli, al fine di evitare che l'avanzamento della linea di costa possa permettere l'edificabilità di terreni oggi vincolati. Tale vincolo andrebbe introdotto sia nel vigente Piano comprensoriale n.1 che negli elaborati per la formazione del nuovo Piano Regolatore". Perchè questa richiesta? Perchè sono insistenti le voci di speculazioni edilizie intorno all'area della colmata.
  Resta comunque il mistero sui costi di questo lavoro di riempimento della colmata. Ha dichiarato il 28 Gennaio 2009 l'Assessore Lauria: "Anche volendo continuare i lavori non possiamo farli perché i tecnici della provincia ci hanno fornito un parere, che avevano già prodotto nel 2004, nel quale affermano che l’opera è irrealizzabile. Il progetto, così come concepito, è troppo oneroso per la provincia. Il materiale è insufficiente. Già sono stati spesi 527.000 euro e la Provincia ha acceso un mutuo per la realizzazione dell’opera di 2.000.000 di euro”. “Molto meno che organizzare una mostra di quadri” ha subito replicato in quell'occasione Giulia Adamo.