Quella degli ultimi anni della piscina comunale di Marsala è una storia di abbandono e di inefficienza della pubblica amministrazione. Per questa infrastruttura sportiva, infatti, bisognava - oltre alle tante promesse d'intervento – fare semplicemente di più.
La piscina di via Dante Alighieri, è da anni il simbolo dell’inefficienza per una struttura che è fondamentale per la comunità. Non solo è, infatti, un punto di riferimento per giovani sportivi, ma anche risorsa essenziale per chi necessita di attività terapeutiche, e purtroppo è rimasta e lo è tuttora chiusa nonostante le promesse di intervento.
Ora, con l’inizio dei lavori, il 2025 sembra finalmente l’anno della svolta. Solo pochi giorni fa, il sindaco Massimo Grillo, insieme alla giunta comunale al completo, al presidente del consiglio comunale Enzo Sturiano e al deputato regionale Stefano Pellegrino, ha inaugurato ufficialmente il cantiere, accompagnato dagli immancabili scatti fotografici e dalle dichiarazioni di rito. Un avvio, però, che arriva con mesi di ritardo rispetto a quanto annunciato nella conferenza stampa del 31 luglio scorso, quando si era parlato di ottobre 2024 come data di inizio lavori. Insomma, la piscina sarà fruibile a cominciare dall'autunno, dunque alla naturale scadenza dei cinque anni di ammministrazione Grillo.
Un investimento tardivo
Il progetto di riqualificazione, che richiederà un investimento complessivo di quasi 1 milione di euro, è finanziato attraverso diverse fonti: 450 mila euro dal Fondo ministeriale “Sport e Periferie 2023”, 250 mila euro da contributi regionali, 230 mila euro da fondi comunali. L’appalto è stato affidato all’impresa Giuseppe Capobianco, con una conclusione prevista per giugno 2025 e una riapertura al pubblico programmata per ottobre dello stesso anno. Secondo il sindaco Grillo, la piscina è stata una priorità della sua amministrazione, ma il lungo periodo di abbandono e i ritardi nei lavori raccontano una storia ben diversa.
Anni di disagi per la comunità
La chiusura della piscina ha rappresentato un pesante disagio per i cittadini marsalesi. Oltre agli sportivi, sono stati molti coloro che, per motivi di salute, si sono visti privati di un servizio essenziale, considerata l’importanza del nuoto come attività terapeutica. L’assenza di soluzioni temporanee durante il periodo di chiusura ha reso ancora più difficile per la comunità far fronte a questa mancanza.
I lavori previsti
Il progetto di riqualificazione prevede lavori di manutenzione straordinaria che mirano a: ripristinare le condizioni di sicurezza strutturale; adeguare gli impianti tecnologici esistenti; riqualificare spogliatoi, servizi igienici, docce e infermeria. Secondo le normative del CONI e della Federazione Italiana Nuoto (FIN), la piscina sarà omologata per le seguenti discipline: nuoto, salvamento, pallanuoto e nuoto sincronizzato. Sarà inoltre possibile svolgere attività subacquee, sia in apnea che con autorespiratori. La vasca principale, con dimensioni di 21 x 50 metri, avrà una profondità di 2,25 metri per i primi 32 metri e di 1,35 metri per il tratto rimanente. Il progetto include anche un intervento di efficientamento energetico e la creazione di uno spazio dedicato agli spettatori, comprensivo di posti accessibili per persone con disabilità.
Se da un lato l’amministrazione comunale celebra l’avvio dei lavori come un grande successo, è impossibile ignorare l’impatto che anni di immobilismo hanno avuto sulla comunità di Marsala. La riapertura della piscina segnerà senza dubbio un passo avanti, ma il lungo ritardo e la mancanza di alternative negli anni scorsi hanno pesato e continuano a pesare parecchio.